Maxi docce: tre idee per creare una comoda oasi di relax per corpo e mente
La stanza da bagno è l’ambiente dedicato al benessere e al comfort. Le docce maxi riescono a fondere design, funzionalità e relax in un unico elemento
L’attuale tendenza nella progettazione della stanza da bagno rende protagonista la doccia: possibilmente di grandi dimensioni per fondere funzionalità, comfort e valenza estetica. L’ingombro della doccia dipende dalla grandezza del bagno e dalla sua conformazione. Quando la superficie dell’ambiente è generosa, la doccia può diventare una vera e propria quinta architettonica e definirne così la distribuzione. Può, infatti, isolare l’antibagno, separare dalla cabina armadio o nascondere i sanitari. Considerando che i piatti doccia grandi raggiungono dimensioni di 1 x 2 metri, possono occupare nicchie, essere posizionati ad angolo o lungo la parete in sostituzione della vasca.
Organizzazione dello spazio
Nei bagni rettangolari viene preferita la soluzione con la doccia inserita sul lato corto, occupando lo spazio da parete a parete. «In questa posizione si dona al locale un maggior senso di ampiezza, che aumenta ancora di più se si inserisce il piatto doccia a filo pavimento e un semplice pannello in vetro a chiusura con l’accesso aperto» spiega l’architetto Antonio Giummarra. Se si ha una larghezza utile di 170 cm è possibile predisporre una doccia per due persone, inserendo due soffioni con rubinetti indipendenti. In questo caso, se il bagno non è molto grande, meglio prevedere per l’accesso le porte scorrevoli, in modo da evitare l’ingombro del raggio di apertura delle ante a battente. Per personalizzare lo spazio interno della doccia si possono ricavare, in aggiunta allo spazio utile dei piani attrezzati, nicchie portaoggetti o comode sedute di circa 35 cm di profondità abbinabili ai getti mutifunzione a parete. Il piano orizzontale deve avere una pendenza dell’ 1% circa, in modo da far defluire l’acqua ed evitare antiestetici ristagni.
Illuminazione
All’interno della doccia è meglio utilizzare faretti da incasso, per ovvie esigenze funzionali dovute al vapore e agli schizzi di acqua, con almeno un grado di protezione IP67 se si prevede un utilizzo sotto il getto d’acqua. «Generalmente consiglio di utilizzare due tipologie di illuminazione indipendenti all’interno della stanza da bagno per creare piacevoli effetti luminosi. Una diffusa per avere una luce omogenea con ombre morbide che illumini tutto l’ambiente. L’altra di tipo diretto, una luce d’accento spot, più teatrale, con ombre nette – racconta l’architetto Giummarra -. Inoltre, è interessante l’uso di faretti led Rgb, che permettono di sfruttare i vantaggi della cromoterapia. In questo caso è bene che il bagno sia di colore neutro, meglio se bianco per sfruttare al meglio i riflessi colorati».
Rivestimenti
I materiali da prediligere sono quelli impermeabili, facilmente pulibili e dalla superficie antiscivolo per la pavimentazione. «Si utilizza spesso il gres in grande formato sia per una valenza estetica legata alla monoliticità della parete, sia per una questione funzionale legata alla riduzione delle fughe, elementi deboli che possono portare a infiltrazioni – continua l’architetto -. La scelta di rivestire pavimento e pareti con lo stesso materiale, porta a un risultato elegante e raffinato».
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Ottobre 2022
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