Sottotetto open space: tre idee per sfruttare al massimo lo spazio sotto falda
Concept arduo per i progettisti, la cucina in mansarda è una sfida progettuale con un grande potenziale. Con pochi interventi mirati, diventa funzionale e di forte impatto estetico
Il recupero dei sottotetti è un trend in crescita. Nel progetto di un appartamento mansardato, è importante badare alla praticità e al design della parte più vissuta della casa, la cucina, dedicando massima attenzione ad alcuni dettagli logistici e progettuali.
Requisiti tecnici
La cucina in mansarda può avere varie forme, dipende dallo spazio disponibile e dalla pendenza delle falde del tetto. Per rispettare i requisiti di abitabilità, differenti per ogni Regione, è strategico collocare vani contenitivi a uso dispensa nella parte più bassa. La superficie occupata da questi arredi fissi non verrà, in tal modo, computata ai fini del calcolo dell’altezza minima e si sfrutterà una parte altrimenti non raggiungibile. Altri aspetti fondamentali per una cucina sono la luce e l’aerazione. Come ricorda l’architetto Valentina Madrau dello studio domECO: «In mansarda è necessario prestare attenzione alle fonti di luce e favorire la ventilazione naturale cercando di posizionare la cucina, in particolare piano di lavoro e fornelli, in corrispondenza di finestre o lucernari”.
Strategie progettuali
La conformazione della mansarda rappresenta un limite strutturale. È consigliabile sfruttare la zona con altezza maggiore attribuendole le funzioni conviviali e quotidiane della zona giorno. «Scelta vincente è creare un ampio open space in modo che lo spazio sia il più libero e fluido possibile, senza ulteriori ostacoli, – spiega l’Interior designer Alessandra Giuliana Tenca di ALMAdesign -, dividendo idealmente questo grande locale in zone funzionali: living, tv, pranzo, cucina». Se si ha a disposizione un ambiente ampio, è preferibile optare per una cucina a isola, pratica e scenografica. Collocando sul corpo centrale le funzioni operative – piano cottura e lavandino – si ha maggiore libertà di movimento e un piano di lavoro comodo, oltre a una facile area di installazione per cappa e luci. Alla dispensa verranno destinati vani contenitivi con mensole e cassetti lungo i muri perimetrali. «Per ambienti di dimensioni contenute – consiglia l’architetto Davide Cammarata – meglio optare per una cucina lineare o a L inserendo, dove il tetto è più alto, basi e colonne con elettrodomestici e pensili a tutta altezza, sfruttando la verticalità». Quando le condizioni lo richiedono e il budget lo consente, le soluzioni su misura sono le più indicate, permettono di sfruttare angoli e zone strette dei tetti spioventi, oltre che di realizzare una cucina che ben si integra e mimetizza con gli arredi di tutta la zona giorno.
Consigli d’arredo
Le parti con altezze inferiori ai minimi di legge non sono abitabili e devono essere chiuse da elementi fissi. Oltre ai già citati arredi su misura, al contrario di ciò che si pensa, il mercato offre soluzioni valide anche con i mobili di serie. Arredi modulari, configurati con il supporto di un professionista e talvolta integrati da pochi dettagli di falegnameria, si adattano perfettamente alle necessità e assumono un aspetto unico e personalizzato.
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Agosto 2023
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