Interventi di consolidamento con micropali precaricati e resine a lenta espansione per dare una nuova vita a un piccolo condominio
SYStab mette in sicurezza un piccolo edificio nel Fiorentino con una tecnica mista che garantisce minore invasività e minori costi, nel rispetto della sicurezza
Ogni edificio a lungo andare è soggetto a danni: l’usura, il tempo o eventuali dissesti del terreno su cui è costruito rendono necessari puntuali e precisi interventi di consolidamento e messa in sicurezza. È quello che è successo a un minicondominio in muratura nelle colline di Rignano sull’Arno, nel Fiorentino. La struttura ha risentito di cedimenti del terreno, che hanno provocato lievi movimenti e hanno compromesso l’angolo sudest con lesioni a 45° su entrambi i lati. Anche muri interni, pavimenti e solai sono stati danneggiati da crepe e fessurazioni. Una situazione che necessitava al più presto una soluzione.
Interventi di consolidamento dell’esperto
Il complesso stato in cui versava l’edificio ha convinto i proprietari a rivolgersi a esperti per un intervento di consolidamento, e la scelta è ricaduta su SYStab, azienda parmigiana con oltre due decenni di esperienza che opera in tutta Italia mettendo in sicurezza edifici privati, pubblici e industriali interessati da dissesti o cedimenti delle fondazioni. Gli interventi SYStab sono altamente personalizzati, caratterizzati da invasività ridotta al minimo, in modo da avere anche un maggior controllo dei costi, e assicurano un risultato duraturo.
Dal sopralluogo al piano d’azione
Il primo passo di ogni intervento di consolidazione è il sopralluogo, e per quello SYStab mette a disposizione un team di geologi e ingegneri, che per il minicondominio di Rignano sull’Arno hanno optato per un intervento di tecnica mista con micropali precaricati pressoinfissi impostati su un nuovo cordolo di fondazione e iniezioni di resine espandenti. I micropali, infatti, rappresentano la soluzione più sicura in casi in cui i cedimenti di terreno riguardano strati di terreno molto importanti, mentre le resine espandenti a densità differenziata offrono minor invasività per l’intervento sui muri interni.
Passo dopo passo, il dettaglio dell’intervento con i micropali precaricati e le resine
Nel dettaglio, le fasi del cantiere sono state le seguenti:
- un iniziale scavo e la successiva realizzazione di un nuovo cordolo in cemento armato, solidarizzato alle murature esistenti;
- la predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo scavato;
- getto del nuovo cordolo;
- maturazione del getto (processo durato 28 giorni);
- esecuzione dei pali pressoinfissi, con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto;
- precarico di ogni micropalo con carichi superiori a quelle di esercizio;
- fissaggio finale di tutti i micropali al collare dei tubi camicia;
- iniezione di speciali resine espandenti al di sotto di tutti i muri non consolidati con i micropali.
Quali vantaggi con questo tipo di approccio?
L’intervento ha permesso la messa in sicurezza dell’edificio, e analizzata nel dettaglio la tipologia adottata rivela numerosi vantaggi, tra cui:
- tempi di messa in opera molto più rapidi rispetto alle metodologie classiche;
- azzeramento nella produzione di materiale di risulta;
- non vengono impiegati fanghi o acqua, con il risultato di un cantiere asciutto che si adatta anche ad ambienti stretti e agli interni;
- azzeramento di eventuali vibrazioni dannose per le sovrastrutture
- la possibilità di testare in corso d’opera la portata di ogni micropalo;
- il precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali
- la possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente e ne ha necessità.
Nel complesso, l’infissione dei 13 micropali precaricati previsti, del diametro di 114 mm e lunghezza media 10 metri, e l’iniezione delle resine è durata appena sette giorni, in cui è compreso anche il fissaggio finale dei micropali ai tubi camicia. Ben 75 metri di murature sono stati consolidate con l’iniezione delle resine, rendendole di nuovo sicure ed eliminando le crepe presenti. Si è trattato, in definitiva, di un cantiere che ha prodotto disagi minimi, e nessuna sollecitazione dannosa per la struttura abitata.
Per approfondire
© Riproduzione riservata.
Contenuto Sponsorizzato.