Biocamino protagonista: 3 idee per godere del fascino del fuoco anche quando la canna fumaria non c’è
Versatile e di tendenza, il camino a bioetanolo si presenta come un complemento d’arredo. Ideale in ambienti dal gusto contemporaneo, il fascino del fuoco crea un’atmosfera di piacevole relax
In inverno, l’idea di una casa accogliente spesso è associata alla presenza di un camino nella zona giorno. Non sempre, però, è possibile installarne uno tradizionale che richiede la presenza di una canna fumaria e una manutenzione frequente e onerosa. Il biocamino è una valida alternativa. Facile da installare e pratico, consente di creare un’atmosfera gradevole di calore e comfort.
Funzionamento
La struttura è composta da un telaio esterno – solitamente in acciaio di diverse forme e misure – e da un bruciatore. Il biocamino produce la fiamma utilizzando un combustibile liquido, il bioetanolo, alcol di origine naturale considerato, per tale motivo, ecosostenibile. La potenza e la durata della fiamma variano a seconda della tipologia di bruciatore. In media, un modello che emette circa 3,5 kW di calore può riscaldare un ambiente di 20-25 mq. Tuttavia, è importante non considerarlo come sostituto di un sistema di riscaldamento tradizionale; ha più che altro un valore estetico.
Consigli pratici
Il biocamino non immette nell’ambiente sostanze nocive e non produce fumo, ma è consigliabile collocarlo in ambienti dotati di adeguata ventilazione per garantire il corretto ricambio di ossigeno. Non è necessario alcun collegamento all’impianto elettrico né al gas, e può essere installato ovunque senza particolari vincoli. «Sebbene sia un dispositivo di semplice installazione, è consigliabile sempre affidarsi a progettisti con esperienza, soprattutto se si intende collocare il camino vicino a un mobile, per assicurarsi che sia installato rispettando tutti gli standard di sicurezza», raccomanda l’architetto Claudia Baldi di MatStudio. I produttori raccomandano l’installazione della protezione in vetro in dotazione.
Soluzioni d’arredo
«In un progetto di interior design, il biocamino può diventare il fulcro dell’ambiente – suggeriscono gli architetti Vurchio e Ramundo -. Con pochi accorgimenti, è possibile realizzare soluzioni personalizzate a seconda dello stile e dello spazio a disposizione». In commercio, esistono vari tipi di camini a bioetanolo. Dai più semplici da tavolo, poco ingombranti e che possono essere spostati facilmente e ideali per spazi di dimensioni contenute, ai biocamini a parete, fissati con ganci come i quadri. Ma per un effetto più realistico, meglio optare per il modello a incasso da inserire in nicchia, quando possibile, oppure in un mobile. L’incasso viene riquadrato con montanti metallici e il camino viene appoggiato su dei piedini per una migliore stabilità. La struttura può essere successivamente rivestita. «Il biocamino a incasso consente soluzioni flessibili ed è perfetto per essere integrato con l’arredo – spiega l’architetto Alessia Bettazzi dello studio B+P architetti -. Una progettazione attenta e una realizzazione su misura sono fondamentali per far sì che il vano che ospita il camino abbia le dimensioni idonee». Frontale, angolare, bifacciale o trifacciale, è possibile ottenere qualsiasi effetto desiderato.
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di febbraio 2024
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