Combattere il rumore in casa: tutto sull’isolamento acustico

di Alessandro Mezzina

isolamento acustico degli edifici: come avere una casa tranquilla
Man putting white wireless headphones on a small wooden house placed on a tree stump. Concept of living in a quite rural area.

L’importanza dell’isolamento acustico in una casa

L’isolamento acustico è un aspetto cruciale per il comfort abitativo e la qualità della vita all’interno di un’abitazione. Contrariamente all’isolamento termico, che ha come obiettivo il mantenimento della temperatura desiderata in un edificio, l’isolamento acustico si occupa di limitare la trasmissione del suono tra differenti ambienti o proveniente dall’esterno.

Occuparsi anche di questo tipo di isolamento è sempre più importante, soprattutto durante una ristrutturazione. Infatti i sempre maggiori livelli di inquinamento acustico presenti nelle nostre città portano a disturbi fisici quali malattie cardiocircolatorie ed ipertensione.

In un mondo sempre più urbanizzato, il rumore esterno, come quello causato dal traffico o da attività industriali, può diventare una fonte significativa di stress. Allo stesso modo, in condomini o case adiacenti, i rumori tra vicini possono compromettere la serenità domestica.

Soprattutto nelle case costruite dal secondo dopoguerra fino alla fine degli anni novanta, sono tati utilizzati materiali con scarso potere fonoisolante, come pareti in laterizio forato di basso spessore o solai in laterocemento: questo porta al diffondersi di rumori indesiderati non solo tra gli ambienti di una casa ma anche tra unità immobiliari adiacenti.

Fortunatamente risolvere tali problematiche di isolamento acustico durante una ristrutturazione è possibile, anche se le soluzioni non sono molto conosciute. Inoltre l’acustica negli edifici è una materia complessa e non di rado soluzioni all’apparenza ottimali non risolvono i problemi.

In questo articolo vedremo come attuare un efficace isolamento acustico degli immobili, per proteggere la tranquillità della propria abitazione.

Principi di base dell’isolamento acustico

Il suono si propaga sotto forma di onde acustiche attraverso l’aria, i materiali solidi e i liquidi. In un edificio, il suono può essere trasmesso sia attraverso l’aria (rumore aereo) sia attraverso le strutture solide come pareti, soffitti e pavimenti (rumore da impatto). Il primo passo per un isolamento acustico efficace è comprendere come queste onde sonore si muovono e vengono assorbite o riflesse dai materiali costruttivi.

Esistono due principali tipologie di rumore che devono essere affrontate durante una ristrutturazione:

  1. Rumore aereo: Include suoni come la voce, la musica o il traffico, che si propagano attraverso l’aria e possono attraversare le pareti, i pavimenti e i soffitti.
  2. Rumore da impatto: Generato dal contatto diretto con le strutture, come il rumore di passi, lo spostamento di mobili o oggetti che cadono. Questo tipo di rumore si trasmette attraverso i materiali solidi.

Un sistema di isolamento acustico efficace deve essere in grado di affrontare entrambe queste tipologie di rumore, utilizzando materiali che assorbono le onde sonore o che impediscono la loro trasmissione attraverso le strutture.

Ma quali sono gli elementi che determinano un buon isolamento acustico? E quali valori bisogna rispettare?

Per capirlo dobbiamo fare brevemente riferimento alla normativa tecnica attualmente in vigore in Italia.

Normativa tecnica italiana sull’acustica

L’isolamento acustico nelle costruzioni è regolamentato in Italia da una serie di normative tecniche specifiche, che definiscono i requisiti minimi di isolamento acustico per gli edifici.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 5 dicembre 1997

Il DPCM del 5 dicembre 1997 è il principale riferimento normativo in materia di acustica edilizia in Italia. Questo decreto stabilisce i requisiti acustici minimi che devono essere rispettati per diverse categorie di edifici e per differenti tipi di rumore. Questi requisiti sono espressi in termini di indici di prestazione acustica e sono misurati in decibel (dB). Per ogni categoria di edificio individuato sono fissati dei valori limite differenti.

Il decreto è applicabile sia per edifici di nuova costruzione che per ristrutturazioni significative di edifici esistenti, in cui siano coinvolte le strutture che contribuiscono all’isolamento acustico, come pareti, pavimenti e soffitti.

I principali parametri considerati dal decreto sono i seguenti:

  • Isolamento acustico di facciata (D2m,nT,w) : Riguarda la capacità delle pareti esterne e delle finestre di isolare dai rumori provenienti dall’esterno. Il decreto stabilisce un valore minimo di isolamento acustico che deve essere rispettato.

Per gli edifici residenziali l’isolamento acustico di facciata deve garantire un valore minimo di 40 dB. Questo significa che le pareti esterne e le finestre devono essere progettate e costruite in modo tale da ridurre il livello di rumore esterno di almeno 40 dB

  • Isolamento acustico tra differenti unità immobiliari (R’w): Questo requisito si applica alle pareti e ai solai che separano unità abitative diverse all’interno di uno stesso edificio, come appartamenti in un condominio.

Il decreto impone che l’isolamento acustico tra unità immobiliari in edifici residenziali sia di almeno 50 dB. Questo valore garantisce che il rumore proveniente da un appartamento adiacente (come voci, musica o televisione) sia sufficientemente attenuato, riducendo al minimo il disturbo per i vicini.

  • Rumore di Calpestio (L’n,w): il rumore di calpestio rappresenta uno dei problemi acustici più comuni negli edifici residenziali multipiano. Esso è generato dal camminare, dal movimento di oggetti o dall’urto con il pavimento e può essere trasmesso ai piani inferiori attraverso la struttura dell’edificio.

Il DPCM del 5 dicembre 1997 stabilisce che, in ambito residenziale, il livello massimo di rumore di calpestio non deve superare i 63 dB.

  • Rumore da impianti tecnologici (LASmax): Il decreto specifica i limiti di rumorosità per gli impianti tecnologici (come impianti di riscaldamento, condizionamento, idraulici) presenti all’interno degli edifici, al fine di minimizzare i disturbi acustici.

Il livello massimo di rumore prodotto dagli impianti tecnologici negli ambienti abitativi non superi i 35 dB durante le ore diurne e i 25 dB durante le ore notturne. Questo requisito garantisce che i rumori prodotti dagli impianti non interferiscano con il riposo notturno o con le attività quotidiane.

Classificazione acustica degli edifici: norma UNI 11367

Oltre al DPCM del 1997, la normativa italiana fa riferimento a una serie di norme tecniche internazionali, emanate dall’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), che recepiscono le normative europee ISO. Queste norme stabiliscono i metodi di prova e i criteri di valutazione delle prestazioni acustiche degli edifici.

Tralasciando di affrontarle tutte, affrontiamo brevemente la UNI 11367, che introduce la classificazione acustica degli edifici residenziali e di altri edifici a destinazione d’uso simile. Pubblicata nel 2010, questa norma stabilisce criteri specifici per la classificazione acustica degli edifici, definendo quattro classi acustiche, dalla Classe I (la migliore) alla Classe IV (la peggiore). I parametri acustici considerati nella classificazione sono quelli che abbiamo visto nel DPCM 5 dicembre 1997.

La norma UNI 11367 prevede inoltre che gli edifici siano certificati da un tecnico acustico competente, il quale deve effettuare misurazioni in situ per determinare la classe acustica dell’edificio. Questa classificazione rappresenta un importante strumento per la valutazione del comfort acustico negli edifici residenziali, fornendo ai proprietari e agli acquirenti un’indicazione chiara delle prestazioni acustiche dell’immobile.

Valutazione delle esigenze acustiche di una casa

Una lamentela comune di chi fa interventi di isolamento acustico è che la situazione dopo i lavori non è migliorata di molto. Il motivo è che spesso vengono realizzate opere di efficientamento acustico senza un’adeguata analisi, né preparazione e conoscenza della materia.

L’acustica è una materia complessa e prima di fare lavori finalizzati all’isolamento acustico, è essenziale effettuare una valutazione dettagliata della situazione esistente, soprattutto se non si tratta di risolvere un problema puntuale ma una situazione di disconfort acustico diffuso.

Analisi preliminare del livello di insonorizzazione esistente

La fase preliminare prevede l’identificazione delle aree della casa che necessitano di interventi, nonché la misurazione del livello di rumore che penetra o si propaga all’interno dell’abitazione. Gli strumenti utilizzati per questa valutazione includono fonometri, che misurano il livello di pressione sonora in decibel (dB), e tecniche di mappatura acustica che permettono di visualizzare la distribuzione del suono negli spazi interni. Durante questa fase, si individuano le aree critiche, come pareti confinanti, soffitti e pavimenti, che richiedono un intervento mirato.

Identificazione delle fonti di rumore

Una volta effettuata la valutazione preliminare, si procede con l’identificazione delle principali fonti di rumore che influenzano l’abitazione. Queste possono essere suddivise in due categorie principali:

  1. Rumore esterno: Include il rumore del traffico, dei cantieri, delle attività industriali o dei vicini di casa. Questo tipo di rumore può penetrare attraverso finestre, porte e pareti. Più raramente attraverso le murature e i solai di copertura.
  2. Rumore interno: Deriva da elettrodomestici, impianti di riscaldamento e condizionamento, passi, conversazioni e altre attività quotidiane all’interno dell’abitazione.

Identificare con precisione le fonti di rumore è fondamentale per scegliere i materiali e le tecniche di isolamento più adatti oltre che focalizzarsi sugli elementi edilizi su cui intervenire.

Vediamo quali sono i materiali che hanno le migliori prestazioni di isolamento acustico.

I Materiali per l’isolamento acustico

I materiali per l'isolamento acustico

Ogni materiale fonoisolante ha specifiche proprietà tecniche che ne determinano l’efficacia. Il principale è il coefficiente di assorbimento acustico misurato in decibel (dB), che è funzione del coefficiente di assorbimento in relazione allo spessore utilizzato. Tenendo a mente quali sono i valori limite imposti dal DPCM 5 dicembre 1997, vediamo quali sono le prestazioni dei principali materiali fonoisolanti.

Lana di Roccia

La lana di roccia è uno dei materiali fonoisolanti più utilizzati per l’isolamento acustico, grazie alle sue eccellenti proprietà fonoassorbenti (oltre che termiche). È costituita da fibre minerali derivate dalla fusione di rocce basaltiche, lavorate in pannelli, rotoli o feltri.

  • Un pannello di lana di roccia con uno spessore di 50 mm può ridurre il rumore fino a 40 dB grazie a un coefficiente di assorbimento acustico (αw) di circa 0,90.
  • Aumentando lo spessore a 100 mm, l’isolamento acustico migliora, con una riduzione del rumore che può arrivare fino a 50 dB e un αw di 1,00.

Questo materiale è particolarmente efficace per l’isolamento di pareti divisorie, solai e controsoffitti, soprattutto per attenuare i rumori a frequenze medie e alte.

Fibra di Vetro

La fibra di vetro è un altro materiale comune nell’isolamento acustico, noto per la sua leggerezza e facilità di installazione. Composta da filamenti di vetro sottili, offre buone prestazioni acustiche, specialmente nelle alte frequenze.

  • Con uno spessore di 50 mm, un pannello in fibra di vetro può ridurre il rumore fino a 35 dB, con un αw di circa 0,85.
  • Se lo spessore aumenta a 100 mm, l’assorbimento acustico può arrivare fino a 45 dB, con un αw di 0,95.

La fibra di vetro è ideale per l’isolamento di intercapedini in pareti divisorie, controsoffitti e pavimenti flottanti.

Pannelli in Schiuma Poliuretanica

I pannelli in schiuma poliuretanica sono versatili e leggeri, adatti per l’isolamento acustico in spazi limitati. La schiuma poliuretanica è particolarmente efficace per assorbire il suono, riducendo la riflessione del rumore.

  • Un pannello di 20 mm di spessore può ridurre il rumore fino a 20 dB, con un αw di circa 0,30.
  • Con uno spessore di 50 mm, l’assorbimento acustico può aumentare fino a 30 dB, con un αw di 0,70.

Questi pannelli sono particolarmente utili per rivestire pareti interne e controsoffitti, oltre che per il trattamento acustico di ambienti specifici come studi di registrazione.

Pannelli in Sughero

Il sughero è un materiale naturale noto non solo per le sue proprietà di isolamento acustico ma anche per quelle fonoassorbenti. È ecologico e sostenibile, ed è utilizzato sia come materiale da costruzione che come rivestimento acustico.

  • Un pannello di sughero con uno spessore di 20 mm può ridurre il rumore fino a 20 dB, con un αw di circa 0,30.
  • Aumentando lo spessore a 50 mm, l’isolamento acustico può migliorare, con una riduzione del rumore fino a 35 dB e un αw di 0,65.

Il sughero è efficace nell’assorbimento dei rumori a basse e medie frequenze ed è ideale per il rivestimento di pareti interne, pavimenti e come strato isolante sotto pavimentazioni flottanti.

Pannelli in Gesso Fibra (Gessofibra)

Il gesso fibra è un materiale composito costituito da gesso e fibre di cellulosa. Grazie alla sua elevata densità, offre buone prestazioni di isolamento acustico.

  • Con uno spessore di 12,5 mm, il gessofibra può ridurre il rumore fino a 30 dB, con un αw di circa 0,25.
  • Aumentando lo spessore a 25 mm, l’assorbimento acustico può migliorare fino a 35 dB, con un αw di 0,40.

Questo materiale è particolarmente efficace per l’isolamento acustico di pareti divisorie e controsoffitti, soprattutto per attenuare i rumori a bassa frequenza.

Membrane Acustiche (Barriere Acustiche)

Le membrane acustiche sono materiali sottili e ad alta densità, utilizzati come strato aggiuntivo in combinazione con altri materiali per migliorare l’isolamento acustico. Sono particolarmente efficaci nel bloccare i rumori a bassa frequenza.

  • Una membrana di 2 mm di spessore può contribuire ad aumentare l’isolamento acustico fino a 5 dB.
  • Con uno spessore di 4 mm, l’isolamento acustico può incrementarsi fino a 8 dB.

Queste membrane sono ideali per essere applicate sotto i pavimenti, dove lo spazio è limitato e dove hanno un’ottima efficacia nel ridurre i rumori di calpestio.

Questi sono solo alcuni dei materiali utilizzati per l’isolamento acustico. Come abbiamo visto ogni materiale ha un coefficiente di assorbimento acustico specifico, che varia in base allo spessore e alla densità.

Vediamo adesso come questi materiali possono essere utilizzati sui principali elementi edilizi degli immobili al fine di ottenere un efficace isolamento acustico.

Isolamento acustico di una parete esistente

isolamento acustico di una parete esistente

Le pareti interne sono spesso i principali vettori di trasmissione del suono tra diversi ambienti. L’approccio più efficace per l’isolamento acustico di una parete esistente prevede l’aggiunta di strati di materiali fonoassorbenti e isolanti acustici.

La struttura della parete esistente e i materiali di cui sono composte giocano un ruolo cruciale nella scelta del metodo di insonorizzazione. E chiaramente la posizione della parete è fondamentale per determinare il livello di isolamento acustico richiesto e quindi lo spessore dell’isolante: una parete interna ha esigenze diverse da una parete che divide due unità immobiliari.

Pareti in laterizio

Nel caso di pareti tradizionali in laterizio o materiali similari il metodo che garantisce maggiore efficacia è l’installazione di un secondo strato di cartongesso su una struttura metallica riempita con materiali fonoassorbenti, come lana di roccia o fibra di vetro. Questo sistema crea un’intercapedine che riduce significativamente la trasmissione del suono, sia aereo che da impatto.

Un’alternativa è applicare degli appositi pannelli preaccoppiati composti da una lastra di cartongesso o gessofibra, con applicato un pannello fonoisolante che solitamente è di schiuma poliuretanica ma che può essere anche realizzata con composti di gomma riciclata.

Queste soluzioni comportano un aumento dello spessore della parete di cui è necessario tenere conto.

Una soluzione alternativa è rifare l’intonaco esistente con un intonaco fonoassorbente: si tratta di intonaci al cui interno sono mescolati inerti con elevate proprietà fonoassorbenti: generalmente sughero o argille.

Pareti in cartongesso

Nel caso di pareti in cartongesso si può valutare di intervenire in modo differente, senza aggiungere strati esterni.

Infatti le pareti in cartongesso hanno una camera d’aria interna: in questo caso si può pensare di riempire tale camera d’aria con pannelli in lana di roccia o con materiale isolante sciolto (fiocchi di cellulosa ad esempio).

Il giunto muro-solaio

Non capita di rado che l’efficacia di un isolamento acustico venga completamente annullato da un giunto muro-solaio poco efficace.

Infatti il suono può attraversare le pareti non solo passando tra le pareti, ma anche infilandosi nelle intercapedini lasciate da giunti non eseguiti a regola d’arte. E nulla vale se alla vista sembrano perfettamente rifiniti.

Pertanto sia in fase di analisi che di realizzazione delle opere di isolamento acustico è fondamentale porre attenzione a questi nodi.

Realizzare una nuova parete con elevato isolamento acustico

Realizzare una nuova parete con elevato isolamento acustico

Quando si ristruttura casa, spesso vengono abbattute e rifatte gran parte delle pareti interne. Pertanto è utile capire come può essere realizzata una nuova parete interna per offrire un elevato isolamento acustico.

Tipicamente, una parete di questo tipo può raggiungere un potere fonoisolante R’w superiore a 55 dB, con soluzioni più sofisticate che possono arrivare anche a 60-65 dB, a seconda dei materiali utilizzati e dell’accuratezza dell’installazione.

Struttura della parete

Da questo punto di vista la migliore tipologia di parete possibile è in cartongesso, con gli opportuni accorgimenti.

Per massimizzare le prestazioni è possibile realizzare una struttura a telaio doppio, ma anche con un singolo telaio di almeno 7,5cm di spessore si ottengono ottimi risultati. Ogni lato del telaio viene rivestito con due strati di cartongesso, per uno spessore totale di circa 25-30 mm per lato. I pannelli di cartongesso utilizzati possono essere a densità standard, oppure, per un isolamento acustico ottimale, si può optare per lastre specifiche ad alta densità (ad esempio, cartongesso da 12,5 kg/m²). Tra l’altro queste lastre hanno anche elevate prestazioni meccaniche, quindi è possibile agganciarci mensole o pensili come in una normale parete in laterizio.

All’interno dell’intercapedine tra i telai metallici viene posizionata la lana di roccia o la fibra di vetro con una densità compresa tra 40 e 100 kg/m³ e uno spessore variabile tra 80 e 100 mm. Questo materiale assorbe le onde sonore che attraversano la parete, riducendo drasticamente la trasmissione dei rumori aerei (come conversazioni, musica, ecc.). Il materiale fonoassorbente agisce anche sulle alte frequenze, mentre l’intercapedine d’aria tra le strutture e l’uso di lastre rigide forniscono un efficace blocco per i rumori a bassa frequenza.

Accorgimenti di installazione

Uno degli aspetti più critici nella realizzazione di una parete acustica è l’isolamento meccanico della struttura. È fondamentale evitare che le vibrazioni sonore si trasmettano attraverso i telai metallici o le connessioni rigide tra la parete e le altre strutture dell’edificio, come il soffitto o il pavimento. Per ottenere questo risultato, si utilizzano giunti elastici o speciali nastri antivibranti tra la parete e il solaio.

Giunto Parete-Solaio

Come abbiamo avuto modo di vedere, un punto particolarmente delicato nell’installazione è il giunto tra la parete e il solaio (e allo stesso modo il giunto tra la parete e il soffitto). Qui è essenziale inserire materiali elastici, come nastri in gomma o poliuretano espanso, lungo tutta la linea di contatto. Questi materiali elastici interrompono la continuità meccanica, impedendo il passaggio delle vibrazioni sonore che potrebbero propagarsi attraverso la struttura rigida del solaio o del soffitto.

In aggiunta, viene applicato un sigillante acustico a base di silicone o mastice elastomerico lungo tutti i giunti, per garantire che non ci siano aperture o fessure non sigillate attraverso le quali il suono possa infiltrarsi. Questa sigillatura è fondamentale anche lungo gli spigoli e le zone di connessione tra i pannelli di cartongesso.

Strato supplementare: membrana acustica

Per aumentare ulteriormente l’isolamento acustico, è possibile integrare nella parete una membrana acustica. Questo sottile strato di materiale ad alta densità, come la gomma piombata o altre membrane fonoisolanti, può essere posizionato tra i pannelli di cartongesso, aggiungendo circa 5-10 dB di isolamento acustico, soprattutto per i rumori a bassa frequenza.

Risultato finale

Seguendo queste tecniche e accorgimenti, la parete interna raggiunge un potere fonoisolante molto elevato, con la capacità di ridurre il rumore da un ambiente all’altro di almeno 55-65 dB. L’adozione di giunti elastici, materiali fonoassorbenti, strati multipli di cartongesso e l’integrazione di membrane acustiche rendono questa parete estremamente efficace nel ridurre sia i rumori aerei che quelli strutturali, garantendo un ambiente interno tranquillo.

Isolamento acustico dei solai di interpiano

Isolamento acustico sotto il pavimento

Come abbiamo visto parlando del DPCM 5 dicembre 1997, anche i solai di interpiano nei condomini, cioè quelli che dividono una casa dagli appartamenti superiori e inferiori, richiede dei valori minimi da rispettare. Che diventano obbligatori in caso di ristrutturazioni importanti.

Ma a prescindere da quanto prescrive la norma, è un dato di fatto che spesso i rumori provenienti dal piano superiore sono i più fastidiosi in assoluto.

In questo caso si può intervenire in due modi:

  • Isolando il pavimento (quindi sopra il solaio)
  • Isolando il soffitto (quindi sotto il solaio)

Isolamento acustico del soffitto

La soluzione più semplice è quello di installare dei controsoffitti acustici, cioè in cui all’interno dell’intercapedine sono presenti pannelli fonoassorbenti.

Questi pannelli possono essere montati direttamente sul soffitto esistente o su una struttura sospesa, creando un’intercapedine tra il soffitto e i pannelli stessi.

Quando si decide di isolare dal basso bisogna fare attenzione al tipo di materiale che si utilizza: infatti se lo scopo è ridurre i rumori provenienti dal piano superiore bisogna usare materiali fonoisolanti e non fonoassorbenti (che attutiscono il rumore interno dell’ambiente).

I migliori materiali fonoisolanti li abbiamo già visti: solitamente si procede inserendo dei pannelli in lana di roccia o di vetro sopra il controsoffitto in cartongesso. Bisogna invece fare attenzione ai pannelli pre-accoppiati (cartongesso/schiume poliuretaniche) perché la maggior parte dei produttori le certifica solo per utilizzo sulle pareti e non sui soffitti.

Oltre all’uso di pannelli fonoisolanti è importante curare anche tutte le giunzioni tra il controsoffitto e le murature perimetrali. È possibile usare molle antivibranti e sistemi sospesi, che aiutano a isolare il soffitto dalla struttura dell’edificio, riducendo la trasmissione dei rumori da impatto.

Isolamento acustico del pavimento

In genere, l’isolamento acustico del pavimento si ottiene attraverso l’uso di strati fonoassorbenti posizionati sotto la pavimentazione. Questi strati possono essere costituiti da materiali come tappeti fonoassorbenti, membrane isolanti o pannelli in fibra di legno. L’installazione di questi materiali aiuta a ridurre la trasmissione del suono attraverso il pavimento, migliorando il comfort acustico dell’abitazione.

Il principio con cui funzionano è duplice:

  • da un lato il materiale di cui sono composti ha potere fonoisolante;
  • dall’altro separare fisicamente il pavimento dal solaio introduce una interruzione che attutisce in modo significativo la trasmissione del rumore.

L’installazione di questi tappetini chiaramente prevede di rimuovere il pavimento esistente con il relativo sottofondo: infatti tali tappetini devono essere posizionati in aderenza al solaio per massimizzarne l’efficacia (si dice che il massetto è dsolarizzato).

Attenzione ad un aspetto: quando si ristruttura e si sostituisce il pavimento è obbligatorio rispettare i valori di isolamento acustico imposti dal DPCM 5 dicembre 1997. Quindi inserire lo strato fonoisolante è quasi sempre obbligatorio e non un’opzione.

In alternativa si può pensare ad un pavimento flottante, che separa fisicamente la pavimentazione dalla struttura dell’edificio, riducendo così la trasmissione del rumore.

Isolamento acustico delle finestre

Isolamento acustico delle finestre

Le finestre, per la loro natura, sono punti deboli nella barriera acustica di un edificio, poiché devono permettere la visibilità e la ventilazione, ma al contempo isolare efficacemente dai suoni provenienti dall’esterno.

Eppure avere delle finestre con elevata capacità di isolamento acustico è un fattore determinante per garantire il comfort abitativo, in particolare in aree soggette a elevati livelli di rumore esterno, come quelle urbane o prossime a strade trafficate, ferrovie e aeroporti.

Secondo il DPCM del 5 dicembre 1997, le finestre devono contribuire a soddisfare i requisiti minimi di isolamento acustico di facciata, che per gli edifici residenziali abbiamo visto essere garantire un abbattimento del rumore di almeno 40 dB.

Questo valore si riferisce alla capacità complessiva delle pareti esterne: quindi sia la parte opaca che quella vetrata (le finestre).

Il calcolo viene fatta con una media pesata tra la capacità di isolamento acustico della parete vera e propria, solitamente molto maggiore di 40 dB, e quello della finestra.

Questo per evidenziare che sono assolutamente a norma anche infissi che abbiano un valore di isolamento acustico inferiore a 40 dB, purché il calcolo complessivo della facciata rispetti tale valore. Ed effettivamente la maggior parte delle finestre in commercio si attesta su valori di isolamento acustico compresi tra i 33 e i 37 dB.

Ad ogni modo per raggiungere valori di isolamento acustico elevati, le finestre devono essere progettate con attenzione. I vetri stratificati rappresentano la soluzione più efficace: essi sono composti da due o più lastre di vetro unite da uno strato intermedio di PVB (polivinilbutirrale), che non solo aumenta la massa del vetro, ma ne migliora le proprietà fonoassorbenti. Un vetrocamera in cui sia presente un vetro stratificato standard, con uno spessore di 4 mm per ciascuna lastra e un intercalare di PVB, può ridurre il rumore esterno fino a 40 dB, soddisfacendo così i requisiti del DPCM per l’isolamento acustico di facciata.

Il telaio della finestra è altrettanto importante per l’isolamento acustico. Telai in PVC o in alluminio con taglio termico sono preferibili ai tradizionali telai in legno, poiché interrompono la trasmissione delle vibrazioni sonore attraverso il telaio stesso. I telai moderni spesso includono camere d’aria multiple e sono dotati di guarnizioni in gomma elastomerica lungo tutto il perimetro, che sigillano ermeticamente il battente al telaio, prevenendo l’infiltrazione del rumore.

Un altro aspetto cruciale riguarda l’installazione delle finestre. Anche le finestre più performanti dal punto di vista acustico possono risultare inefficaci se non sono correttamente installate. Il DPCM del 5 dicembre 1997 non solo impone i livelli minimi di isolamento acustico, ma suggerisce anche che l’intera facciata, comprese le finestre, sia progettata e montata in modo da evitare ponti acustici. Quindi è fondamentale utilizzare materiali di sigillatura specifici, come schiume poliuretaniche a bassa espansione o nastri autoespandenti fonoisolanti, che garantiscono una chiusura ermetica tra il telaio della finestra e la muratura circostante, eliminando i percorsi attraverso i quali il rumore potrebbe infiltrarsi.

Un altro punto debole da valutare nel sistema finestra è il sistema oscurante. In particolare il cassonetto di alloggiamento delle tapparelle, senza un’adeguata fonoisolazione, può diventare un vero e proprio “ponte acustico”, permettendo al rumore di penetrare all’interno dell’abitazione. Per questo motivo, i cassonetti fonoisolanti sono progettati con materiali specifici che bloccano e assorbono le onde sonore, come pannelli in lana di roccia o schiume poliuretaniche ad alta densità, che vengono inseriti all’interno della struttura del cassonetto.

Questi materiali fonoisolanti, combinati con un sistema costruttivo a tenuta, possono ridurre la trasmissione del rumore esterno fino a 15-20 dB. Inoltre, è importante che il cassonetto sia installato correttamente, con una chiusura ermetica e l’utilizzo di guarnizioni in gomma lungo le giunzioni tra il cassonetto e la muratura, per evitare fessure o spifferi attraverso i quali il suono potrebbe passare.

Isolamento acustico degli impianti

L’isolamento acustico degli impianti è essenziale per garantire il comfort abitativo e rispettare le normative vigenti, come il DPCM del 5 dicembre 1997, che stabilisce limiti stringenti per la rumorosità degli impianti tecnologici negli edifici residenziali: il rumore generato dagli impianti tecnologici non deve superare i 35 dB durante il giorno e i 25 dB durante la notte negli ambienti abitativi.

Materiali antivibranti

Una delle principali fonti di rumore negli impianti è rappresentata dalle vibrazioni prodotte da macchinari e apparecchiature come pompe, compressori, caldaie e condizionatori. Soprattutto negli ultimi anni in cui i condizionatori si sono diffusi a macchia d’olio anche in Italia, i rumori prodotti dalle unità esterne di questi apparecchi sono sempre più presenti. E spesso non sono causati da malfunzionamenti delle macchine, ma dall’assenza di accorgimenti.

Infatti questi apparecchi vibrano, e queste vibrazioni possono essere trasmesse attraverso le strutture dell’edificio, amplificando il disturbo sonoro. Per prevenire questo problema, è fondamentale utilizzare materiali antivibranti, come supporti elastici o basamenti isolanti, su cui montare le unità meccaniche. Questi dispositivi assorbono le vibrazioni, riducendo al minimo la trasmissione del rumore attraverso le strutture edilizie.

Isolamento delle tubazioni

Le tubazioni, in particolare quelle idrauliche e di scarico, possono generare rumori significativi, soprattutto durante il passaggio di fluidi o a causa di colpi d’ariete. Per attenuare questi rumori, è necessario isolare acusticamente le tubazioni utilizzando rivestimenti fonoassorbenti e guarnizioni elastiche. Questi materiali non solo riducono il rumore aereo prodotto dal flusso all’interno delle tubazioni, ma impediscono anche che le vibrazioni si propaghino alle pareti e ai pavimenti.

Tra l’altro le guarnizioni delle tubazioni idrauliche hanno anche un potere termoisolante e sono obbligatorie per garantire la massima efficienza degli impianti.

Rivestimenti fonoassorbenti per condotti e canalizzazioni

I condotti dell’aria e le canalizzazioni possono trasmettere il rumore prodotto dalle unità di ventilazione o condizionamento lungo tutto l’edificio. Per evitare che questi rumori si diffondano, è possibile utilizzare rivestimenti fonoassorbenti all’interno dei condotti stessi o all’esterno, applicando materiali come la lana minerale o schiume poliuretaniche. Questi rivestimenti assorbono il rumore e riducono la sua propagazione, garantendo che l’aria circoli senza generare fastidiosi rumori di fondo.

Posizionamento e progettazione degli impianti

Infine un aspetto fondamentale per l’isolamento acustico degli impianti è la loro corretta progettazione e posizionamento. Gli impianti devono essere posizionati in modo strategico per minimizzare l’impatto acustico nelle zone sensibili dell’edificio, come le camere da letto e le zone giorno. Ad esempio, le pompe e i compressori dovrebbero essere installati lontano dalle pareti confinanti con gli ambienti abitativi.

Conclusioni: l’importanza dell’isolamento acustico in una casa moderna

L’isolamento acustico è un elemento fondamentale per garantire il comfort abitativo e la qualità della vita, specialmente in un contesto di crescente urbanizzazione e inquinamento acustico. Intervenire sull’isolamento acustico durante una ristrutturazione offre l’opportunità di trasformare abitazioni esistenti, spesso carenti sotto questo aspetto, in spazi più silenziosi e confortevoli.

Come abbiamo visto, ogni elemento costruttivo della casa, dalle pareti ai solai, dalle finestre ai cassonetti delle tapparelle, richiede un approccio specifico per garantire un’efficace riduzione del rumore.

L’applicazione di materiali fonoisolanti, l’attenzione ai dettagli di installazione, come i giunti elastici e le sigillature, e l’adeguamento alle normative tecniche, come il DPCM del 5 dicembre 1997, sono tutti passaggi essenziali per raggiungere gli standard desiderati.

In questo contesto un’adeguata valutazione preliminare e la scelta di soluzioni integrate permettono di ottenere un ambiente domestico protetto dai rumori esterni e interni, migliorando significativamente il benessere degli occupanti. Una ristrutturazione dunque, in questo contesto, diventa non solo un’opportunità di rinnovo estetico e funzionale, ma anche un’occasione per elevare la qualità della vita quotidiana attraverso un isolamento acustico ottimale.

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