Pilastri e colonne: le soluzioni per valorizzare le strutture portanti
In una ristrutturazione, pilastri e colonne portanti impongono vincoli da rispettare. Sebbene non siano eliminabili, è possibile nasconderli, evidenziarli o dargli nuove funzioni
Trasformare un elemento architettonico potenzialmente di disturbo, ridefinendolo in chiave estetica e funzionale, fino a renderlo coprotagonista dell’identità di un’abitazione. Si tratta di un proposito che, in una ristrutturazione, bene si adatta al caso delle strutture portanti. Pilastri e colonne non possono essere eliminati né spostati, ne va della stabilità dell’edificio, e lo stesso vale per le eventuali colonne montanti contenenti tubature di scarico che percorrono i diversi piani. In questi casi, è possibile scegliere di nascondere gli elementi portanti, magari all’interno di un’armadiatura, di evidenziarli e “smaterializzarli”, attraverso colori e carte da parati, o di dargli una nuova funzione, ad esempio creandogli attorno strutture in cartongesso. È bene fare la scelta tenendo sempre in considerazione lo stile dell’arredamento, l’illuminazione e la distribuzione degli ambienti.
Nascondere e integrare. Una soluzione è creare una sovrastruttura di servizio – ripostiglio o armadiatura – in modo che la struttura portante ne resti all’interno. Oppure, si può allungare il pilastro con pareti in cartongesso e trasformarlo in una nuova quinta divisoria. Ancora, si può lavorare per duplicazione: aggiungendo all’interno dell’appartamento colonne simili al pilastro, in modo che questo non rimanga un elemento singolo e appariscente, o creando rivestimenti di specchi. In questo secondo caso, la struttura muraria viene nascosta e il gioco di riflessi che si crea contribuisce a espandere lo spazio a livello visivo e a veicolare la luminosità indoor.
Evidenziare e “smaterializzare”. All’estremo opposto rispetto alle scelte già presentate, si pone l’idea di enfatizzare al massimo le strutture portanti e renderle protagoniste dell’arredamento e dell’estetica dell’ambiente domestico. Una possibilità è quella di andare a creare una differenziazione in tinteggiatura nella casa, attraverso la scelta di un particolare colore o l’applicazione di una carta da parati, magari con grafiche e texture tali da renderlo un elemento fortemente iconico e distinto dal resto. Si può anche decidere di creare giochi di illuminazione attorno ai pilastri e alle colonne, attraverso l’installazione di applique o di strisce di led verticali.
Ridefinire e dare nuove funzionalità. Poiché rappresentano la stabilità stessa dell’edificio, non si può agire direttamente sulle strutture portanti né ridimensionarle. Per conservarne l’integrità e, al contempo, trasformarle nella forma e nella funzione, è possibile cucirgli addosso dei “vestiti”. Ovvero, progettare e creare attorno a esse strutture multifunzionali in cartongesso, magari con piani a sbalzo da sfruttare come scrittoio, spazio per vani contenitore e pareti con mensole e nicchie di varie dimensioni. Chi è predisposto al green o chi vive in centro città senza avere l’opportunità di godere di un giardino privato, può considerare l’idea di creare colonne di piante ornamentali.
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare novembre 2020
Guarda i progetti sulla rivista digitale
© Riproduzione riservata.