Biomassa legnosa: energia sostenibile in prima linea
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In questo momento complesso per l’approvvigionamento energetico, la legna si dimostra un ottimo alleato. Performante, efficiente e, se utilizzata al meglio, sostenibile
Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL (Associazione italiana energie agroforestali), sottolinea che la ‘biomassa legnosa‘ è una fonte energetica carbon-neutral di primaria importanza nella lotta contro il cambiamento climatico, in particolare per ridurre le emissioni di gas serra, come la CO2.
Le biomasse legnose (legna da ardere, pellet e cippato) — racconta — sono già oggi la principale fonte energetica rinnovabile impiegata nel nostro Paese e sono utilizzate da oltre un quarto delle famiglie.
Ma, affinché l’utilizzo della legna sia una soluzione conveniente, efficiente e sostenibile, è importante tenere a mente alcuni elementi. Un primo fattore è l’inquinamento: da uno studio di Arpae del 2019 emerge che il riscaldamento, in primis a legna e pellet, è il terzo responsabile delle emissioni di PM10 (17%), questo anche a causa di un parco di vecchi impianti non efficienti.
Oggi esistono tecnologie ad alti rendimenti con basse emissioni e strumenti a cui appoggiarsi per un sostegno economico, come il Conto Termico, un incentivo che supporta la sostituzione dei vecchi generatori con apparecchi moderni. Un secondo fattore è la foresta di provenienza. «La gestione forestale sostenibile — spiega infatti Paniz — è fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici; è importante per lo sviluppo locale, soprattutto nelle aree interne e montane, nonché fonte di reddito».
E i boschi, assorbendo la CO2, contribuiscono a mitigare l’inquinamento creato dalla loro combustione. Sempre in ottica di sostenibilità ed economia circolare, legna, cippato e pellet sono prodotti a partire da residui agricoli, forestali o dell’industria del legno. «Si tratta del principio di utilizzo “a cascata” del legno. Basti pensare che una moderna casa in legno arredata con mobili di legno può essere riscaldata per 70 anni esclusivamente con i residui della lavorazione del legname destinato alla sua costruzione», racconta Paniz. Il terzo fattore è il corretto dimensionamento dell’impianto, fondamentale per fornire il giusto fabbisogno energetico.
Biomassa legnosa: come utilizzarla al meglio?
La biomassa legnosa è una risorsa naturale e come tale va tutelata e utilizzata in modo efficiente, senza sprechi. Ecco alcuni consigli di 100 Idee per Ristrutturare con il contibuto dell’AIEL per un uso ottimale del legno e i suoi derivati.
Certificazioni
Quando si vuole acquistare una caldaia a biomassa è importante accertarsi, presso l’installatore o il rivenditore, che il prodotto abbia la certificazione UNI EN 303-5:2012, classe 5. Questa certificazione garantisce il rispetto di elevate prestazioni ambientali tra cui un rendimento superiore all’88% e minimi fattori di emissioni di gas inquinanti e polveri. In molte Regioni italiane, è possibile installare solo apparecchi con più di 4 stelle. È bene, prima di procedere all’acquisto, consultare misure e norme applicate nel proprio comune di appartenenza.
Quali impianti usare
Per il riscaldamento di tutta la casa e la produzione di acqua calda sanitaria:
- caldaie a legna, cippato, pellet o ibridi insieme;
- stufe, caminetti e termocucine alimentate a legna, pellet o ibridi in grado di trasportare il calore prodotto in altri ambienti della casa attraverso il collegamento all’impianto di distribuzione dell’acqua calda (in questo caso è la stufa, e non la caldaia, a produrre l’acqua calda che circolerà poi nei termosifoni o nell’impianto a pavimento);
- stufe a lento rilascio e ad accumulo per il riscaldamento di una o più stanze.
Potenza e dimensioni degli impianti
Il dimensionamento della caldaia deve essere fatto da una figura professionale ad hoc, il progettista, che calcola il fabbisogno energetico dell’edificio in base all’età della costruzione, al suo grado di isolamento (bontà degli infissi, presenza o meno del cappotto, metri quadri di superficie vetrata, ecc.), e al numero degli abitanti (per quanto riguarda la necessità di acqua calda sanitaria).
Per la potenza di una stufa, il venditore può dare il giusto contributo per sceglierla in base alle caratteristiche dell’abitazione. Ad esempio, nel caso di un’abitazione di classe energetica G, una stufa di 9 kW di potenza è in grado di riscaldare fino a 50 m²; nel caso invece di un’abitazione in classe C, la stessa stufa da 9 kW può arrivare a riscaldare più di 100 m².
La strategia energetica secondo AIEL
La strategia energetica proposta da Aiel nel Libro Verde dell’Energia dal Legno, pubblicato in collaborazione con Progetto Fuoco, indica la strada da seguire: progressiva riduzione dell’utilizzo del gas e una transizione fondata su piccoli-medi impianti centralizzati a biomassa legnosa, reti di teleriscaldamento e calore di processo, ma anche moderne stufe che garantiscano alto rendimento, efficienza energetica e basse emissioni di particolato. Elemento chiave di questo modello è la gestione forestale sostenibile.
Energia dal legno
Le biomasse legnose sono prodotte a partire da residui agricoli e forestali o da residui dell’industria del legno. Infatti, In linea con i principi dell’economia circolare, solo le parti dell’albero di qualità inferiore sono destinate alla produzione di legna da ardere, pellet o cippato. La legna, spesso ridotta a ciocchi dalle forme irregolari o tondelli, è ottenuta direttamente dagli alberi.
È importante che venga conservata in luoghi ben areati per ridurre l’umidità contenuta al suo interno. Il costo è relativamente basso, ma le prestazioni sono inferiori a quelle ottenute con pellet e cippato. Il pellet è legno ridotto in piccolissimi cilindri, ottenuti da segatura pressata e compattata ad alta pressione.
È facile da dosare e trasportare, ma è importante che sia di buona qualità, con potere calorifero maggiore di 5 kW/kg e che presenti un basso tenore di cenere e polveri. Il cippato è legno ridotto a scaglie, per mezzo delle macchine cippatrici. Il suo utilizzo è destinato normalmente a caldaie ad alimentazione continua e ha un potere calorifero inferiore al pellet. Qualunque biomassa si scelga deve essere certificata secondo quanto previsto dalla UNI EN ISO 17225.
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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Agosto 2022
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