Protezioni solari: tende da sole e altre soluzioni per un comfort termico ottimale
Le protezioni solari, come le tende da sole, limitano il calore e la luce solare all’interno di un edificio, migliorandone comfort ed efficienza energetica. Grazie a dispositivi mobili o fissi, la temperatura resta sempre più gradevole, riducendo i consumi. Rappresentano quindi un elemento funzionale imprescindibile per la riqualificazione edilizia moderna
Indice
Le protezioni solari costituiscono l’insieme di dispositivi o accorgimenti collocati all’esterno o all’interno di un edificio, di fronte a un infisso, per ridurre o modulare la luce e il calore provenienti dal sole. Sono sistemi che sfruttano teli, lamelle, strutture mobili o fisse, con l’obiettivo di contenere l’innalzamento della temperatura interna e migliorare il comfort abitativo, integrandosi al contempo con l’architettura dell’edificio stesso. Se le prime protezioni solari erano delle semplici tende da sole posizionate esternamente agli edifici, nel corso del tempo i sistemi si sono evoluti e oggi è possibile scegliere tra molteplici soluzioni: pergotende, frangisole, tende tecniche interne, pergole, gazebi, etc.
Però le protezioni solari non devono essere viste solo come un modo per ottenere un po’ di riparo dal sole e dalla calura estiva: è stato ampiamente dimostrato come uno spazio protetto da una schermatura porta benefici anche all’ambiente interno, sia dal punto termico che visivo.
E infatti la loro presenza rientra tra le caratteristiche che è necessario considerare nel bilancio energetico di un edificio.
La definizione “ufficiale” di protezione solare
Se istintivamente ognuno di noi sa cosa sia un sistema di protezione solare, la norma italiana ne fornisce una definizione precisa. Dobbiamo fare riferimento alle leggi sul contenimento dei consumi energetici, e in particolare l’allegato M al D.L. 311/2006:
“sistemi che, applicati a una superficie vetrata trasparente, permettono una modulazione variabile e controllata dei parametri energetici e ottico luminosi in risposta alle sollecitazioni solari”
Quindi la normativa valuta le protezioni solari sotto due punti di vista: quello legato al controllo delle temperature interne e quello legato al controllo della luce.
Secondo varie ricerche una superficie vetrata esposta direttamente all’irraggiamento solare può trasmettere nell’ambiente interno un flusso termico pari a diverse centinaia di watt per metro quadrato (in media 300–400 W/m², con picchi vicini a 700 W/m² nelle ore più calde), contribuendo in modo significativo all’aumento della temperatura interna. L’adozione di una schermatura esterna (tenda da sole, frangisole o altra protezione) intercetta buona parte di questa radiazione prima che raggiunga il vetro, riducendo di conseguenza il carico termico da smaltire tramite il sistema di climatizzazione. E diventando pertanto un sistema attivo di risparmio energetico.
Dal punto di vista del comfort visivo, i livelli di illuminamento misurati in prossimità di finestre non protette possono superare di molto i 10.000–20.000 lux nelle ore di sole diretto, generando abbagliamento e affaticamento visivo. Una tenda esterna o una lamella frangisole riduce l’intensità luminosa sui vetri, portando i valori di illuminamento a soglie più confortevoli (tra i 1.000 e i 2.000 lux), con un conseguente miglioramento della percezione visiva e un minor affaticamento degli occhi.
Quindi le protezioni solari come le tende da sole devono essere considerate a tutti gli effetti un elemento del sistema energetico di un edificio: rientrano nel novero di quei sistemi passivi che aiutano a ottenere buone condizioni di comfort ambientale interno (come gli isolamenti), minimizzando così la necessità di utilizzo degli impianti.
Le protezioni solari non sono sistemi oscuranti
Uno degli errori più comuni è confondere le protezioni solari coi sistemi oscuranti. In realtà, sebbene abbiano funzioni simili, sono sistemi diversi.
Infatti, i sistemi oscuranti sono quelli che, quando chiusi, influiscono sull’isolamento termico invernale dell’edificio, cosa che le protezioni solari non fanno. Sistemi oscuranti sono, ad esempio tapparelle e scuretti.
Pertanto risulta chiaro che un sistema oscurante generalmente funge anche da protezione solare, mentre una protezione solare solitamente non funge da sistema oscurante (o almeno non completamente).
Quali sono le protezioni solari
È possibile classificare i sistemi di protezione solare in relazione alla loro installazione: infatti possono essere esterni all’edificio o interni allo stesso (alle volte in intercapedine anche).
Le protezioni solari esterne sono le tende da sole (esterne chiaramente), le pergotende, le pergole, le tettoie, i frangisole.
Le protezioni solari interne sono invece le tende interne (in questo caso tende tecniche), che possono essere di vario tipo: a rullo, a pannelli, veneziane, a lamelle orientabili. E che possono addirittura trovare posizione all’interno del vetrocamera.
Efficacia energetica delle protezioni solari
Chiaramente le protezioni solari sono sistemi efficaci per proteggersi dalla calura estiva. Durante la stagione invernale, potrebbero essere addirittura deleterie in quanto limitano l’ingresso del sole e del caldo in casa, cosa invece desiderata. Ecco perché è fondamentale che siano sistemi regolabili e retrattili.
Facendo riferimento alla classificazione del paragrafo precedente, le protezioni solari maggiormente efficaci sono quelle esterne all’edificio. Infatti, prevengono l’incidenza della radiazione solare sulle vetrate dello stesso. Invece, le protezioni solari interne non hanno questo effetto, e consentono alle vetrate di scaldarsi e creare una sorta di effetto serra tra il vetro e la protezione solare. Con il rischio di ottenere l’effetto opposto a quello desiderato.
Il fattore solare come discriminante dell’efficacia termica di una protezione solare
Detto che l’abbattimento delle temperature interne non è l’unico scopo delle protezioni solari, un buon elemento da considerare nel valutare l’efficacia di una protezione solare è il fattore solare (indicato anche come “g-value” o “G_tot”) associato al tessuto del telo.
Il fattore solare è un parametro che esprime la percentuale di energia solare (termica) totale che attraversa un elemento vetrato e raggiunge l’ambiente interno. Ad esempio, un valore di fattore solare pari a 0,50 (o 50%) indica che la metà dell’energia solare incidente attraversa il sistema vetrato+tenda interna, trasferendosi all’ambiente.
Quindi un buon sistema di protezione solare è quello che consente di dminuire il fattore solare. Per valutare dal punto di vista tecnico questo aspetto è necessario fare riferimento alla norma UNI EN 14501, che classifica le prestazioni delle schermature solari su una scala da 0 a 4, basandosi proprio su quanto sono in grado di abbattere il fattore solare.
- Classe 0: G_tot≥0,5, con incidenza nulla sul comfort termico
- Classe 1: G_tot≥0,35, con incidenza minima sul comfort termico
- Classe 2: G_tot≥0,15, con incidenza media sul comfort termico
- Classe 3: G_tot≥0,10, con incidenza buona sul comfort termico
- Classe 4: G_tot>0,10, con incidenza ottima sul comfort termico
Detto che la classe 4 è raggiungibile solo dai sistemi oscuranti (tapparelle e persiane), dal punto di vista tecnico una buona protezione solare rientra almeno nella Classe 1
Vedremo come il fattore solare sia determinante per accedere alle detrazioni fiscali.
Adesso che abbiamo posto le basi delle schermature solari, approfondiamo le principali, concentrandoci particolarmente su quelle “leggere”. Quindi non parleremo di pergole e tettoie, che approfondiremo in un altro articolo.
Tende da sole: la protezione solare più diffusa
Le tende da sole costituiscono il sistema di schermatura solare diffuso in ambito residenziale. Da sempre rappresentano la prima scelta per proteggere balconi, terrazzi e vetrate dall’irraggiamento solare diretto. La loro popolarità deriva sia dalla relativa semplicità d’installazione, sia dal costo generalmente accessibile.
Definizione di “tende da sole” e caratteristiche principali
A costo di essere banale, una tenda da sole esterna è una schermatura installata all’esterno di un edificio, progettata per ridurre l’ingresso diretto dei raggi solari e migliorare il comfort termico degli ambienti interni.
I suoi elementi principali includono:
- Struttura portante: solitamente composta da un rullo o cassonetto, in cui si avvolge il telo, e dai supporti di ancoraggio (a parete o a soffitto).
- Telo: realizzato in materiali specifici (acrilici, poliestere spalmato o tessuti microforati), trattati per resistere ai raggi UV e alle intemperie.
- Bracci o guide: in metallo o alluminio, servono a sostenere e a tendere il telo quando la tenda è aperta.
- Sistema di azionamento: può essere manuale (arganello) o motorizzato (motore tubolare integrato nel rullo), con eventuali sensori di vento o luce per un controllo automatico.
Tipologie di tende da sole
Vi sono diverse tipologie di tende da sole, ma sostanzialmente i modelli principali sono tre:
- Tende a bracci estensibili: sono sicuramente quelle più diffuse. Presentano due o più bracci in metallo che si estendono per sostenere il telo. Quando la tenda è chiusa, il telo si avvolge completamente sul rullo.
- Tende a caduta verticale: il telo scende in verticale lungo la facciata o lungo un parapetto, offrendo una protezione frontale e in parte laterale. Possono essere adatte a contesti di forte ventosità, poiché stabilizzate da guide o cavi laterali.
- Tende a cappottina: caratterizzate da una forma bombata, spesso adottate in contesti commerciali o in facciate di stile tradizionale. Proteggono soprattutto finestre e vetrine di piccole dimensioni.
Tessuti per il telo delle tende da sole
I tessuti per le tende da sole svolgono un ruolo decisivo nella prestazione e nella durabilità del sistema di schermatura. La loro composizione, il trattamento superficiale e la grammatura influiscono sulla protezione dai raggi UV, sulla resistenza alle intemperie e sull’aspetto estetico. Di seguito sono illustrate le principali tipologie di tessuti e le relative caratteristiche.
Tessuti acrilici
I tessuti acrilici sono prodotti a partire da fibre sintetiche di poliacrilonitrile. Grazie al tipo di fibra e al processo di tintura, i tessuti acrilici offrono un’elevata protezione contro i raggi ultravioletti, impedendo lo scolorimento precoce e contribuendo a preservare la brillantezza del colore.
A differenza di alcune soluzioni totalmente impermeabili, i tessuti acrilici lasciano passare una certa quantità d’aria, limitando l’effetto “cappa” sotto la tenda. Ciò aiuta a migliorare il comfort, soprattutto in climi caldi.
Tessuti in poliestere spalmato
Il nome di questa tipologia di tessuti per tende da sole è dovuto al fatto che il poliestere subisce una spalmatura con resine o pvc che ne aumenta la resistenza all’acqua e ai raggi solari. Questo rende il tessuto più compatto e riduce il rischio di strappi.
La produzione del poliestere è più economica rispetto all’acrilico, ma a fronte di un costo inferiore, la durata complessiva può risultare minore rispetto ai tessuti acrilici, soprattutto in condizioni di esposizione solare intensa. Infatti, i teli in poliestere possono essere più soggetti a scolorimento se non adeguatamente protetti.
Per quanto riguarda la manutenzione la superficie spalmata resiste alle macchie e si pulisce con facilità, ma occorre fare attenzione a possibili screpolature o distacchi del rivestimento dopo lunghi periodi di uso e stress termici.
Tessuti microforati
Il tessuto microforato è realizzato con fibre intrecciate in modo da creare piccole aperture. Ciò permette il passaggio parziale di aria e luce, evitando surriscaldamenti eccessivi sotto la tenda. Proprio grazie all’effetto traspirante, questi tessuti limitano la formazione di sacche di calore, offrendo un comfort maggiore in presenza di alte temperature.
Questa tipologia di tessuti viene solitamente preferita in zone a forte irraggiamento solare, dove la priorità è evitare il ristagno di calore sotto la tenda.
Ulteriori aspetti e trattamenti da considerare nei tessuti per le tende da sole esterne
Quando si sceglie il tessuto, a prescindere dal materiale individuato, è importante anche porre attenzione ad altri aspetti, comuni a tutte le tipologie:
- Grammatura e spessore: un tessuto più pesante (maggiore grammatura) tende a essere più resistente e stabile al vento, ma aumenta anche il peso sul rullo e sui bracci di sostegno. Una corretta scelta dello spessore bilancia robustezza e facilità di avvolgimento.
- Colori e riflettanza: le tonalità chiare riflettono maggiormente i raggi solari, abbassando la temperatura superficiale del telo e contribuendo a un ambiente più fresco. I colori scuri assorbono di più, riducendo potenziali riflessi indesiderati, ma riscaldandosi maggiormente.
- Trattamenti speciali: oltre alle classiche finiture anti-UV e antimuffa, alcune linee di tessuti adottano tecnologie autopulenti, che impediscono allo sporco di aderire. Altre prevedono un rivestimento riflettente sul lato esterno, migliorando l’effetto di riflessione dei raggi solari.
Telai e sistemi di avvolgimento
Oltre alla scelta del tessuto, la qualità e la robustezza del telaio rivestono un ruolo fondamentale nelle prestazioni e nella durabilità di una tenda da sole. Il telaio si compone di diversi elementi strutturali – rullo di avvolgimento, bracci di estensione, supporti di fissaggio – e può integrare sistemi di apertura manuale o automatizzata. Ecco i principali aspetti da considerare:
Struttura del telaio
- Materiali: i telai più comuni sono realizzati in alluminio estruso, leggero e resistente alla corrosione. Alcuni componenti sottoposti a sforzi maggiori (come gli snodi dei bracci) possono essere in acciaio o in leghe speciali per garantire una maggiore robustezza.
- Finiture e trattamenti: l’alluminio viene spesso verniciato a polvere per offrire un’elevata protezione dagli agenti atmosferici. In zone di mare con presenza di salsedine, risulta preferibile un trattamento anticorrosione specifico.
- Design e ingombro: i telai compatti o “a cassonetto” permettono di racchiudere il telo e i bracci quando la tenda è chiusa, preservando il tessuto da sporco e intemperie. I modelli senza cassonetto hanno un costo inferiore, ma lasciano il telo esposto.
Bracci di estensione
- Funzione: i bracci sostengono il telo e ne consentono l’apertura orizzontale o a inclinazione variabile. La qualità dei meccanismi interni (molle, snodi, cuscinetti) è cruciale per garantire una tensione costante del tessuto e un movimento fluido.
- Classi di resistenza al vento: la norma UNI EN 13561 classifica le tende a seconda della velocità di vento sopportata. Bracci di buona qualità, con molle ben calibrate, contribuiscono a mantenere la stabilità anche in presenza di raffiche moderate.
- Regolazione dell’inclinazione: in alcuni modelli, l’angolo di inclinazione del telo può essere modificato per adattarsi a diverse condizioni di luce solare. Questa versatilità aumenta l’efficacia della schermatura in più fasce orarie.
Rullo di avvolgimento
- Diametro e materiali: il rullo, generalmente in alluminio, deve avere un diametro adeguato alle dimensioni della tenda e allo spessore del tessuto, per evitare deformazioni e piegature.
- Equilibratura: nei sistemi di qualità, il rullo è bilanciato per avvolgere il tessuto in maniera uniforme, prevenendo pieghe o tensioni irregolari. Un rullo mal calibrato può compromettere la longevità del telo.
Sistemi di avvolgimento
- Manuali: prevedono un arganello e una manovella, con un rapporto di trasmissione studiato per agevolare l’operazione di apertura e chiusura anche su tende di dimensioni medie o grandi. Richiedono uno sforzo fisico minimo, ma pur sempre presente.
- Motorizzati: utilizzano un motore tubolare inserito nel rullo, comandabile mediante interruttore a parete, telecomando o sistemi di domotica. Offrono comodità e rapidità di utilizzo, riducendo lo stress meccanico sui bracci e sul telo perché il movimento risulta costante e controllato.
- Automazioni avanzate: possono includere sensori di vento, pioggia e luce. In caso di raffiche improvvise, il sistema chiude automaticamente la tenda per prevenire danni. Con un sensore di sole, la tenda può aprirsi all’occorrenza, modulando l’ombreggiamento secondo l’intensità luminosa.
Pergotende: la via di mezzo tra tenda e pergola
Le pergotende costituiscono una soluzione ibrida che si colloca a metà strada tra la tenda da sole tradizionale e la pergola fissa.
Ciò che differenzia la pergotenda da una pergola fissa sono:
- Non è una struttura autonoma ma è ancorata a una parete
- la copertura deve essere obbligatoriamente un telo
- il telo deve potersi retrarre, rendendo la struttura parzialmente “smontabile” dal punto di vista funzionale.
Queste caratteristiche influiscono sulle interpretazioni normative e permettono di installare pergotende evitando procedimenti edilizi. Tuttavia, le interpretazioni variano in base al regolamento locale e, a volte, una pergotenda di grandi dimensioni viene considerata al pari di una struttura fissa.
In generale, una pergotenda si compone dei seguenti elementi:
- Una struttura portante in metallo o alluminio, ancorata alla parete principale e al suolo con due pilastrini frontali.
- Un telo in materiale resistente (spesso pvc o tessuto acrilico ad alta grammatura), che scorre su guide e può essere aperto o chiuso mediante un motore tubolare.
- Eventuali teli laterali, come tende a rullo o vetrate scorrevoli, che possono trasformare la zona esterna in un ambiente protetto dalle intemperie.
Tale tipologia di sistema di ombreggiamento ha avuto notevole successo negli ultimi anni perché consente di coprire spazi aperti di dimensioni significative (attenzioni ai limiti imposti dai regolamenti edilizi comunali però) senza la necessità di presentare alcuna pratica edilizia: rientrano infatti nella cosiddetta edilizia libera (attenzione ai vincoli però).
Spesso vengono vendute come pergotende strutture autonome, quindi con quattro pilastrini: in tale configurazione però possono essere assimilate più a gazebi o pergole bioclimatiche. Questo è un aspetto importante proprio dal punto di vista burocratico, in quanto queste installazioni possono richiedere delle specifiche autorizzazioni (parleremo in un altro articolo delle pergole bioclimatiche).
In merito alla possibilità di installare anche dei teli laterali, non bisogna pensare che sia possibile sostituirli con delle vetrate retrattili: le cosiddette Vetrate Panoramiche (Vepa) sono una particolare tipologia di installazione che può sicuramente essere realizzata su strutture tipo pergotende, ma che dal punto di vista normativo delineano un’opera che richiede di ottenere degli specifici permessi.
Strutture, materiali e integrazione con l’ambiente esterno
Le strutture di una pergotenda sono realizzate prevalentemente in alluminio verniciato a polvere, un materiale che unisce leggerezza e resistenza agli agenti atmosferici. Alcune soluzioni di fascia alta possono prevedere strutture in legno lamellare o la combinazione di metallo e legno, per ottenere un impatto estetico più “naturale”.
Per quanto riguarda il telo di copertura rimandiamo a quanto detto per le tende da sole, in quanto vengono utilizzati gli stessi materiali.
Elementi da considerare in fase di acquisto
Prima di optare per una pergotenda, è fondamentale valutare:
- Spazio disponibile: la larghezza e la profondità dell’area da coprire.
- Vincoli burocratici: alcuni Comuni richiedono un titolo edilizio specifico, specialmente per strutture ampie o chiuse sui lati.
- Esposizione al vento: una zona particolarmente esposta richiede profili e motori adeguati, capaci di reggere sollecitazioni intense.
- Automazione: molte pergotende dispongono di motori comandabili via telecomando o app, con sensori di pioggia e vento che gestiscono la chiusura automatica.
- Budget: le soluzioni più accessibili partono da qualche migliaio di euro, mentre i modelli di alta gamma possono raggiungere cifre più elevate.
Altri sistemi di protezione solari: frangisole e tende tecniche interne
Se tende da sole e pergotende sono i principali sistemi di protezione solare “leggeri”, esistono altri modi per assicurare un’efficace protezione solare, che spaziano dai frangisole esterni alle tende tecniche interne. Ciascuna opzione presenta peculiarità progettuali interessanti, orientate a risolvere esigenze differenti.
A differenza di quanto abbiamo visto nei paragrafi precedenti, parliamo di elementi verticali posti direttamente a protezione delle singole finestre o balconi. Quindi non hanno la doppia funziona di proteggere gli ambienti interni e creare uno spazio esterno vivibile, ma hanno l’unico scopo di limitare l’ingresso del sole in casa
Frangisole: fissi o orientabili per massimizzarne l’efficacia
I frangisole, noti anche con il termine francese “brise-soleil”, sono sistemi costituiti da una serie di lamelle (in alluminio, acciaio o legno) disposte orizzontalmente o verticalmente in modo da schermare il sole mantenendo, al contempo, una certa trasmissione della luce e un buon ricambio d’aria. Le versioni più semplici si presentano come elementi fissi, con lamelle inclinate secondo un angolo calcolato per proteggere gli ambienti nelle ore più calde.
Questo sistema, seppur efficace, non tiene conto delle diverse posizioni che può assumere il sole, non solo durante il corso della giornata ma anche durante il corso dell’anno. Pertanto vi sono versioni tecnologicamente più avanzate che utilizzano lamelle orientabili: queste possono essere inclinate diversamente in base alla posizione del sole, in modo da ottenere il livello di ombreggiamento e passaggio di aria desiderati.
Spesso i frangisole orientabili sono abbinati a sistemi di automazione, che possono essere controllati manualmente oppure in modo smart tramite sensori di luminosità che consentono un’autoregolazione al variare delle condizioni luminose, garantendo un controllo preciso dell’irraggiamento solare e del calore.
Struttura e materiali dei frangisole
- Lamelle: sono l’elemento chiave del frangisole. Possono presentare forme rettangolari, aerodinamiche o inclinate, a seconda dell’angolo di incidenza del sole e della funzione principale (ombreggiare vs illuminare). Le lamelle in alluminio con finitura a polvere sono tra le più diffuse, poiché leggere, durature e resistenti alla corrosione.
- Telaio di supporto: consiste in profili verticali o orizzontali, realizzati in alluminio estruso o acciaio zincato, che sostengono le lamelle e garantiscono la rigidità dell’insieme. In alcuni casi, il telaio si integra nella facciata continua dell’edificio.
- Finiture e design: nel settore residenziale si usano spesso lamelle in legno lamellare trattato, per ottenere un aspetto più naturale, oppure in alluminio verniciato in colori che riprendono l’estetica dell’involucro edilizio.
Tipologie di funzionamento
- Frangisole fissi: le lamelle sono inclinate in modo da bloccare o ridurre l’irraggiamento durante le ore di massima insolazione, ma senza possibilità di regolazione successiva. La progettazione dell’angolo di inclinazione si basa sul percorso del sole della specifica latitudine, per favorire l’ingresso della luce in inverno e bloccarla in estate.
- Frangisole orientabili: le lamelle con rotazione manuale o motorizzata possono adeguarsi alle diverse condizioni di luce o alle esigenze di ventilazione e visibilità. Rappresentano la soluzione più versatile ma anche la più complessa, sia in termini di realizzazione, sia di manutenzione.
- Frangisole scorrevoli o a pannelli: talvolta i frangisole si presentano sotto forma di pannelli mobili, che scorrono lungo binari orizzontali. È una soluzione architettonica adottata in facciate con grandi superfici vetrate, che consente di ombreggiare selectivamente le parti dell’edificio esposte.
Prestazioni energetiche e termiche
Essendo sistemi installati all’esterno dell’edificio, i frangisole hanno un buon effetto nella riduzione del carico termico: bloccando i raggi solari all’esterno, i frangisole mantengono l’involucro edilizio più fresco nelle stagioni calde, riducendo la necessità di climatizzazione interna. Chiaramente non essendo sistemi continui rischiano di essere meno efficaci rispetto ai teli delle tende, a meno che non siano completamente chiusui.
- Gestione dinamica della luce: nelle versioni orientabili, la regolazione dell’angolo delle lamelle permette di dosare la luce naturale, evitando sia l’abbagliamento sia l’oscuramento eccessivo. In inverno, con la giusta inclinazione, si può favorire l’ingresso dei raggi solari, contribuendo a un lieve riscaldamento passivo.
- Ventilazione: le lamelle non interrompono completamente il flusso d’aria, consentendo una certa ventilazione naturale. Nei mesi caldi, questo contribuisce ad allontanare il calore in prossimità della superficie vetrata.
Tende tecniche interne: perché sono meno efficaci sul piano termico ma utili per la privacy
Le tende tecniche si distinguono dalle tende decorative tradizionali poiché nascono con l’obiettivo principale di gestire la luce naturale e limitare l’irraggiamento solare. A differenza di una tenda da sole esterna, queste soluzioni si collocano all’interno dell’ambiente, direttamente in prossimità della finestra o, talvolta, integrate tra i vetri (nelle finestre a doppio o triplo vetro con veneziana incorporata).
Tipologie di tende tecniche
- Veneziane: composte da lamelle orizzontali, generalmente in alluminio o pvc regolabili in inclinazione. Offrono un controllo preciso sulla quantità di luce e garantiscono un buon livello di privacy. L’altezza del pacchetto lamelle è minima quando la tenda è raccolta, consentendo un ingombro ridotto.
- Tende a rullo: sono costituite da un telo che si avvolge intorno a un rullo superiore. Possono essere filtranti o oscuranti, a seconda del tessuto impiegato. Alcuni modelli includono cassonetti o guide laterali per evitare infiltrazioni di luce ai bordi, aumentando l’efficacia oscurante.
- Tende plissé: il tessuto, spesso in poliestere, è pieghettato a fisarmonica e si chiude in un pacchetto molto compatto. Ideale per finestre di dimensioni contenute o forme particolari (triangolari, trapezoidali, ecc.).
- Doppi sistemi: combinano due teli con funzioni diverse (ad esempio, uno filtrante e uno oscurante), consentendo una gestione flessibile della luce.
Prestazioni termiche e ottiche
Abbiamo già detto che, rispetto alle tende esterne, le tende interne sono meno efficaci perché non bloccano i raggi solari all’esterno dell’edificio, bensì agiscono dopo che la radiazione solare ha attraversato il vetro. Ciò significa che parte del calore è già entrata nello spazio tra la tenda e il serramento.
Tuttavia, un tessuto con buone capacità di filtraggio della luce solare (Il già citato Fattore solare G_tot) possono ridurre in modo significativo il surriscaldamento degli ambienti.
Elemento peculiare delle tende tecniche interne è il controllo della trasmissione luminosa: i tessuti filtranti offrono un passaggio di luce diffusa, riducendo l’abbagliamento senza oscurare completamente la stanza. Al contrario, i tessuti oscuranti minimizzano la trasmissione luminosa, creando un effetto quasi “blackout”. La scelta dipende dalle esigenze di comfort visivo e dall’uso degli ambienti.
Anche il colore svolge un ruolo importante: un tessuto chiaro riflette più radiazione ma potrebbe generare maggiori riflessi, mentre uno scuro assorbe calore e limita l’abbagliamento. Infine alcuni produttori propongono rivestimenti metallizzati o perlati sul lato rivolto verso il vetro per incrementare la riflessione del calore.
Vantaggi e limiti rispetto a una schermatura esterna
Possiamo riassumere i vantaggi di installare una tenda interna rispetto a una esterna nei seguenti punti:
- Minimo impatto estetico sulla facciata, ideale in edifici con vincoli architettonici o in centri storici.
- Installazione relativamente semplice, spesso senza permessi edilizi o regolamenti condominiali stringenti.
- Ottima modulazione della luce e della privacy, con soluzioni parzialmente filtranti o totalmente oscuranti.
In compenso ci sono dei limiti che abbiamo in parte già visto:
- Non fermano il calore prima che entri in contatto con il vetro, riducendo l’efficacia termica rispetto a una tenda esterna.
- In estate, parte del calore assorbito dal tessuto può essere irradiato verso l’interno.
- La manutenzione può risultare più frequente (polvere, pulizia delle lamelle) rispetto a sistemi protetti.
Come scegliere la protezione solare giusta
Al netto della tipologia scelta, la valutazione e la scelta del sistema di protezione solare più adatto possono risultare complesse, poiché diverse variabili contribuiscono al risultato finale: materiali, esposizione, automazione, resistenza al vento, costi e persino il colore del telo o delle lamelle.
Efficacia nel ridurre l’irraggiamento
Le tende da sole esterne, i frangisole e le pergotende, in linea di massima, offrono un’efficacia superiore rispetto alle tende interne nell’abbattimento del calore. Lo abbiamo già accennato parlando del fattore solare: un dispositivo collocato all’esterno è in grado di intercettare i raggi solari prima che questi raggiungano la superficie vetrata. Di conseguenza, la quantità di calore che si accumula nell’intercapedine tra tende e vetro risulta sensibilmente inferiore rispetto a quella di un sistema interno.
Influenza dei colori: scuri vs. chiari
La colorazione del telo o delle lamelle incide sulla quantità di calore e luce che penetra negli ambienti. I toni chiari tendono a riflettere meglio la luce solare, mantenendo più basse le temperature superficiali e l’irraggiamento all’interno. Invece, i colori scuri assorbono più calore, il che può tradursi in un maggiore riscaldamento del tessuto o delle lamelle. D’altro canto questi ultimi garantiscono una maggiore riduzione della luminosità e dell’abbagliamento.
In contesti con forte irraggiamento solare, un telo chiaro riflette di più la radiazione, contribuendo a contenere il surriscaldamento. I colori scuri, viceversa, assorbono maggior energia ma attenuano il riverbero della luce visibile, limitando l’abbagliamento. La scelta finale dipende dalle priorità in termini di comfort termico e controllo dell’abbagliamento, considerando l’esposizione solare e le condizioni di luminosità dell’ambiente.
Automazione e domotica
Abbiamo già detto che molti modelli di tende da sole, pergotende e anche tende tecniche interne, possono essere equipaggiati con motori tubolari (in genere alloggiati nel rullo o in un cassonetto) che consentono l’apertura e la chiusura automatica del telo.
Tali sistemi di motorizzazione possono essere integrati con sistemi domotici: sensori di luce e vento regolano l’apertura e la chiusura in modo autonomo, prevenendo danni in caso di raffiche improvvise o forti temporali.
L’installazione di sistemi di controllo centralizzati permette di interfacciare queste protezioni con altri dispositivi, come termostati intelligenti, sensori di temperatura e illuminazione artificiale, in un’ottica di gestione integrata degli spazi abitativi. Un sistema centralizzato può, ad esempio, chiudere automaticamente le tende durante le ore più calde della giornata e riaprirle nel tardo pomeriggio, mantenendo un ambiente più fresco e riducendo il carico di lavoro del climatizzatore.
Durabilità e resistenza al vento: classi di prestazione secondo UNI EN 13561
Nel selezionare una tenda da sole o una pergotenda, risulta utile controllare la classe di resistenza al vento, regolamentata dalla norma UNI EN 13561. Tale norma suddivide le tende in varie classi (da 1 a 3 o oltre, a seconda della specifica), in base alla velocità del vento che sono in grado di sopportare senza riportare danni significativi. Una tenda di classe elevata risulta più costosa, ma garantisce maggiore tranquillità in situazioni climatiche avverse.
Normativa, burocrazia e detrazioni
Purtroppo, parlando di installazione di protezioni solari, non è possibile prescindere dall’affrontare l’aspetto normativo. Specialmente per sistemi esterni da installare in condomìni o in zone vincolate.
Iter autorizzativo: quando serve una pratica edilizia
In molti casi, l’installazione di tende da sole esterne semplici e di dimensioni contenute non richiede permessi, trattandosi di un’opera definita “di edilizia libera”.
A tal proposito dobbiamo fare riferimento al “glossario dell’edilizia libera” (allegato al decreto legislativo 25 novembre 2016, n.222) che riporta l’elenco di tutte le opere che è possibile realizzare senza presentare pratiche edilizie o richiedere permessi.
Al punto 50 riporta: “Tenda, Tenda a Pergola, Pergotenda, Copertura leggera di arredo”.
Quindi in prima istanza, in particolare per la pergotenda, non serve alcuna autorizzazione. Però, è sempre importante verificare le specifiche previsioni dei regolamenti edilizi comunali. Infatti, spesso ci sono limitazioni alle dimensioni di questi sistemi di ombreggiamento che è possibile installare senza richiedere permessi.
E attenzione anche a un altro aspetto: il fatto che non serva la pratica edilizia non significa che bisogna scordarsi delle altre discipline. Se ad esempio vi sono vincoli paesaggistici o architettonici, o addirittura dei piani del colore, va comunque ottenuta la necessaria autorizzazione e rispettati i vincoli. In questo contesto, la consulenza di un professionista risulta fondamentale per evitare sanzioni o blocchi in corso d’opera.
Inoltre, a livello condominiale, molte assemblee prevedono un regolamento per mantenere omogeneità nell’aspetto della facciata. In alcuni casi, vengono indicati i colori consentiti per le tende, la tipologia di installazione e la posizione precisa. Prima di procedere con l’acquisto, conviene visionare il regolamento condominiale per evitare controversie.
Detrazioni fiscali: Bonus Casa ed Ecobonus
La burocrazia a volte ci viene in aiuto. Infatti, le schermature solari possono essere oggetto di detrazione fiscale.
Le detrazioni a cui fare riferimento sono due: Bonus casa ed Ecobonus. Però bisogna capirne bene i termini.
Bonus Casa
Il Bonus Casa è la detrazione pensata per chi deve ristrutturare casa. Pertanto, la sola installazione di una tenda da sole o di una pergotenda non consente di usufruire di questa detrazione.
In compenso, se tale opera rientra all’interno di una ristrutturazione più ampia che può usufruire del Bonus Casa (una cosiddetta “manutenzione straordinaria”) anche l’installazione di sistemi di protezione solare rientrano tra le opere detraibili: vale il principio secondo cui opere più significative inglobano anche le opere minori.
In questo caso la detrazione, per il 2025, può essere pari al 50% se si interviene su prima casa o al 36% per le seconde case.
Ecobonus
L’Ecobonus è la misura di detrazione fiscale pensata appositamente per l’efficientamento degli immobili. Al suo interno, vi sono varie misure autonome tra di loro, ed una riguarda proprio le schermature solari.
In sostanza è possibile usufruire di una detrazione per l’acquisto e installazione di sistemi di protezione solare a patto che siano rispettate alcune regole:
- Il fattore solare della tenda sia minore o uguale a 0,35
- Le tende siano installate a protezione di finestre posizionate su pareti che prospettano tra sud-est e sud-ovest. Quindi sono escluse tutte le finestre a nord.
Anche in questo caso le percentuali di detrazione sono del 50% per la prima casa e del 36% per la seconda casa per il 2025. Il limite di detrazione è pari a 60.000€
Per poter usufruire dell’Ecobonus non è necessario fare altre opere di ristrutturazione o avere una pratica edilizia aperta, in compenso è necessario, alla fine dei lavori, presentare una comunicazione all’Enea attraverso uno specifico portale.
Errori comuni e consigli pratici
In fase di progettazione e installazione delle protezioni solari, emergono talvolta alcune problematiche dovute a valutazioni superficiali. Anche l’installazione di tende, frangisole o pergotende, se condotta senza il supporto di tecnici specializzati, può portare a problematiche che riducono l’efficacia del dispositivo o ne penalizzano la durabilità.
A costo di ripetere alcuni concetti riassumiamo quali sono gli errori più comuni.
Sottovalutare l’esposizione al vento
Uno degli errori più frequenti riguarda la scelta di modelli non adeguati alle condizioni climatiche del luogo. In zone caratterizzate da venti forti o da condizioni meteorologiche imprevedibili, l’installazione di tende di classe di resistenza bassa può tradursi in danni strutturali o nella necessità di sostituire il telo in tempi brevi.
Non considerare i regolamenti condominiali o i vincoli paesaggistici
Molti condomìni stabiliscono regole per preservare l’armonia architettonica della facciata, come l’obbligo di utilizzare teli dello stesso colore o lo stesso tipo di meccanismo. Procedere senza informarsi in anticipo può portare a contestazioni e all’obbligo di rimuovere o modificare l’installazione. Nei centri storici, il rischio di violare vincoli paesaggistici è ancora più alto, con possibili sanzioni economiche.
Eccessiva fiducia nelle tende interne per la riduzione del calore
Le tende tecniche interne svolgono un ruolo fondamentale nella gestione della luce e della privacy, ma, da sole, non rappresentano un sistema realmente efficace per la riduzione delle temperature. È preferibile affiancarle a schermature esterne o ad altre soluzioni, se lo scopo principale consiste nel contenimento del calore in estate.
Risparmiare troppo sui materiali
Un telo di bassa qualità o un meccanismo di motorizzazione economico possono creare problemi già dopo pochi mesi di utilizzo intenso, con costi di manutenzione o sostituzione che annullano il risparmio iniziale. È importante verificare l’esistenza di certificazioni di conformità alle normative europee e alle garanzie sui materiali.
Scegliere l’installatore senza un confronto
La capacità di realizzare un montaggio corretto influisce sulla durata e sull’affidabilità della protezione solare. Non tutte le aziende offrono lo stesso livello di competenza o di servizio post-vendita. Un sopralluogo con un tecnico specializzato, che verifichi l’esposizione, le misure, il contesto architettonico e gli eventuali vincoli, può evitare spese extra o insoddisfazioni future.
Conclusioni
Le protezioni solari sono spesso considerate un elemento accessorio. Ma tale elemento può assumere un ruolo fondamentale per rendere un’abitazione maggiormente confortevole ed efficiente dal punto di vista energetico. In particolare, in determinati contesti climatici o in condizioni di esposizione particolari.
Abbiamo visto che le tende da sole sono senza dubbio la principale soluzione in questo senso: per l’ottimo rapporto costi/benefici, poiché consentono un’elevata capacità di ombreggiamento estivo e una buona flessibilità d’impiego. D’altro canto da ormai alcuni anni le pergotende stanno avendo un buon successo: per chi ha terrazzi o patii di dimensioni generosi, sono una soluzione che consente di coprire aree più ampie, quindi rispondono all’esigenza di creare spazi esterni vivibili in maniera più strutturata. E il fatto che le ultime novità normative hanno quasi totalmente deburocratizzato la loro installazione, è un incentivo all’installazione.
Ma non tutti i contesti consentono di installare sistemi a sbalzo rispetto alle facciate: spesso bisogna e si può rispondere solo all’esigenza di schermare gli infissi: in questo senso abbiamo visto come i frangisole e le tende tecniche interne sono le soluzioni adatte.
La selezione della soluzione più idonea passa attraverso un’analisi delle caratteristiche dell’edificio (superfici vetrate, esposizione, vincoli urbanistici), del budget a disposizione e della volontà di puntare su dispositivi automatizzati o integrati in un sistema domotico più ampio.
Per tirare le somme, un intervento di schermatura solare ben progettato non rappresenta soltanto un investimento immediato in termini di comfort, ma assicura anche un potenziale risparmio nel lungo periodo sui costi di climatizzazione. Un edificio protetto dal calore estivo è un edificio che necessita di meno energia per mantenere un ambiente interno piacevole.
Quindi, per chiudere il cerchio, le protezioni solari non vanno considerate un semplice accessorio, bensì un elemento architettonico e funzionale, in grado di migliorare sensibilmente la vivibilità di un edificio. In un contesto in cui il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale sono sempre più al centro delle politiche di progettazione edilizia e di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, anche quelli che possono sembrare semplici accorgimenti rivestono un ruolo importante. E le protezioni solari fanno sicuramente parte di questi accorgimenti.
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