L’arte dell’illuminazione domestica: guida completa per una casa luminosa e accogliente
Indice
Scopri come progettare l’illuminazione della tua casa, dalle unità di misura alle tipologie di lampadine, per creare l’atmosfera perfetta in ogni stanza.
L’illuminazione è un elemento fondamentale di una casa: non si tratta solo di installare una lampadina e accendere l’interruttore. Un’illuminazione progettata correttamente può trasformare completamente l’aspetto di una stanza, creare l’atmosfera giusta, rendere più funzionali gli spazi, migliorare il benessere psicofisico. Mentre un’illuminazione non progettata o progettata nel modo sbagliato può rendere gli ambienti brutti, freddi e non accoglienti.
Tra l’altro c’è da evidenziare come la maggior parte delle case in cui viviamo non siano state progettate pensando a come sfruttare al meglio l’illuminazione naturale, e quindi spesso risultano buie anche durante il corso della giornata. Ma con un’illuminazione adeguata è possibile riuscire a creare comunque ambienti confortevoli.
In questo articolo, ci addentreremo nel mondo dell’illuminazione artificiale e scopriremo come utilizzarla per illuminare correttamente una casa.
Inizieremo con una panoramica delle unità di misura, poiché comprendere queste unità è fondamentale per fare scelte informate. Successivamente, esploreremo le diverse tipologie di apparecchi illuminanti e lampadine disponibili sul mercato, ognuno con le proprie caratteristiche e vantaggi (anche se ormai la scelta sta diventando una sola).
Nella seconda parte, invece, ci concentreremo sulla progettazione dell’illuminazione: un aspetto fondamentale che quasi sempre viene totalmente ignorato o sottovalutato. Discuteremo dell’intensità richiesta per ogni ambiente, della corretta tonalità e dei diversi livelli che possono essere utilizzati per creare un ambiente equilibrato e accogliente. Infine, vedremo alcuni consigli su come scegliere l’illuminazione migliore per gli ambienti principali di una casa: ogni stanza ha esigenze di illuminazione diverse, e comprendere questi bisogni è fondamentale per fare scelte consapevoli che migliorano realmente la funzionalità, la vivibilità e l’atmosfera di una casa.
Unità di misura dell’illuminazione
Prima di esplorare le diverse tipologie di apparecchi illuminanti e lampadine, è fondamentale comprendere le unità di misura utilizzate. Queste unità ci aiutano a capire la luminosità di una lampadina, la quantità di luce che fornisce a una specifica area e la tonalità di luce che produce.
Lumen:
Il lumen (lm) è l’unità di misura del flusso luminoso, ovvero la quantità totale di luce emessa da una sorgente luminosa. Banalmente un maggior numero di lumen indica una lampadina più luminosa. In passato, la luminosità di una lampadina era associata ai watt di potenza: tutti sapevano che con una lampadina da 60W si poteva illuminare sufficientemente una stanza di piccole dimensioni. Ma, come vedremo a breve, la diffusione di varie tipologie diverse di lampadine, con potenze estremamente diverse, ha reso la situazione più complessa. Quindi ora, quando si sceglie una lampadina, è indispensabile fare riferimento ai lumen più che alla potenza in watt.
Facciamo un paio di esempi:
- una lampadina da tavolo potrebbe avere un flusso luminoso di circa 450 lumen;
- una lampadina per un lampadario di una sala da pranzo potrebbe avere un flusso luminoso di 1600 lumen o più.
Lux
Il lux è l’unità di misura dell’illuminamento, e calcola la quantità di luce per unità di superficie. Un lux equivale a un lumen per metro quadrato. Per calcolare i lux, si divide il numero totale di lumen per l’area in metri quadrati. Ad esempio, se si dispone di una lampadina da 1600 lumen in una sala da pranzo di 20 metri quadrati, l’illuminazione sarà di 80 lux (1600 lumen / 20 metri quadrati = 80 lux).
Il lux è importante perché, come vedremo, ci sono dei valori consigliati di illuminamento a seconda della stanza e delle relative funzioni.
Chiaramente la descrizione che abbiamo fatto qui è semplificata, infatti, detta così il lux non tiene conto di un aspetto fondamentale: la distanza dalla sorgente luminosa. Non è pensabile che una lampadina appesa al soffitto di una stanza possa illuminare allo stesso modo se la stanza è alta 3 metri o 6 metri. In ogni caso, per le altezze medie delle stanze, il lux calcolato in questo modo è sufficientemente preciso.
Kelvin
Il kelvin (K) è l’unità di misura della temperatura del colore, ovvero la tonalità della luce. Una temperatura più bassa produce una luce più calda (gialla), mentre una temperatura più alta produce una luce più fredda (bianca o blu). Ad esempio, una lampadina con una temperatura di colore di 2700 Kelvin produrrà una luce calda simile a quella di una lampadina a incandescenza, mentre una lampadina con una temperatura di colore di 5000 Kelvin produrrà una luce bianca simile alla luce del giorno.
Ritorneremo sull’argomento più avanti, però come indicazione generale in una casa la temperatura colore da preferire è di circa 3000 gradi kelvin, cioè una tonalità calda e accogliente. Troppo spesso le case vengono illuminante con fredde lampadine a 4000 K e oltre, creando atmosfere fredde da ufficio o negozio (dove le esigenze sono differenti), con conseguenze significative anche dal punto di vista psicofisico.
Tabella riepilogativa
Ecco una tabella in cui vediamo alcuni i valori tipici per queste unità di misura in relazione alle diverse stanze di una casa:
Stanza | Dimensione (m²) | Lumen Necessari | Lux (Lumen/m²) | Kelvin |
---|---|---|---|---|
Soggiorno | 20 | 1600-2000 | 80-100 | 2700-3000 |
Cucina | 15 | 1500-3000 | 100-200 | 3000-5000 |
Camera da letto | 14 | 1200-1800 | 100-150 | 2700-3000 |
Bagno | 6 | 600-1200 | 100-200 | 3000-4000 |
Chiaramente quelle riportate qui sopra sono solo indicazioni di massima, i reali valori necessari possono variare a seconda delle specifiche esigenze di illuminazione e delle preferenze personali.
Tipologie di apparecchi illuminanti
L’ apparecchio illuminante è il dispositivo che ci consente di fruire dell’illuminazione artificiale. Se all’inizio l’apparecchio illuminante era banalmente la lampadina, nel tempo è diventato qualcosa di molto più complesso in cui la lampadina, sebbene ne sia l’elemento centrale, è solo uno dei tanti pezzi che lo compongono.
Gli apparecchi illuminanti sono progettati per distribuire, filtrare o trasformare la luce emessa da una o più lampadine (in sostanza per ottimizzare il flusso luminoso in relazione alle specifiche esigenze). Ma da molti anni sono anche diventati elementi di design, quindi c’è una componente estetica abbinata alla componente tecnica.
Elementi degli apparecchi illuminanti
Gli elementi principali di un apparecchio illuminante sono il corpo, il riflettore, la lampadina e, in alcuni casi, il trasformatore.
Corpo
Il corpo dell’apparecchio, spesso chiamato montatura o supporto, è la struttura che contiene gli altri componenti. Può essere realizzato in una varietà di materiali, tra cui metallo, plastica, vetro o ceramica, e può avere una vasta gamma di stili e finiture. Il corpo infatti è anche la parte a cui è demandato il design dell’apparecchio illuminante.
Non approfondiamo oltre perché l’argomento è realmente vasto e complesso, con centinaia (migliaia probabilmente) di produttori che rinnovano i loro cataloghi ogni anno e introducono sempre nuove tipologie di apparecchi illuminanti.
Riflettore
Il riflettore è una superficie che riflette la luce in una direzione specifica. Può essere utilizzato per concentrare la luce in un’area specifica, come in un faretto, o per diffondere la luce in modo più uniforme, come in un lampadario.
Si tratta di un elemento dell’apparecchio illuminante fondamentale perché determina come viene sfruttato il flusso luminoso emesso dalla lampadina.
Lampadina
La lampadina è chiaramente la fonte di luce all’interno dell’apparecchio. Può essere una lampadina a incandescenza, fluorescente o LED, e può avere temperature di colore e livelli di luminosità diversi.
Ne parliamo approfonditamente nel prossimo paragrafo.
Trasformatore
Alcuni apparecchi illuminanti, come quelli che utilizzano lampadine a bassa tensione o diodi LED, richiedono un trasformatore per convertire la tensione della rete elettrica in una tensione più bassa. Si tratta di un elemento tecnico che può essere integrato all’interno dell’apparecchio illuminante oppure può essere esterno allo stesso (solitamente nei faretti a incasso o sistemi similari).
Principali tipologie di apparecchi illuminanti
Esistono diverse tipologie di apparecchi illuminanti, ognuno con le proprie caratteristiche. Non abbiamo lo spazio per fare una disamina dettagliata, però vediamo quali sono le principali a cui possono essere fatti risalire tutti.
Lampadari
I lampadari sono tra gli apparecchi illuminanti più antichi e sono stati utilizzati per secoli per illuminare grandi spazi come sale da pranzo, saloni e ingressi. Utilizzati da secoli se non millenni, inizialmente sui lampadari c’erano le candele che sono state sostituite dalle lampadine solo successivamente alla loro invenzione.
I lampadari sono spesso utilizzati come illuminazione principale di una stanza e possono creare un punto focale nell’arredamento. Sono disponibili in una vasta gamma di stili, dai design tradizionali con cristalli pendenti ai design moderni con linee pulite e minimaliste.
Faretti
I faretti sono un’invenzione relativamente recente, risalente al XX secolo. Sono ideali per l’illuminazione di dettaglio o di accento e sono spesso utilizzati per illuminare specifiche aree di una stanza, come un’opera d’arte o un angolo lettura. I faretti possono essere incassati nel soffitto per un aspetto pulito e moderno, o possono essere montati a superficie per un look più industriale.
Strisce LED
Le strisce LED (strip led) sono una tecnologia di illuminazione ancora più recente, che offre una luce versatile e a basso consumo energetico. Possono essere utilizzate per creare effetti di luce indiretta, per illuminare sotto gli armadietti o per evidenziare le caratteristiche architettoniche. Le strisce LED sono particolarmente popolari nelle cucine moderne, dove possono essere utilizzate per fornire un’illuminazione sotto gli armadietti che illumina i piani di lavoro.
Oggettivamente le strip led possono essere considerate a metà strada tra un apparecchio illuminante e una lampadina, perché sono loro stesse la fonte luminosa e possono essere installate indipendentemente dall’esistenza o meno di un corpo o di un riflettore.
Diciamo che idealmente possono essere assimilate agli apparecchi di illuminazione lineari, tipo i neon. Da cui però si discostano proprio per la non necessarietà di un corpo e di un riflettore, e naturalmente per i minori consumi.
Tipologie di lampadine e caratteristiche
Concentriamoci brevemente sull’elemento principale della luce artificiale. La scelta della lampadina giusta, infatti, è un aspetto fondamentale della progettazione dell’illuminazione. Non solo influisce sulla qualità e sulla tonalità della luce, ma può anche avere un impatto significativo sull’efficienza energetica e sulla durata dell’illuminazione. Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, l’illuminazione rappresenta circa il 15% del consumo energetico globale delle abitazioni, pertanto scegliere lampadine ad alta efficienza energetica può aiutare a ridurre sia la bolletta elettrica sia l’impatto ambientale. Anche se ormai, oggettivamente, si vendono quasi esclusivamente lampadine a led a elevata efficienza (almeno in Europa)
In ogni caso, le lampadine sono disponibili in diverse tipologie, ognuna con le proprie caratteristiche e vantaggi:
Lampadine a Incandescenza
Queste lampadine sono state le prime a essere inventate. Producono luce quando un filamento di tungsteno all’interno di un bulbo di vetro viene riscaldato dall’elettricità fino a diventare incandescente. Il risultato è una luce calda e accogliente, ma sono decisamente poco efficienti dal punto di vista energetico e hanno una durata inferiore rispetto alle altre tipologie.
Una lampadina a incandescenza tipica da 60W produce circa 800 lumen di luce con una temperatura di colore di 2700 Kelvin, ma dura solo circa 1.000 ore. Si è tentato di ovviare al problema con le lampadine ad incandescenza agli alogeni, ma con scarsi risultati. Proprio per questa inefficienza congenita, la produzione di lampadine a incandescenza è stata interrotta in molti paesi, tra cui l’Unione Europea. Attualmente, di questa tipologia di lampadine si dovrebbero trovare in commercio solo dei fondi di magazzino.
Lampadine Fluorescenti
Queste lampadine contengono un gas che emette luce ultravioletta quando è eccitato dall’elettricità. Questa luce ultravioletta colpisce un rivestimento fluorescente all’interno della lampadina, causando l’emissione di luce visibile. Le lampadine fluorescenti (tra cui rientrano anche i neon) sono più efficienti delle lampadine a incandescenza e producono una luce più fredda. Una lampadina fluorescente tipica da 14W produce circa 800 lumen di luce con una temperatura di colore tipica tra 4000 e 6500 Kelvin (anche se si riescono a trovare con temperature più basse), e può durare fino a 10.000 ore.
Lampadine LED
Le lampadine a LED (Light Emitting Diode – diodi emettitori di luce) producono luce quando dell’elettricità passa attraverso un semiconduttore metallico. Queste lampadine sono le più efficienti dal punto di vista energetico e hanno una durata molto lunga. Una lampadina LED tipica da 10W può produrre circa 800 lumen di luce con una temperatura di colore tra 3000 e 5000 Kelvin, e può durare fino a 25.000 ore o più.
Un difetto, se così si può dire, è che emettono luce in una sola direzione. Date le dimensioni veramente piccole dei led, si riesce comunque a ottenere una luce multidirezionale accoppiando più led insieme, superando brillantemente il problema.
Attualmente, sono le migliori tipologie di lampadine per rapporto qualità/efficienza/prezzo.
Tabella riepilogativa
Ecco una tabella riepilogativa che mostra alcuni valori tipici per queste tipologie di lampadine:
Tipo di Lampadina | Potenza (W) | Flusso Luminoso (Lumen) | Temperatura Colore (Kelvin) | Resa Cromatica (CRI) | Durata (Ore) |
---|---|---|---|---|---|
Incandescenza 60W | 60 | 800 | 2700 | 100 | 1000 |
Fluorescente 14W | 14 | 800 | 4000-6500 | 80-90 | 10000 |
LED 10W | 10 | 800 | 3000-5000 | 90-100 | 25000 |
Chiaramente questi sono solo valori-tipo che possono variare a seconda della marca e del modello della lampadina.
Una nota: la resa cromatica (CRI) è un indice che indica quanto accuratamente una lampadina mostra i colori rispetto alla luce naturale. Un CRI più alto indica una resa cromatica migliore (ed è preferibile).
Progettazione dell’illuminazione
Siamo arrivati alla seconda parte: parliamo di come progettare l’illuminazione di una casa. Abbiamo già detto che una corretta illuminazione può migliorare l’estetica di una stanza, creare l’atmosfera giusta e rendere gli spazi più funzionali. Secondo l’Illuminating Engineering Society (IES), una buona illuminazione può anche contribuire al benessere generale, migliorando l’umore e la produttività, e può persino avere effetti positivi sulla salute, come la riduzione dell’affaticamento degli occhi e del mal di testa.
Quando si progetta l’illuminazione per una casa, ci sono diversi aspetti da considerare, vediamo i principali.
Intensità dell’illuminazione
Ogni stanza ha bisogno di una luce diversa. Ad esempio, una cucina o un ufficio potrebbe richiedere un illuminamento più brillante per le attività di precisione, mentre un soggiorno o una camera da letto potrebbe richiedere un’illuminazione più morbida per creare un’atmosfera rilassante.
Ecco una tabella con i livelli di illuminazione raccomandati per diverse stanze, misurati in lux:
Stanza | Lux |
---|---|
Cucina | 300-500 |
Soggiorno | 200-400 |
Camera da Letto | 100-300 |
Bagno | 300-500 |
Ufficio | 300-500 |
Tonalità dell’illuminazione
La tonalità della luce misurata in Kelvin, può avere un grande impatto sull’atmosfera di una stanza. In generale, una luce più calda (2700-3000K) è preferibile negli ambienti domestici perché è più rilassante per gli occhi e crea un’atmosfera accogliente. Tuttavia, in alcune stanze, come la cucina o il bagno, potrebbe essere preferibile una luce più fredda perché aiuta a svolgere dei compiti precisi (3000-5000K) per una migliore visibilità. In realtà, in questi aspetti è fondamentale lavorare sui livelli di illuminazione.
Livelli di illuminazione
Un buon progetto di illuminazione dovrebbe prevedere vari livelli. Cioè una combinazione di illuminazione generale, illuminazione di dettaglio e illuminazione di accento.
L’illuminazione generale è quella deputata a fornisce una luce uniforme e diffusa in tutta la stanza, e può essere fornita da lampadari o luci a soffitto.
L’illuminazione di dettaglio invece serve per focalizzarsi su specifiche aree o oggetti, come un’opera d’arte o un piano di lavoro, oppure l’interno di un armadio. Solitamente viene realizzata con faretti o lampade da tavolo.
Infine, l’illuminazione di accento è utilizzata per creare effetti di luce e ombra, aggiungendo profondità e interesse visivo alla stanza, e può essere fornita da luci a parete o da strisce LED. In realtà, questo terzo livello non è sempre necessario, anzi solitamente può essere evitata in una casa, però ci sono casi particolari in cui potrebbe essere utile.
Abbiamo visto sinteticamente come una corretta progettazione richiede una considerazione attenta dei livelli e della tonalità dell’illuminazione. Ma come applicare questi principi all’interno di una casa?
Come Scegliere l’illuminazione per ogni stanza della casa
A questo punto credo sia chiaro che ogni stanza ha necessità di illuminazione differenti, a seconda della sua funzione, delle sue dimensioni e della sua disposizione. Ecco alcuni consigli su come scegliere l’illuminazione per le principali stanze della casa.
Soggiorno
Il soggiorno è un’area multifunzionale che può essere utilizzata per leggere, guardare la televisione, ricevere ospiti o semplicemente rilassarsi. Pertanto, è importante avere una combinazione di illuminazione generale, di dettaglio e di accento. Un lampadario o una luce a soffitto può fornire l’illuminazione generale, mentre le lampade da tavolo o da terra possono fornire l’illuminazione di dettaglio per la lettura. L’illuminazione di accento può essere fornita da luci a parete o da faretti per evidenziare opere d’arte o caratteristiche architettoniche.
Cucina
La cucina richiede un’illuminazione brillante e uniforme per facilitare la preparazione dei pasti. Si tratta di un’illuminazione di tipo tecnico in cui va posta particolare attenzione alle aree di lavoro. Fermo restando che è possibile mettere un lampadario, l’illuminazione dei piani di preparazione dei cibi dovrebbe essere affidata a luci tecniche tipo faretti, strisce led o similari, posizionandoli anche sotto (e dentro) i pensili se necessario.
Camera da Letto
La camera da letto richiede un’illuminazione calma, rilassante e non particolarmente intensa. In realtà illuminare la camera non è complesso: un lampadario o una luce a soffitto con un dimmer può fornire l’illuminazione generale, mentre le lampade da comodino possono fornire l’illuminazione di dettaglio per la lettura.
Bisogna però porre attenzione alla zona armadio: i vestiti devono essere ben visibili, pertanto si potrebbe optare per delle luci di dettaglio, che potrebbero essere anche posizionate dentro l’armadio. Se invece è presente una cabina armadio è possibile pensare a un’illuminazione autonoma, prestando attenzione alla giusta intensità (400 o 500 lux) e alla resa cromatica, in modo da non falsare il colore dei vestiti.
Bagno
Il bagno, come la cucina, è un posto nato per compiti “tecnici”. Però è opportuno distinguere: ci sono aree specifiche in cui bisogna compiere operazioni che richiedono precisione, come il trucco o la rasatura, e quindi è corretto pensare a un’illuminazione di dettaglio sufficientemente intensa; d’altro canto ci sono anche aree in cui un’illuminazione intensa non ha molto senso, pertanto un’illuminazione generale non eccessivamente forte è indicata anche nei bagni. Si potrebbe pensare a un’illuminazione generale con una doppia accensione o un dimmer (meno intensa/più intensa) abbinata all’illuminazione di dettaglio di alcune zone (lavabo tipicamente).
Consigli pratici per la progettazione dell’illuminazione
Concludiamo l’articolo con un riepilogo di alcuni accorgimenti importanti da considerare quando si progetta l’illuminazione della propria casa.
Si tratta di un aspetto troppo spesso sottovalutato e, come ci si dovrebbe affidare a un progettista per la nuova divisione interna degli ambienti, bisognerebbe affidare a un tecnico esperto anche il progetto di illuminazione. Infatti, l’illuminazione non solo deve integrarsi con il design della casa, ma è responsabile del benessere psico-fisico degli individui. Quindi un progettista potrà essere in grado di considerare tutti gli aspetti dell’illuminazione, dalla scelta degli apparecchi illuminanti alla posizione delle luci.
Ecco alcuni consigli pratici per la progettazione dell’illuminazione:
- Considerare la funzione della stanza: ogni stanza ha bisogni di illuminazione diversi. Ad esempio, una cucina richiede un’illuminazione brillante per la preparazione dei pasti, mentre un soggiorno richiede un’illuminazione più morbida per creare un’atmosfera rilassante. Si parte sempre da qui.
- Utilizzare sempre una Combinazione di Illuminazione Generale e di Dettaglio (eventualmente anche di Accento): L’illuminazione generale fornisce una luce uniforme in tutta la stanza, l’illuminazione di dettaglio è focalizzata su specifiche aree o oggetti, e l’illuminazione di accento è utilizzata per creare effetti di luce e ombra. Avere una luce piatta e uniforme in tutta la casa (si vedono spesso distese di faretti) la renderà un posto poco accogliente.
- Scegliere la lampadina giusta: è necessario considerare non solo la luminosità (lumen), ma anche la tonalità della luce (kelvin). I toni caldi sono indicati nelle case, i toni freddi nei luoghi di lavoro.
- Non scordarsi dell’efficienza energetica: Scegliere lampadine ad alta efficienza energetica può aiutare a ridurre la bolletta elettrica e l’impatto ambientale.
- Pianificare tutto in anticipo: durante una ristrutturazione l’illuminazione non deve essere qualcosa a cui si pensa in corso d’opera, deve essere progettata in anticipo, insieme al progetto generale. È l’unico modo per riuscire a posizionare correttamente gli apparecchi illuminanti, anche in relazione al progetto di arredo. Una buona progettazione dell’illuminazione esalta il progetto di interior design ma non lega a una determinata posizione degli arredi, consentendo modifiche e spostamenti degli stessi continuando a garantire un’illuminazione corretta.
In conclusione, una corretta progettazione dell’illuminazione richiede una considerazione attenta di molti fattori, dalla funzione della stanza alla scelta delle lampadine. Una buona illuminazione senza dubbio migliora l’estetica della tua casa, crea l’atmosfera giusta a seconda dell’occasione e rendere ogni stanza più funzionale e accogliente.
Alcune considerazioni sui costi
L’abbiamo visto: la progettazione dell’illuminazione è un aspetto fondamentale di una casa. Tuttavia, è importante tenere presente che la scelta degli apparecchi illuminanti può avere un impatto significativo sul budget di ristrutturazione o di arredamento.
Senza dubbio il costo degli apparecchi illuminanti può variare notevolmente a seconda della tipologia, della qualità e del design. Ad esempio, un lampadario semplice può costare da 50 a 200 euro, mentre un lampadario di design può costare diverse centinaia o addirittura migliaia di euro. I faretti possono costare da 20 a 100 euro l’uno, a seconda della qualità e del design. Le strisce LED possono costare da 10 a 50 euro per metro, a seconda della luminosità e della qualità, a cui potrebbe essere necessario aggiungere i costi degli apparecchi illuminanti in cui sono installati o di opere di cartongesso o falegnameria necessarie per contenerle.
Diamo qualche costo puramente indicativo:
Tipo di Apparecchio Illuminante | Costo (Euro) |
---|---|
Lampadario semplice | 50 – 200 |
Lampadario di design | 200 – 2000 |
Faretto | 20 – 100 |
Strisce LED (per metro) | 10 – 50 |
Considerando che una casa media potrebbe richiedere diverse decine di apparecchi illuminanti, tra lampadari, faretti e strisce LED, il costo totale degli apparecchi illuminanti può facilmente raggiungere diverse migliaia di euro. Ecco una tabella che mostra un possibile range di costi per l’illuminazione di case di diverse dimensioni:
Dimensioni della Casa | Costo dell’Illuminazione (Euro) |
---|---|
Piccola (50-70 mq) | 1000 – 3000 |
Media (70-100 mq) | 3000 – 5000 |
Grande (100+ mq) | 5000 – 10000 |
Chiaramente sono costi da prendere con le pinze, ogni casa è un mondo a sé stante. Però, all’interno di una ristrutturazione, mettere da parte un po’ di budget per un’illuminazione efficace è fondamentale.
Alessandro Mezzina
Architetto e autore di www.ristrutturazionepratica.it
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