Le figure del cantiere edile di ristrutturazione: profili specializzati e requisiti richiesti
Indice
Dal vertice alla base: come la conoscenza delle figure e dei ruoli sia fondamentale per il committente nel percorso di ristrutturazione.
Nell’ampio e complesso panorama delle attività di ristrutturazione, il cantiere edile emerge come il luogo fisico in cui il progetto prende vita. Qui, entrano in gioco e collaborano diverse figure altamente specializzate, ciascuna con un preciso ruolo definito. L’obiettivo condiviso delle figure del cantiere edile è tradurre il progetto originale, delineato su carta, in una solida e tangibile struttura.
All’interno di ogni cantiere, la definizione e il rispetto dei ruoli è essenziale per garantire un’esecuzione che rispetti i tempi, il budget e che garantisca la qualità. Possiamo paragonare un cantiere edile a un meccanismo d’orologeria: ogni ingranaggio ha una funzione specifica e, se anche uno solo non funziona correttamente, l’intero sistema può arrestarsi o diventare inefficiente.
In quest’ottica, la chiarezza dei ruoli assicura che, in ogni fase, i lavori siano coordinati, consentendo di prevenire incomprensioni, ritardi ed errori (per quanto possibile: gli imprevisti sono comunque sempre dietro l’angolo). Ma per fare ciò ogni figura presente in cantiere deve sapere esattamente quali sono i suoi compiti e come questi si inseriscono nel quadro generale del progetto. E il primo a doverlo sapere e a doverli rispettare è il committente dei lavori.
Panoramica sulle figure del cantiere edile
Iniziamo questo articolo facendo una breve panoramica delle figure che sono solitamente presenti in un cantiere di ristrutturazione in modo da avere un quadro di insieme. Nel prosieguo, approfondiremo ruolo e compiti di ognuna.
Il committente
Sebbene non abbia nessun ruolo pratico durante l’esecuzione dei lavori, il committente è chiaramente una figura fondamentale. Infatti, è la persona per conto del quale vengono realizzati i lavori. È colui che ha un’esigenza, nel nostro caso la ristrutturazione della propria casa, e che stabilisce le specifiche del progetto, finanzia i lavori e che dovrebbe selezionare tutte le figure professionali del cantiere edile. Vedremo che il suo coinvolgimento nella fase di cantiere è fondamentale, purché comprenda qual è il suo ruolo e come interfacciarsi correttamente con tutti gli attori presenti.
Il direttore dei lavori
Subito sotto il committente viene il direttore dei lavori, che è il vero e proprio “timoniere” del cantiere. Questo professionista, solitamente un architetto o un ingegnere (e quasi sempre colui che ha realizzato il progetto), ha il compito di supervisionare e coordinare l’intero processo costruttivo, assicurandosi che tutto proceda secondo le specifiche fornite dal committente e nel rispetto delle normative vigenti. Più avanti vedremo quali sono i suoi compiti specifici (e anche quello che non gli compete, aspetto spesso mal interpretato).
L’impresa appaltatrice
La terza fondamentale tra le figure del cantiere edile è l’impresa appaltatrice, cioè l’azienda che viene incaricata di eseguire materialmente i lavori. All’interno dell’impresa, troviamo diverse figure: dal fondamentale direttore tecnico del cantiere, il vero responsabile dell’andamento dei lavori, al capocantiere, che coordina le varie squadre, agli operai, che materialmente realizzano i lavori e che spesso sono specializzati in specifiche lavorazioni, come la muratura o gli impianti.
I subappaltatori
Quella della specializzazione è un aspetto importante: infatti, quasi sempre le imprese che si occupano di ristrutturazione non hanno all’interno del proprio organico tutti gli artigiani specializzati necessari. Ecco quindi che compaiono in cantiere i subappaltatori: sono specialisti in determinate aree dell’edilizia e dell’impiantistica, come l’elettricità, la termoidraulica o la falegnameria. L’impresa appaltatrice fa spesso affidamento su di loro per eseguire lavori che richiedono competenze particolari.
Il responsabile della sicurezza
Infine, ma non per importanza, c’è il responsabile della sicurezza. Questa figura garantisce che tutte le attività sul cantiere rispettino le normative in materia di sicurezza, proteggendo la salute degli operai e prevenendo possibili incidenti.
Da questa breve panoramica è chiaro come anche un piccolo cantiere di ristrutturazione sia un vero e proprio ecosistema in cui diverse figure professionali collaborano, ognuna con il proprio expertise, per realizzare un progetto comune. E per un proprietario di casa che si appresta a seguire i lavori della propria ristrutturazione è fondamentale comprendere a fondo i ruoli e le responsabilità di ciascuna di esse (anche le proprie), al fine di essere parte attiva nell’ottimizzazione del processo e non essere un ostacolo.
Il Committente: il motore del progetto
Nel contesto di un cantiere di ristrutturazione, il ruolo del committente assume una rilevanza particolare. Ogni casa che necessita di un intervento di ristrutturazione non solo ha una storia, un passato e, spesso, un valore affettivo o storico, ma soprattutto deve rispondere alle esigenze di chi la utilizzerà, cioè il committente dei lavori.
Per questo è la figura del cantiere edile che, con la sua visione e le sue aspettative, guida l’intero processo di ristrutturazione, assicurandosi che il risultato finale rispecchi le sue intenzioni iniziali. E questo ruolo non deve essere svolto solo in fase di progettazione, ma anche in fase di esecuzione: ci deve essere un coinvolgimento del committente durante i lavori. Chiaramente non per eseguire materialmente le lavorazioni, ma per essere aggiornato costantemente del loro andamento, di eventuali problemi e per prendere decisioni in caso di modifiche.
I compiti e le responsabilità del committente durante i lavori
Spesso imprese e tecnici vedono nel committente che si presenta continuamente e senza avviso in cantiere una scocciatura di cui farebbero volentieri a meno. Lui dovrebbe essere solo quello che li paga regolarmente e che si fa vedere solo alla fine dei lavori per dire quanto è venuta bene la sua casa.
In realtà le responsabilità del committente sono molteplici e fondamentali per la buona riuscita del progetto ed è bene chiarirle perché, anche se ci sono un direttore dei lavori e un’impresa, non è possibile delegare tutto.
Chiaramente il committente stabilisce le specifiche del progetto, definendo cosa vuole ottenere dalla ristrutturazione. Inoltre, è sua responsabilità selezionare le figure professionali adatte ai propri scopi, come architetti, ingegneri e imprese edili, assicurandosi che siano in grado di interpretare e realizzare la sua visione.
Durante il cantiere, il committente ha il diritto di essere costantemente aggiornato sull’andamento dei lavori, in particolare sul rispetto di tempi, costi e specifiche progettuali stabilite. Inoltre, è sua prerogativa approvare eventuali modifiche al progetto iniziale, sempre nell’ottica di ottenere il miglior risultato possibile.
L’importanza della delega e del rispetto dei ruoli
Detto ciò, è comunque fondamentale che il committente sia consapevole di quali sono i suoi limiti di intervento durante i lavori, che riconosca l’importanza di delegare, all’interno del suo cantiere di ristrutturazione, in particolare quando si tratta di supervisionare e controllare gli aspetti quotidiani del cantiere. E infine è fondamentale che, una volta delegato, rispetti ruoli e competenze.
La delega viene fatta verso una figura professionale ben specifica: il direttore dei lavori, di cui parleremo approfonditamente nel prossimo capitolo, le cui competenze specifiche gli consentono di gestire le dinamiche operative, risolvere eventuali problemi in tempo reale e garantire che il progetto proceda secondo le specifiche stabilite.
Questa delega non solo ottimizza i tempi e i costi, ma consente al committente di concentrarsi sulla visione d’insieme, lasciando che il direttore dei lavori si occupi della verifica del rispetto del progetto, della corretta esecuzione dei lavori e delle sfide tecniche.
Però è importante comprendere che con la delega si stabilisce una gerarchizzazione del cantiere e che i ruoli vanno rispettati. In un cantiere in cui è presente il direttore dei lavori sarà quest’ultimo ad avere il compito di dare ordini alle imprese esecutrici e che dovrà interfacciarsi con esse. Non potrà essere il committente a svolgere questo ruolo e ogni suo volere o necessità dovrà essere esaudito per tramite del direttore dei lavori.
Si tratta di un aspetto organizzativo fondamentale per il corretto funzionamento del cantiere: scegliere un direttore dei lavori nei confronti del quale si ha piena fiducia è fondamentale.
Il Direttore dei Lavori: il timoniere del cantiere
Ma chi comanda in un cantiere edile? Dopo aver compreso l’importanza della delega, emerge con chiarezza il ruolo cruciale del Direttore dei Lavori all’interno di un cantiere di ristrutturazione. Questa, fra le figure professionali del cantiere edile, rappresenta il vero e proprio “timoniere” dell’intero progetto, colui che dovrebbe guidare la nave del cantiere attraverso le acque, a volte turbolente, della ristrutturazione.
Questa figura professionale è il rappresentante del committente all’interno del cantiere di ristrutturazione con lo specifico compito di verificare che l’impresa esecutrice rispetti il progetto approvato.
Ma è importante evidenziare un aspetto: il direttore dei lavori, nei cantieri di ristrutturazione privati dove non sono previste opere strutturali e impiantistiche, per legge non è obbligatorio. In questo caso le opere potrebbero essere realizzate anche senza la presenza del direttore dei lavori, ed essere seguite direttamente dal committente.
Ci sarebbe da fare una valutazione sulla reale convenienza, per un committente non esperto, di dirigere in prima persona i lavori della sua ristrutturazione. In questa sede però forse è più utile capire quali sono i reali compiti di un direttore dei lavori, cosa è giusto chiedergli e cosa non gli compete.
Ruolo e responsabilità del direttore dei lavori in un cantiere di ristrutturazione
Quali sono esattamente le responsabilità di un direttore dei lavori?
- Supervisione Generale dei lavori: una delle principali mansioni del direttore dei lavori è monitorare l’andamento complessivo del cantiere. Egli verifica che le attività siano svolte nei tempi previsti e in conformità con le specifiche del progetto.
- Controllo Qualità: il direttore dei lavori ha il compito di assicurarsi che i materiali utilizzati e le opere realizzate siano conformi alle normative, che siano della qualità richiesta e che rispettino gli standard previsti. Inoltre, deve verificare, limitatamente alle sue competenze, che i lavori siano eseguiti nel modo corretto, secondo la “regola dell’arte” (fermo restando che è compito dell’impresa eseguirli correttamente).
- Gestione delle Varianti: durante la ristrutturazione, possono emergere esigenze non previste inizialmente. Il direttore dei lavori valuta e approva eventuali modifiche, garantendo che siano in linea con la visione complessiva del progetto.
Su questo aspetto però è opportuno fare dei chiarimenti. Infatti, il direttore dei lavori può approvare autonomamente ogni modifica necessaria alla corretta realizzazione tecnica delle opere, ma deve avere il parere positivo del committente per le modifiche che cambiano il progetto approvato. Per intenderci: se delle tubazioni devono fare un percorso diverso rispetto a quanto previsto non c’è bisogno del nulla osta del committente (che eventualmente deve essere informato), se bisogna spostare una parete rispetto al progetto concordato invece sì. - Contabilità e monitoraggio del Budget: deve verificare costantemente l’andamento delle spese, si assicura che il progetto rimanga entro il budget stabilito, e ogni volta che viene decisa una modifica che comporta una significativa variazione del budget, deve informare il committente (il quale comunque deve approvare tale variazione). Chiaramente se l’importo della modifica è esiguo o è legato alla corretta esecuzione delle opere, il direttore dei lavori è libero di approvarla senza consultarsi con la committenza.
- Comunicazione con il Committente: il committente è il datore di lavoro del direttore dei lavori, e il soggetto per cui viene realizzata la ristrutturazione. Visto il ruolo del direttore dei lavori, è suo compito specifico informare regolarmente il committente sul progresso dei lavori. Questo di solito viene fatto tramite una comunicazione costante che comprende sopralluoghi concordati, e-mail, telefonate, messaggi, etc.
- Verifica della conformità alle normative: ogni cantiere deve rispettare una serie di normative, sia in termini di sicurezza che di standard costruttivi. Il direttore dei lavori deve verificare che queste norme siano rispettate in ogni fase del progetto e qualora ravvisi che qualcosa non sia rispettato deve chiedere la modifica o il rifacimento della lavorazione. (nb: in merito alla sicurezza approfondiremo una specifica figura, il coordinatore della sicurezza, responsabile di questo aspetto. Il direttore dei lavori, essendo maggiormente presente in cantiere, deve comunque tenerlo informato in caso di specifiche problematiche)
- Gestione della documentazione: il direttore dei lavori deve avere il controllo e la gestione di tutti i permessi, le certificazioni e i documenti amministrativi relativi al cantiere, che devono essere tenuti in ordine e facilmente accessibili. Inoltre, dovrebbe curarsi della chiusura burocratica dei lavori: vi sono, infatti, una serie di adempimenti da compiere che devono essere fatti nel modo corretto.
- Interfaccia con l’impresa appaltatrice: anche se il direttore dei lavori non coordina direttamente le squadre di operai, deve collaborare strettamente con l’impresa appaltatrice (in particolare con una figura specifica di cui parleremo a breve) assicurandosi che le attività siano allineate con le specifiche del progetto.
Da questo elenco emerge chiaramente come il direttore dei lavori sia la figura del cantiere edile garante per il committente del buon andamento del cantiere di ristrutturazione, e che deve mettere in campo una serie di competenze specifiche per poter svolgere questo ruolo.
La sua competenza e la sua attenzione ai dettagli sono fondamentali per assicurare che il progetto venga portato a termine con successo, ma soprattutto è fondamentale la sua totale indipendenza rispetto all’impresa. Il direttore dei lavori non deve essere proposto dall’impresa e non deve essere pagato dall’impresa, altrimenti in caso di problemi farà gli interessi di quest’ultima e non del committente.
Però c’è un altro aspetto da evidenziare: il direttore dei lavori ha obbligo di mezzi ma non di risultati. Cioè deve mettere in gioco tutte le sue competenze affinché l’opera venga eseguita rispettando le specifiche del progetto, ma non esegue materialmente i lavori e se il committente ha selezionato un’impresa non capace non può essere colpa del direttore dei lavori se le opere vengono realizzate male.
Infine è importante sottolineare che il direttore dei lavori non ha l’obbligo di essere sempre presente in cantiere. Deve fare i necessari sopralluoghi nel numero che ritiene sufficiente per garantire la corretta supervisione delle opere.
Chi invece deve essere costantemente presente in cantiere durante tutte le fasi delle lavorazioni è una specifica figura interna all’impresa esecutrice.
L’Impresa Appaltatrice: La Realizzazione Pratica della Ristrutturazione
Nel contesto complesso di una ristrutturazione, le figure professionali in un cantiere edile assumono un ruolo cruciale. Tra queste figure, l’impresa appaltatrice svolge una funzione fondamentale nel trasformare idee e visioni in una realtà tangibile.
Questa entità si incarica di prendere le specifiche e le direttive fornite dal committente e, sotto la supervisione del direttore dei lavori, le mette in pratica. L’impresa appaltatrice mobilizza risorse sia materiali che finanziarie, seleziona le figure operative adeguate (compresi operai e subappaltatori) e coordina le attività quotidiane sul cantiere, garantendo che ciascuna fase del progetto venga eseguita secondo le specifiche prestabilite.
Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo, ma è sempre utile ricordare come la scelta dell’impresa appaltatrice sia un passaggio fondamentale dell’intero processo di ristrutturazione. Un cantiere che procede liscio come l’olio parte sempre da una corretta selezione dell’appaltatore, aspetto di cui il committente è l’unico responsabile finale.
Una volta selezionata, l’impresa appaltatrice ha il compito di realizzare i lavori garantendo:
- Adesione alle Specifiche del progetto: seguire scrupolosamente le specifiche concordate, assicurando che ogni dettaglio del progetto rispecchi la visione del committente.
- Gestione delle Risorse: aspetto che non comprende solo la gestione del proprio personale e dei subappaltatori, ma anche l’acquisto dei materiali necessari a eseguire l’opera (naturalmente a eccezione di quelli di cui si è occupato direttamente il committente), garantendo che ogni risorsa sia utilizzata in modo ottimale.
- Monitoraggio e rispetto dei Tempi.
Al fine di rispettare tutti i propri compiti, l’impresa appaltatrice mette in campo diverse figure non solo operative ma anche tecniche. Infatti, la realizzazione di una ristrutturazione richiede la presenza di altre figure oltre a muratori, elettricisti e idraulici, che siano in grado di effettuare la gestione del cantiere. Tra queste ce n’è una chiave di ogni cantiere: il direttore tecnico di cantiere.
Il direttore tecnico di cantiere
Questa figura del cantiere edile è così importante perché è responsabile dell’avanzamento del cantiere. Deve conoscere nel dettaglio il progetto e ha il compito di coordinare nella pratica le attività del cantiere, gestendo la sequenza delle lavorazioni, le squadre di operai dell’impresa, i subappaltatori, l’arrivo tempestivo dei materiali, la contabilità delle opere, etc. Il tutto per garantire che il progetto venga realizzato così come immaginato.
Si tratta della figura professionale che (a differenza del direttore dei lavori) dovrebbe essere sempre presente in cantiere, o personalmente o tramite un delegato, perché è responsabile di tutto quello che succede al suo interno.
Nell’ambito delle imprese che si occupano di ristrutturazioni, il ruolo di direttore tecnico di cantiere è quasi sempre ricoperto dal titolare dell’impresa stessa. Quando non è così si tratta di una figura con specifiche competenze (spesso un geometra), dipendente dell’impresa.
Collaborazione con altre figure: l’interazione tra l’impresa appaltatrice e gli altri professionisti
In una corretta gerarchia di cantiere, il direttore tecnico del cantiere non può (o sarebbe meglio dire non potrebbe) prendere ordini direttamente dal committente dei lavori, ma solo dal direttore dei lavori (questo naturalmente a meno che manchi la figura del direttore dei lavori).
Vediamo come questa figura collabora con gli altri attori del cantiere.
- Il Direttore dei Lavori: il direttore tecnico di cantiere è il diretto referente del direttore dei lavori per tutte le questioni inerenti all’avanzamento dei lavori. E dovrebbero lavorare sempre in sinergia con lui. Mentre il direttore dei lavori si concentra sul rispetto delle specifiche di progetto, il direttore tecnico si assicura che le attività quotidiane del cantiere procedano senza intoppi e che i lavori siano realizzati rispettando la qualità richiesta. La loro comunicazione costante garantisce che le decisioni tecniche siano allineate alle aspettative del progetto.
- Il Committente: nei piccoli cantieri di ristrutturazione capita spesso che il direttore tecnico di cantiere diventi il riferimento principale per un committente. Questo significa che alle volte vengono prese delle decisioni tra queste due figure, scavalcando quella del direttore dei lavori, il quale però è responsabile del rispetto del progetto durante la sua esecuzione. Questo scavalcamento di competenze andrebbe evitata nel modo più assoluto.
- Il direttore tecnico del cantiere: questa figura (anche in relazione a quanto appena detto) si trova in una situazione scomoda e di sottile equilibrio: deve essere in grado di rispettare i ruoli e di dire di no al committente (che in fondo è colui che paga), per il bene della ristrutturazione. Idealmente non dovrebbero esserci contatti tra il direttore tecnico del cantiere e il committente (chiaramente questa cosa, soprattutto nei piccoli cantieri, è quasi impossibile).
- Artigiani e Subappaltatori: la gestione e la coordinazione degli artigiani e dei subappaltatori sono compiti fondamentali del direttore tecnico, e da cui dipende l’avanzamento dei lavori, il rispetto dei tempi e quello dei costi. Egli deve assicurarsi che ogni squadra o individuo conosca i propri compiti e li esegua secondo gli standard richiesti e nei tempi richiesti. Questo richiede una comunicazione chiara e una comprensione approfondita delle competenze di ciascun professionista, garantendo che le diverse attività siano allineate e integrate.
- I Fornitori: la relazione con i fornitori è cruciale per garantire che i materiali necessari siano disponibili al momento giusto e rispettino gli standard di qualità. Il direttore tecnico di cantiere collabora strettamente con i fornitori, pianificando le consegne e risolvendo eventuali problemi legati ai materiali o alle tempistiche.
A valle di ciò è evidente come la figura del direttore tecnico del cantiere sia quella più importante per la realizzazione dei lavori e che debba avere una serie di competenze specifiche che quasi sempre non si imparano studiando ma lavorando sul campo.
Il problema è che non è possibile sapere, prima di iniziare i lavori, quali siano le sue reali capacità. L’unico parametro su cui ci si può basare è l’esperienza dell’impresa nel settore. Pertanto, si sottolinea ancora una volta come una corretta scelta dell’impresa sia fondamentale.
I subappaltatori: la specializzazione sul campo
Mentre le figure professionali di un cantiere edile di coordinamento come il direttore dei lavori o il direttore tecnico di cantiere orchestrano l’andamento generale del progetto, sono gli operai a realizzare i lavori.
Ma, come abbiamo avuto modo di dire in questo e in precedenti articoli, quasi sempre le piccole imprese che operano nel settore della ristrutturazione non hanno al loro interno tutte le figure operative necessarie per eseguire i lavori. Quasi sempre mancano gli impiantisti, ma spesso anche cartongessisti, piastrellisti, pittori, etc.
Così le imprese ricorrono alla pratica del subappalto: cioè acquisiscono l’intero appalto dei lavori e affidano ad artigiani specializzati di loro fiducia l’esecuzione delle opere per cui non hanno le necessarie professionalità.
In particolare, è da evidenziare come sia essenziale che i lavori impiantistici siano realizzati da figure specializzate, non solo perché sono complessi e perché errori nella loro esecuzione potrebbe essere tragica, ma anche perché da molti anni è ormai obbligatorio accompagnare ogni nuovo impianto con la dichiarazione di conformità. Si tratta di un documento che certifica che l’impianto sia stato realizzato rispettando la normativa in vigore, e che può rilasciare solo un installatore abilitato. Se manca questa dichiarazione non solo sono previste multe, ma l’impianto non è considerato a norma e non è nemmeno possibile ottenere l’agibilità per l’immobile.
Chiariti questi aspetti è utile fare un’altra riflessione: la gestione degli appaltatori e la responsabilità sull’esecuzione delle opere subappaltate, ricade sempre sull’impresa principale, quella che ha preso in appalto tutti i lavori (e che li ha in parte subappaltati). Infatti, se è vero che ogni subappaltatore risponde per le opere che realizza, in questo caso lo fa nei confronti dell’appaltatore principale (in questo caso l’impresa che ha assunto l’appalto complessivo dei lavori) e non nei confronti del committente. Verso quest’ultimo sarà sempre l’appaltatore principale a rispondere.
Questo è un aspetto importante per il committente, perché in caso di problemi dovrà confrontarsi con un’unica impresa e non dovrà assistere a uno stucchevole scarico di responsabilità tra le varie imprese.
Inoltre, affidare i lavori a un’unica impresa farà in modo che sarà il direttore tecnico di cantiere dell’impresa principale a coordinare le squadre dei subappaltatori.
Invece, nel caso in cui il committente decida di stipulare autonomamente contratti con i vari artigiani necessari (edili, impiantisti, etc.), sarà compito suo coordinarli e ognuno risponderà direttamente dei propri lavori.
Il coordinatore della sicurezza: il controllore della sicurezza dei lavoratori in un cantiere
Ma chi sono i soggetti coinvolti nella sicurezza nei cantieri? Concludiamo questa panoramica sulle principali figure presenti in cantiere con quella spesso più snobbata dai committenti (e non solo): il coordinatore della sicurezza.
Il coordinatore della sicurezza è la figura professionale preposta a garantire che tutte le attività svolte all’interno del cantiere rispettino gli standard di sicurezza previsti dalla legge.
Questo ruolo non si limita alla semplice supervisione delle attività di cantiere, ma comprende una serie di attività proattive che iniziano prima dell’avvio dei lavori. Infatti, in fase di progettazione deve individuare le attività potenzialmente pericolose e fornire tutte le metodologie di lavoro e procedure per evitare che vi siano incidenti sul cantiere. Questa attività si concretizza in un documento, il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) alle cui indicazioni devono attenersi tutte le imprese presenti in cantiere.
Il coordinatore della sicurezza è una figura disciplinata dal D.Lgs. 81/2008 (testo unico della sicurezza), che definisce in quali casi deve essere nominato, oltre che tutti i suoi compiti e responsabilità.
Tale figura deve essere nominata ogni volta che in cantiere sono presenti due o più imprese, cosa quasi sempre verificata durante una ristrutturazione. Infatti, abbiamo visto che in ogni cantiere di ristrutturazione lavorano in contemporanea, oltre all’impresa appaltatrice, molteplici subappaltatori.
La nomina del coordinatore della sicurezza è specifica responsabilità del committente che, se non lo fa, rischia multe salate.
Purtroppo sono ancora diffuse imprese e operai che vedono la questione della sicurezza come una seccatura, come un dover metter in pratica modalità di lavoro e utilizzare attrezzature che rallentano le lavorazioni. Ma la sicurezza non è solo di una questione legale; dovrebbe rappresentare un impegno etico e professionale a tutela di chi mette le proprie competenze al servizio del progetto.
Interazione del coordinatore della sicurezza con le altre figure professionali del cantiere
La sicurezza in cantiere è un impegno collettivo. Il coordinatore della sicurezza collabora strettamente con il direttore dei lavori, l’impresa appaltatrice e tutte le altre figure del cantiere edile presenti al fine di garantire che tutti gli operai lavorino in sicurezza. Rispetto alla gerarchia di cantiere che abbiamo delineato nei paragrafi precedenti, si trova in una posizione laterale: è una sorta di supervisore generale con competenze specifiche per tutte le questioni inerenti alla sicurezza dei lavoratori.
Quindi non può sovrapporsi né al direttore dei lavori, decidendo specifiche del progetto, né all’impresa, coordinando le squadre di lavoro. In compenso deve vigilare attivamente sul rispetto delle prescrizioni riportate nel Piano di Sicurezza e, qualora riscontrasse delle criticità, può sospendere temporaneamente i lavori, finché le condizioni di sicurezza non vengono rispettate, e deve allertare sia il direttore dei lavori che l’impresa appaltatrice.
Ricordiamo che il coordinatore della sicurezza ha responsabilità penali dovute al mancato rispetto delle misure di sicurezza, quindi è suo interesse che nessuno corra il rischio di farsi male in cantiere.
Conclusione
In questo articolo abbiamo fatto una panoramica sulle diverse figure del cantiere edile di ristrutturazione. Dal committente, che avvia e finanzia il progetto, al direttore dei lavori, che ne supervisiona l’andamento, passando per l’impresa appaltatrice, responsabile della realizzazione pratica, e gli artigiani subappaltatori, specialisti nei loro specifici settori. Infine, il responsabile della sicurezza, che garantisce che ogni attività rispetti gli standard di sicurezza previsti dalla legge.
Questa gerarchia, con il committente in cima seguito dal direttore dei lavori, l’impresa appaltatrice e le altre figure, assicura che ogni decisione venga presa in modo coordinato e che il progetto proceda senza intoppi. Infatti, una corretta catena di comando e di comunicazione è alla base di ogni ristrutturazione.
Sebbene ognuna di queste figure professionali del cantiere edile abbia ruoli e responsabilità distinte, è evidente che ciascuna dipenda strettamente dalle altre. La visione del committente guida il progetto, ma ha bisogno del direttore dei lavori e dell’impresa appaltatrice per tradurla in realtà. Gli artigiani, a loro volta, si basano sulle direttive di queste figure superiori per eseguire il loro lavoro con precisione. E la chiave per garantire che tutte queste figure lavorino in armonia è una comunicazione chiara e tempestiva in cui ogni soggetto sia informato sulla base delle specifiche responsabilità e competenze.
Non è necessario che gli operai conoscano tutte le specifiche del progetto e tutte le motivazioni delle eventuali modifiche: loro devono solo conoscere le lavorazioni che devono eseguire, e avere tutti gli strumenti per eseguirle al meglio.
Allo stesso modo il direttore tecnico di cantiere non deve sapere perché sono state prese determinate decisioni progettuali, però deve avere una conoscenza completa del progetto per garantire la sua corretta esecuzione.
Invece il direttore dei lavori, che deve verificare la corretta esecuzione del progetto, deve essere consapevole anche delle motivazioni a monte delle scelte progettuali, in particolare quando si decidono delle varianti in corso d’opera: gli serve per verificare la correttezza delle stesse, soprattutto in relazione al rispetto delle normative in vigore.
Quando tutte queste persone collaborano in sinergia, il risultato è un progetto di ristrutturazione che riflette la visione iniziale del committente, eseguito con elevata qualità e nel rispetto degli standard di sicurezza.
Alessandro Mezzina
Architetto e autore di www.ristrutturazionepratica.it
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