Guida Completa alla Ristrutturazione del Bagno: Sanitari, Piatti Doccia e Soluzioni Sostenibili
Ristrutturare il bagno richiede attenzione nella scelta di lavabi, sanitari, piatti doccia e vasche da bano. Non solo dal punto di vista estetico ma anche funzionale. Scopriamo come ottimizzare lo spazio disponibile e garantire funzionalità per un bagno confortevole e moderno.
Il rifacimento del bagno è statisticamente l’intervento di ristrutturazione più diffuso. In questo contesto la scelta dei lavabi, dei sanitari, del piatto doccia, della vasca, e il loro corretto posizionamento all’interno dell’ambiente, sono aspetti fondamentali, non solo dal punto di vista estetico ma anche e soprattutto dal punto di vista funzionale.
Infatti, se da un lato il bagno non è più solo il luogo dove svolgere le funzioni igieniche di base, ma si è trasformato in uno spazio di relax e benessere, dall’altro le moderne abitazioni hanno spazi sempre più piccoli e raramente è possibile trovare ampie stanze da bagno dentro un appartamento.
Questo porta necessariamente ogni proprietario di casa, ogni progettista e ogni fornitore a doversi ingegnare sia nella distribuzione che nella scelta dei sanitari, per adattarsi agli spazi a disposizione e al contempo garantirne la piena fruibilità.
Nei prossimi paragrafi approfondiremo come sanitari, docce e gli altri elementi del bagno, concorrono a creare un ambiente funzionale e piacevole. E lo faremo concentrandoci sulle tre aree principali in cui è diviso ogni bagno: l’area lavabo, l’area toilette e l’area doccia.
La zona Lavabo: gli elementi essenziali e come organizzarla
La zona lavabo è senza dubbio lo spazio centrale all’interno di un bagno, non solo perché il lavandino è il sanitario più utilizzato, ma anche perché è quello attorno al quale gravitano le funzioni accessorie delle altre zone.
Entrando in uno showroom è facile rendersi conto come le combinazioni disponibili di lavabi/mobili/rubinetterie/specchiere sono pressoché infinite. Questa cosa può essere un po’ disorientante e non è raro trovare grossolani errori di progettazione in quest’area del bagno.
In realtà realizzare una zona lavabo funzionale non è difficile. Vediamo quali sono gli elementi chiave da considerare e come ottimizzare lo spazio.
Il lavabo
Fino a pochi anni fa era possibile trovare praticamente solo lavabi a colonna: cioè quelli in cui il bacino, quasi sempre di forma arrotondata sul lato anteriore, è sorretto da una semicolonna in ceramica che nasconde le tubature, offrendo un aspetto sobrio e funzionale, che lascia poco spazio al design.
Una prima variante sono i lavabi sospesi, in cui la colonna viene a mancare oppure è sostituita da una semicolonna anch’essa sospesa (cioè che non tocca terra). In quest’ultima versione il sifone di scarico viene nascosto, altrimenti rimane in vista diventando un elemento di design.
Però da ormai molti anni nei bagni troviamo principalmente lavabi integrati all’interno di mobili contenitori di vario tipo. Si tratta di soluzioni ormai obbligate proprio perché gli spazi sono ridotti ed è difficile trovare posto per altri mobili-contenitori.
In questa configurazione i lavabi possono essere incassati nel piano di lavoro, ad offrire un aspetto pulito e uniforme, ideale per bagni moderni e minimalisti. In alternativa ci sono i lavabi da appoggio, cioè che si posizionano sopra il piano di lavoro: in questo caso il lavabo acquista importanza e diventa un elemento di design.
Infine meritano una citazione a parte i lavabi free standing: si tratta di sanitari totalmente svincolati dalla parete, che costituiscono elementi scultorei all’interno del bagno. Solitamente realizzati con design ricercati e minimalisti, oltre che con materiali pregiati.
La rubinetteria
Il lavabo è sempre accompagnato dalla rubinetteria. Scegliere correttamente il rubinetto non è banale e anche i professionisti commettono errori. Infatti il rubinetto non deve semplicemente fornire un getto d’acqua, ma deve fornirlo nel punto giusto del lavabo e non deve essere di intralcio all’utilizzatore.
Se in un classico lavabo a colonna, in cui il rubinetto tipicamente trova posto centralmente sul lavabo stesso, sbagliare la scelta è quasi impossibile, non si può dire lo stesso quando parliamo di mobili-lavabo, soprattutto se sono di grandi dimensioni e con un design ricercato.
In questi casi il rubinetto può trovarsi a parete: se così fosse è importante studiare attentamente le altezze corrette a cui posizionare il getto d’acqua. Troppo in alto farebbe schizzare l’acqua oltre il bordo, troppo in basso renderebbe difficoltoso lavarsi.
In alternativa il rubinetto potrebbe trovarsi oppure a lato del lavabo, magari fissato direttamente al piano del mobile: in questo caso bisogna prevederne uno di una lunghezza tale da far arrivare il getto in un punto abbastanza centrale del bacino. Se fosse troppo corto ci si troverebbe a lavarsi vicino al bordo del lavabo, facendo schizzare fuori l’acqua.
Entrando più nello specifico delle tipologie di rubinetto, i più diffusi da decenni sono quelli a miscelatore, con una sola leva, che permette di regolare facilmente e in modo preciso temperatura e flusso dell’acqua. Invece per chi è nostalgico stanno tornando di moda i rubinetti a doppia maniglia, con due manopole separate per acqua calda e fredda: sono perfetti per un bagno in stile classico.
Andando più sul particolare, per chi cerca qualcosa di unico, ci sono i rubinetti a cascata, che offrono un flusso d’acqua simile a quello di un piccolissimo fiume. Oppure, per gli amanti della tecnologia, i rubinetti touchless, attivati da un sensore di movimento: diffusi da moltissimi anni nei bagni di locali pubblici, stanno cominciando a trovare spazio anche nelle case.
E come vedremo più avanti parlando di come limitare lo spreco d’acqua, ci sono anche i rubinetti termostatici, che consentono di ottimizzare la temperatura e i consumi.
Attenzione ad un aspetto: a seconda della tipologia di rubinetto scelto il lavabo deve avere delle caratteristiche specifiche. Se il rubinetto è di tipo a miscelatore, il lavabo deve avere un foro per i tubi dell’acqua, se è con due manopole, deve avere tre fori per i tubi, se è esterno, non deve avere nessun foro.
Quasi tutti i lavabi hanno queste tre opzioni, ma è importante scegliere quella giusta già in fase di ordine.
Dimensioni e Spazi di Manovra della zona lavabo
Le dimensioni del lavabo e gli spazi di manovra intorno ad esso sono aspetti cruciali per garantire funzionalità e comfort. I lavabi isolati, non integrati in un mobile (quelli a colonna e i freestanding), generalmente hanno una larghezza di circa 60 cm e una profondità di 55 cm. È importante lasciare almeno 20 cm di spazio ai lati e 60 cm di fronte per potersi muovere agevolmente. Se il lavabo si trova vicino ad una parete laterale, la distanza da questa deve essere di almeno 10cm.
Nel caso in cui invece si optasse per un lavabo integrato all’interno di un mobile contenitore, le dimensioni possono variare, ma è sempre consigliabile che il mobile sia più grande del lavabo di almeno 20 cm ai lati e 5 cm davanti e dietro.
L’altezza ideale del lavabo è di circa 85 cm da terra, ma può variare tra 82 cm e 90 cm a seconda dell’altezza di chi lo utilizzerà. Il getto d’acqua invece, generalmente viene posizionato a circa 10/15 cm sopra il bordo del lavabo. Questo aspetto deve essere studiato attentamente in fase di progettazione soprattutto per i rubinetti a parete.
Specchi, Illuminazione e Servizi
Un elemento fondamentale nella zona lavabo è lo specchio. Deve non solo essere di dimensioni adeguate, ma deve anche essere posizionato all’altezza giusta per consentire a tutte le persone che utilizzano il bagno di potersi vedere agevolmente.
Inoltre, in un bagno di piccole dimensioni, gli specchi possono essere elementi che aiutano a far percepire lo spazio più grande.
Anche l’illuminazione nella zona lavabo deve essere studiata con cura. La luce deve illuminare il viso senza abbagliare, e per rispondere efficacemente a questa esigenza, dovrebbe essere distribuita su almeno tre lati dello specchio (sopra e ai lati). Le strip LED sono una soluzione efficace per garantire un’illuminazione diffusa e uniforme.
Quando si progetta la zona lavabo, è inoltre fondamentale considerare anche la posizione di prese e comandi elettrici di servizio. Deve esserci infatti almeno una presa per collegare apparecchi come phon, rasoi e piastre, preferibilmente di tipo Schuko. Queste prese non possono essere posizionate sopra il lavabo per questioni di sicurezza, ma ai lati e abbastanza in alto da non creare intralcio con il piano del lavabo e non venire a contatto con l’acqua.
La Zona sanitari: WC e Bidet
La zona dei sanitari dedicati alle funzioni corporee, il WC e il bidet, è un’area fondamentale del bagno che richiede una progettazione attenta per garantire funzionalità, comfort e estetica.
Prima di entrare nel merito degli aspetti che riguardano i sanitari, è importante sottolineare come uno dei primi aspetti tecnici da considerare quando si progetta un nuovo bagno dentro una casa esistente, è la posizione della zona WC-bidet, in particolare in relazione al sistema di scarico delle acque.
La soluzione ideale prevede di posizionare i sanitari il più vicino possibile alla colonna di scarico principale. Se il progetto prevede di spostarli, è fondamentale valutare attentamente se al di sotto del pavimento c’è abbastanza spazio per alloggiare le tubazioni. Infatti gli scarichi del wc hanno diametri importanti (solitamente 8cm) e devono avere una leggera pendenza per far smaltire agevolmente le acque. Ne abbiamo già parlato in questo articolo sull’impianto idraulico.
A tal proposito può essere utile verificare che tipologia di scarico prevedono i sanitari scelti. Possono essere a terra o a parete.
Lo scarico a terra è il tipo tradizionale e più diffuso, in cui il sifone del sanitario scarica verso il basso, direttamente nelle tubature annegate all’interno del massetto. Si tratta di un sistema di scarico più semplice da realizzare e spesso meno costoso rispetto allo scarico a parete. Però non consente di allontanare molto i sanitari dalla colonna di scarico per quanto abbiamo detto poco fa, a meno di non creare delle aree rialzate per recuperare lo spazio necessario. Questo tipo di scarico è ideale per bagni esistenti dove si desidera mantenere la configurazione attuale dei sanitari.
Lo scarico a parete (o scarico a muro), prevede invece che le acque reflue siano convogliate in una tubazione che passa all’interno della parete che si trova dietro al WC. È una soluzione non molto diffusa, e più comune nei bagni moderni. Tuttavia, richiede un’installazione più complessa.
Ingombri e Distanze dei Sanitari
La dimensione dei sanitari e la distanza tra di essi sono fondamentali per garantire il comfort e la funzionalità della zona WC-bidet. Ecco alcune linee guida generali per gli ingombri e le distanze raccomandate:
Dimensioni dei Sanitari: I WC e i bidet variano in dimensioni, ma le misure standard sono generalmente tra 50 e 70 cm di profondità e 35-40 cm di larghezza. L’altezza standard del WC è di circa 40-45 cm dal pavimento. I bidet hanno un’altezza simile per garantire un utilizzo confortevole.
Per bagni piccoli, è possibile optare per sanitari compatti, che hanno dimensioni ridotte rispetto ai modelli standard. Questi sanitari mantengono tutte le funzionalità necessarie pur occupando meno spazio.
Distanza tra WC e Bidet: È importante lasciare uno spazio adeguato tra il WC e il bidet per garantire comfort e facilità di utilizzo. Una distanza minima di 20-30 cm tra i due sanitari è generalmente raccomandata. Questo spazio permette di muoversi agevolmente e di utilizzare entrambi i sanitari senza ostacoli.
Distanza da muri laterali e altri sanitari: anche la distanza da eventuali muri laterali è importante e deve essere di almeno 15 centimetri, così come da altri sanitari (tipo una vasca o una cabina doccia). Pertanto la larghezza complessiva necessaria per installare un blocco di sanitari wc-bidet è pari ad almeno 150cm.
Spazio di Manovra: Davanti al WC e al bidet è necessario lasciare uno spazio di manovra sufficiente. Si consiglia di prevedere almeno 60-70 cm di spazio libero davanti ai sanitari per poterli utilizzare comodamente. Questo spazio è essenziale per garantire accessibilità e comodità, soprattutto in bagni di piccole dimensioni.
Tipologie di Sanitari: Filo Muro e Sospesi
Tutti abbiamo presente i sanitari presenti nella casa della nonna, staccati dal muro e con i tubi in bella vista.
I sanitari filo muro e sospesi sono due soluzioni di design moderne che offrono vantaggi sia estetici che funzionali.
I sanitari filo muro sono installati direttamente contro la parete, con le tubature nascoste all’interno del corpo del sanitario. Questa soluzione offre un aspetto pulito e ordinato, facilitando la pulizia e riducendo l’ingombro.
I sanitari sospesi invece sono fissati alla parete come i filo muro, però sono sollevati dal pavimento, creando un effetto di leggerezza e modernità. Questo design non solo facilita la pulizia del pavimento, ma dà anche l’impressione di un bagno più spazioso.
È importante sottolineare che i WC e i bidet sospesi richiedono una struttura di supporto in metallo che parte sotto il pavimento, continua all’interno della parete e presenta due ganci a sbalzo in cui sono inseriti i sanitari. L’installazione di questa tipologia di sanitari è più complessa e costosa, ma il risultato estetico è molto apprezzato in ambienti contemporanei.
Un elemento innovativo dei bagni: gli Idroscopini
In bagni molto piccoli, un WC con funzione bidet integrata può essere una soluzione pratica. Questi sanitari combinano le funzioni di WC e bidet in un unico elemento, risparmiando spazio senza compromettere il comfort. Si tratta però di una soluzione non molto diffusa in Italia.
La soluzione che invece da alcuni anni è possibile trovare sempre più spesso, non solo all’interno di bagni con dimensioni limitate, è quella degli idroscopini, noti anche come bidet spray o doccette bidet.
Sono dispositivi progettati per migliorare l’igiene personale attraverso l’uso di un getto d’acqua. Questi strumenti offrono una soluzione pratica e sostenibile rispetto alla tradizionale carta igienica.
Un idroscopino è costituito da diversi componenti, ma in sostanza si tratta di una doccetta con un tubo flessibile. Il tutto viene posizionato a fianco del wc.
L’utilizzo degli idroscopini offre numerosi vantaggi sia igienici che ambientali:
- Igiene Superiore: Forniscono una pulizia più accurata rispetto alla carta igienica, riducendo il rischio di irritazioni cutanee e infezioni.
- Risparmio Idrico: Nonostante utilizzino acqua, gli idroscopini possono ridurre significativamente il consumo complessivo, rispetto alla produzione e all’uso di carta igienica.
- Riduzione dei Rifiuti: Minimizzano la quantità di carta igienica utilizzata, contribuendo alla riduzione dei rifiuti domestici.
- Economici e Sostenibili: Con costi di manutenzione relativamente bassi e lunga durata, rappresentano una soluzione sostenibile ed economica nel lungo termine.
Docce e Vasche da Bagno: Aspetti Tecnici, Estetici e Problemi Comuni
Le docce e le vasche da bagno rappresentano la terza area sempre presente in ogni bagno. La loro installazione e integrazione in un bagno richiede una valutazione attenta sia dal punto di vista tecnico che da quello dell’ergonomia.
Aspetti Tecnici e dimensioni delle docce
I problemi da affrontare per l’installazione di una doccia possono variare notevolmente a seconda del tipo scelto ma si ricollegano a quanto abbiamo già detto per la zona sanitari.
Tradizionalmente le docce sono un elemento ceramico (piatto doccia) che viene posato al di sopra della quota del pavimento finito e il cui bordo ha un’altezza compresa tra i 5 e i 10 cm. Lo scarico della doccia si trova pertanto sollevato e quindi è più facile raggiungere anche punti relativamente lontani, anche in considerazione del diametro limitato delle tubazioni di scarico. Sono facili da installare, hanno pochi problemi tecnici, tuttavia possono rappresentare una barriera per chi ha difficoltà di mobilità.
Sono però sempre più diffusi i piatti doccia sottili, con spessore di al massimo 2cm, che vengono installati sopra il pavimento o a filo pavimento. In entrambi i casi non costituiscono una barriera architettonica e offrono una transizione senza soluzione di continuità tra il pavimento del bagno e l’area doccia. Allo stesso modo si realizzano docce in opera, in cui è la stessa pavimentazione che continua al suo interno e vi è solo la cabina doccia a limitare l’area.
Queste ultime soluzioni sono molto belle esteticamente ma richiedono un’accurata pianificazione per garantire un’adeguata impermeabilizzazione e realizzare un sistema di smaltimento delle acque efficace, compatibile con il massetto presente sotto il pavimento e la distanza dalla colonna di scarico principale. Anche in questo caso i tubi devono avere una pendenza minima (1% è sufficiente).
Ad aiutare possono venire i sistemi di scarico delle docce. Quelli classici prevedono una piletta tonda, in alternativa ci sono quelli lineari, più moderni e piacevoli. Ma entrambi prevedono uno scarico verso il basso al di sotto del piatto doccia. Una soluzione che consente di alzare di qualche centimetro questa quota sono gli scarichi a parete, incassati nella muratura e che occupano qualche centimetro in meno di profondità.
Le dimensioni delle docce variano ampiamente a seconda dello spazio disponibile e delle preferenze personali, ma la scelta delle misure giuste è fondamentale per garantire comfort e funzionalità. Esistono diverse configurazioni standard, che vanno dalle docce compatte per bagni piccoli alle ampie docce walk-in per un’esperienza lussuosa.
Le docce standard sono quadrate e hanno due dimensioni tipiche. 80×80 cm, Ideale per bagni piccoli o secondari: questa dimensione offre uno spazio funzionale pur mantenendo un ingombro ridotto; 90×90 cm, considerata una misura standard più generosa, fornisce maggiore spazio per muoversi comodamente. In realtà quando gli spazi sono veramente piccoli è possibile installare anche docce più piccole, fino a 70x70cm.
In alternativa a quelle quadrate ci sono le docce rettangolari, di dimensioni più generose. Solitamente oscillano tra 120×80 cm e 140x90cm.
Sempre tra le docce rettangolari rientrano anche le cosiddette docce walk-in, diventate molto di moda negli ultimi anni. Le docce walk-in non hanno una cabina con porte, ma solo un pannello di vetro, lasciando totalmente aperto l’ingresso. Richiedono un’area maggiore di installazione proprio per prevenire gli schizzi d’acqua: le dimensioni tipiche sono 160×90 cm o 180×90 cm. Queste misure offrono un’esperienza di doccia lussuosa e sono ideali per bagni grandi.
Oltre alla superficie del piatto doccia, anche l’altezza del soffione è un fattore cruciale. Quella standard è di circa 200 cm dal pavimento, ma può variare a seconda delle preferenze personali e dell’altezza dei soffitti. Per le docce a pioggia, un’altezza di 210 cm o più è spesso preferita per garantire una distribuzione uniforme dell’acqua.
Vasche da bagno: tipologie e dimensioni
Le vasche sono ormai poco diffuse nei bagni moderni, ormai quasi completamente soppiantate dalle docce anche nei bagni principali. Il motivo è che richiedono maggiore spazio e anche maggiore tempo di utilizzo. Però c’è da segnalare un loro parziale ritorno di moda negli ultimi anni, legato alla tendenza di cui parlavamo ad inizio articolo di considerare il bagno come una piccola spa domestica.
Le vasche da bagno variano notevolmente in dimensioni, forme e capacità, permettendo di adattarsi a diversi tipi di bagni e preferenze personali. Chiaramente la scelta delle dimensioni della vasca è cruciale per garantire comfort, funzionalità ed estetica nel design del bagno. Ma spesso diviene obbligata per adattarsi agli spazi a disposizione.
Le più comuni sono le Vasche Rettangolari, le cui dimensioni più comuni sono 150×70 cm, 160×70 cm, 170×70 cm e 180×80 cm. La profondità standard di queste vasche varia generalmente tra 45 e 50 cm. Queste dimensioni offrono un buon equilibrio tra comfort e occupazione di spazio.
Per bagni particolarmente piccoli è possibile trovare anche mini vasche da 120cm di lunghezza. Queste vasche possono essere pannellate oppure ad incasso, cioè integrate all’interno di una struttura in muratura e rivestite esternamente come le pareti limitrofe.
In alternativa ci sono le Vasche Angolari, Ideali per sfruttare al meglio gli angoli del bagno. Le dimensioni tipiche sono 120×120 cm, 140×140 cm e 150×150 cm e sono arrotondate frontalmente per ridurre lo spazio occupato. Queste vasche spesso offrono una maggiore profondità e spazio interno rispetto alle rettangolari standard.
Infine ci sono le Vasche Freestanding, molto di moda negli ultimi anni: queste vasche sono totalmente staccate dai muri perimetrali e possono variare notevolmente in dimensioni, con lunghezze che vanno da 140 cm a oltre 180 cm e larghezze tra 70 e 90 cm. La profondità di queste vasche può raggiungere anche i 60 cm, offrendo un’esperienza di bagno lussuosa.
Attenzione all’ambiente (e alle bollette): Sostenibilità di sanitari e docce
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventato un tema centrale ed ha assunto un ruolo sempre più importante anche all’interno del bagno. La scelta di materiali eco-friendly e di tecnologie innovative non solo contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, ma può anche portare a risparmi significativi sui costi energetici e idrici. In particolare il focus è sulla riduzione del consumo di acqua.
Riduttori di Flusso e Rubinetti a Basso Flusso
Una delle soluzioni più efficaci per ridurre il consumo idrico nel bagno è l’installazione di riduttori di flusso e rubinetti a basso flusso.
Riduttori di Flusso
I riduttori di flusso sono dispositivi molto semplici che possono essere installati su rubinetti per limitare la quantità di acqua che scorre attraverso di essi. Questi dispositivi funzionano spezzando il flusso d’acqua in piccole gocce che vengono miscelate con l’aria: in questo modo si mantiene la pressione dell’acqua costante, ma si riduce il volume dell’acqua utilizzata.
Questi riduttori di flusso possono essere installati autonomamente su quasi tutti i tipi di rubinetti tradizionali.
Rubinetti a Basso Flusso e a risparmio energetico
I rubinetti a basso flusso agiscono solitamente in due modi: da un lato integrano nativamente dei riduttori di flusso. Altro elemento tipico sono i miscelatori termostatici: il funzionamento non è molto differente dalle valvole termostatiche che si montano sui termosifoni, e di cui abbiamo già parlato in questo articolo sull’impianto di riscaldamento.
In sostanza troviamo due manopole in questi rubinetti: una che apre il flusso di acqua fredda e un’altra, graduata, che apre il flusso di acqua calda. All’interno di questa seconda manopola c’è la testina termostatica. Questa reagisce ai cambi di temperatura espandendosi e restringendosi, pertanto regola il flusso di acqua calda mantenendolo costante alla temperatura desiderata.
Pompe di ricircolo dell’acqua calda sanitari
Altro metodo per diminuire gli sprechi, energetici in questo caso, è l’installazione di pompe di ricircolo dell’acqua calda sanitaria.
In sostanza delle piccole pompe tengono sempre in circolo acqua calda all’interno del relativo circuito, così quando viene richiesta è disponibile istantaneamente e senza variazioni di temperatura.
Il consumo di queste pompe è veramente irrisorio e i risparmi generati sono significativi. Il tutto chiaramente va contestualizzato alla dimensione della casa in cui viene installato il sistema: in un mini-appartamento si tratta di un problema poco sentito, ma già in una casa di medie dimensioni è una soluzione da valutare: infatti dover tenere aperto il rubinetto per diversi secondi (se non minuti) prima di ottenere acqua calda porta a notevoli sprechi.
Sistemi di Ricircolo dell’Acqua
Infine accenniamo ai sistemi di ricircolo dell’acqua. Si tratta di impianti che raccolgono e trattano l’acqua di scarico di lavandini, bidet e docce (dette acqua grigie), per riutilizzarla per altri scopi, come lo scarico del WC o l’irrigazione.
Questo non solo riduce il consumo di acqua potabile, ma diminuisce anche il carico sui sistemi di trattamento delle acque reflue.
Questo sistema necessita di una fossa settica all’interno della quale le acque vengono depurate in modo naturale per poter essere riutilizzate.
L’unico inconveniente quindi è la necessità di un terreno in cui interrare la fossa settica o di un vano tecnico in cui inserirla. Oltre a quella di realizzare un impianto idrico più articolato.
Creare il Bagno Perfetto: Estetica, Funzionalità e Sostenibilità
Ristrutturare il bagno implica una pianificazione attenta per combinare estetica e funzionalità. In questo progetto è fondamentale non sottovalutare la corretta scelta di lavabi, sanitari, piatti doccia e vasche da bagno. Infatti in un contesto di spazi sempre più ridotti, ottimizzare l’uso di ogni centimetro è cruciale e minimi errori potrebbero rendere scomodo un bagno potenzialmente funzionale.
Abbiamo visto come progettare le tre principali zone del bagno non sia poi così semplice e banale come può sembrare. La zona lavabo, con opzioni di lavabi incassati, sospesi o freestanding, insieme a rubinetteria versatile, contribuisce a un design efficiente ed elegante. I sanitari moderni, con soluzioni a filo muro e sospese, offrono vantaggi estetici e facilitano la pulizia. I piatti doccia, variando dai tradizionali a quelli a filo pavimento, offrono diverse soluzioni per garantire accessibilità e un look contemporaneo.
In tutto ciò la sostenibilità gioca un ruolo sempre più centrale, con riduttori di flusso, rubinetti a basso consumo e sistemi di ricircolo dell’acqua che riducono il consumo idrico ed energetico.
Investire in un bagno ben progettato non solo migliora il comfort quotidiano ma può anche aumentare il valore della tua casa, e in questo contesto consultare professionisti esperti, ed evitare il fai da te, è fondamentale.
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