Giocare con gli spazi: tre proposte per ricavare due comodi bagni in un bilocale
Che si viva da soli o in coppia, un secondo bagno può far comodo anche in un bilocale. Specialmente se soluzioni originali permettono di averne uno in camera e uno nella zona giorno
Un secondo bagno, anche in case dalla metratura ridotta come i bilocali, è senza dubbio una grande comodità. Anche se si vive in due o più persone è molto comodo avere un servizio dedicato agli ospiti. Gli standard abitativi, infatti, sono molto cambiati negli ultimi quarant’anni. Negli appartamenti costruiti tra gli anni Cinquanta e Settanta, non è raro trovare un solo bagno anche in abitazioni di dimensioni generose. Oggi, invece, anche in appartamenti piccoli l’esigenza di un secondo bagno è diventata una richiesta comune durante una ristrutturazione.
Utilità. In un bilocale, spesso, l’esigenza è avere un servizio a cui accedere dalla camera da letto e uno dalla zona giorno. Si evitano così numerosi disagi, sia per i padroni di casa sia per gli ospiti, tra cui quello di dover ogni volta passare dalla camera da letto o aspettare in fila che il bagno si liberi. «Il bagno principale può essere indifferentemente quello in camera o quello nella zona giorno, dipende dalla disposizione dell’appartamento – spiega l’architetta Monica Zucchelli -. Ma anche un ripostiglio o un sottoscala possono trasformarsi in un bagno aggiuntivo». Se non ci sono le caratteristiche per dividere le stanze con tramezze in cartongesso o muratura, si può optare anche per porte vetrate, che aggiungeranno, inoltre, luminosità all’ambiente.
Caratteristiche e regolamenti. Più la metratura dell’abitazione è limitata, più è difficile ritagliare lo spazio per un secondo bagno. «In un bilocale, normalmente il bagno di servizio è cieco e magari non ha il bidet e la doccia, ma solo wc e lavabo» – commenta l’architetta Paola Oliva. La superficie minima di un bagno dipende dai regolamenti locali, ma in genere le misure sono comprese tra 3,5 e 4 metri quadrati. Oltre all’ingombro di ogni elemento, bisogna tenere conto anche delle regole sulle distanze. Almeno 60 cm davanti ai sanitari, 20 cm tra wc e bidet, 15/20 cm di distacco dalle pareti.
Soluzioni strategiche. Tuttavia, esistono delle soluzioni per rendere confortevole anche uno spazio piccolo e cieco. «Si può sfruttare la finestra del bagno principale per far arrivare aria e luce all’altro – continua Oliva –. Si può progettare una doccia condivisa dai due bagni, con vetri satinati per garantire la privacy, oppure una finestra nella parte alta della parete divisoria». Bisogna, inoltre, tenere conto del passaggio delle tubazioni e della posizione delle colonne di scarico. «Mettere vicini i due bagni è sicuramente la soluzione più comoda per usare la stessa colonna di scarico – concludono le esperte. A seconda delle esigenze, però, è possibile spostarli, creando la pendenza necessaria rialzando solo il bagno, o tutta una zona della casa o addirittura tutta la casa, se i soffitti sono sufficientemente alti. Quando lo spazio è scarso si gioca di fantasia e si trovano soluzioni ad angolo, piatti doccia stretti e lunghi o sanitari ridotti all’essenziale».
Una doccia condivisa
dallo studio di architettura Brain Factory
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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Maggio 2022
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