Relax in camera. Tre soluzioni per rigenerarsi nell’intimità di un bagno padronale

di Elena Fassio

Relax in camera. Tre soluzioni per rigenerarsi nell'intimità di un bagno padronale
Foto di Sabrina Gazzola

Sogno di molti e piccolo lusso, il bagno en suite è una soluzione pratica e raffinata, che si può ottenere combinando design e funzionalità

Vetrato, aperto, oppure completamente nascosto. Il bagno in camera da letto offre una comodità non indifferente e un impatto visivo davvero scenografico. Tornare a casa stanchi, andare in stanza e rilassarsi nella propria doccia privata non ha prezzo, così come non dover fare troppa strada – specialmente durante la notte – per usare la toilette. Un bagno ad uso esclusivo della camera da letto regala una maggiore riservatezza ai padroni di casa, che non devono dividerlo con gli altri componenti della famiglia o con gli ospiti. Le idee per progettarlo sono poi numerose e permettono di giocare con il design e la fantasia. Nelle case di vecchia costruzione, spesso dotate di camere da letto molto grandi, costruire un bagno in camera permette anche di ottimizzare gli spazi. La normativa non pone grossi limiti, a parte l’installazione di un sistema di ventilazione laddove l’ambiente sia privo di finestre e il rispetto di misure minime. Tuttavia, quello privato non può essere l’unico bagno della casa, perché costringerebbe tutti ad attraversare sempre la camera da letto. Prima di progettarne uno, dunque è bene tenere a mente l’utilizzo funzionale di questa stanza, prevedendo la possibilità di essere disturbati da rumori o luci accese durante la notte e di avere odori e umidità rilasciati dal bagno.

Privacy. Per quanto si tratti già di un bagno privato, accessibile solo a una o due persone, è comunque importante mantenere degli spazi di privacy. Anche dove non ci sono vere pareti divisorie tra i due ambienti, esistono molte soluzioni. «Prima di tutto è importante non mettere mai i sanitari davanti alle porte, ma il mobile bagno, in modo da lasciare le zone più intime nascoste», spiega l’architetto Francesca Ferlazzo Natoli. «Per non avere una porta che rimane sempre aperta, per esempio, è possibile usare porte a molla a chiusura automatica o porte magnetiche a richiamo. Se non si dispone di una stanza a parte, invece, si può optare per separatori come veneziane, tende, porte a vetro, pareti attrezzate, listelli di legno, che lasciano passare aria e luce anche se la zona bagno è cieca».

Giochi di materiali. Dalle carte da parati ai mosaici, da piccole librerie a grandi lampadari, oggi il bagno si può arredare usando tutta la fantasia come qualsiasi altra stanza della casa. «Se lo spazio è poco e si desidera ampliarlo otticamente si potrà giocare con gli specchi, sull’uso di materiali continui come le resine o sulla scomparsa delle maniglie», continua l’esperta. «Se si vuole un piccolo gioiello si possono usare mosaici o gres effetto pietra e marmo. Anche le luci possono contribuire a creare atmosfere diverse, più contemporanee o romantiche».

Relax in camera. Tre soluzioni per rigenerarsi nell'intimità di un bagno padronale
Foto di Roberto Gelmetti e Luca Villa

Una toilette completamente nascosta

di Arch. Francesca Ferlazzo Natoli

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Foto di Matilde Maddalena

Da corridoio cieco a bagno privato

di Arch. RacheleBiancalani

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Foto di Sabrina Gazzola

Una suite con spa

dello studio Officina 8A

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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare novembre 2021

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