Vivere nella storia: tre progetti per rinnovare abitazioni storiche di pregio
Antichi edifici con una storia secolare alle spalle prendono nuova vita grazie a restauri rispettosi e creativi, condotti con tecniche innovative per ritrovarne l’essenza
Ristrutturare un edificio storico significa conciliare l’essenza, i materiali e l’estetica arrivati dal passato con le esigenze e le normative di oggi. Una sfida che in un paese come l’Italia si presenta quotidianamente: a edifici di carattere pubblico, come chiese o musei, infatti, si affiancano le abitazioni private che vogliono tornare a nuova vita e vanno ristrutturate nel rispetto della sicurezza, della sostenibilità e dell’efficienza energetica.
Benessere e rispetto. «La ristrutturazione di un edificio storico di qualsiasi epoca va condotta con i criteri del restauro – spiega l’architetto Sante Bonitatibus, di Arkystudio -. Non bisogna stravolgere l’impianto della struttura né la tipologia rurale o urbana del fabbricato. Tuttavia, gli spazi devono diventare compatibili con le normative igienico–sanitarie e con gli standard di benessere abitativo moderno. Si devono raggiungere altezze minime, rapporti aero- illuminanti, costruire fondamenta dove mancano, rinforzare le pareti e i solai indeboliti dal tempo con iniezioni di malta o altre tecniche».
Efficienza. Per raggiungere elevati standard di comfort e sostenibilità, uno degli elementi fondamentali è l’isolamento termico e acustico della struttura. «Non potendo coibentare con pannelli esterni l’involucro, la scelta migliore è utilizzare pannelli interni, soprattutto nelle parti orizzontali, solai e tetti, e rivestire con intonaci a base di calce, un isolante antico e naturale che ben si accosta ai materiali architettonici storici per filosofia ed estetica» – continua l’esperto. Anche i serramenti giocano un ruolo chiave nell’efficientamento energetico: si possono infatti efficentare gli originali, oppure inserire nuovi infissi con materiali moderni ma in armonia con l’epoca della costruzione, come legno e metallo.
Colori e arredi. «Spesso, prima di poter rinnovare e riempire nuovamente uno spazio antico, è necessario decostruire e rimuovere le stratificazioni che si sono accumulate nei secoli. A meno che ovviamente lo strato più recente di un decoro o di un pavimento non sia ancora più pregevole del sottostante – spiega l’architetto Sabrina Saldo, dello studio Hom Architettura -. In ogni caso, è fondamentale non creare falsi storici ma accostare materiali in sintonia con l’organicità dell’edificio e lo spirito di chi abiterà gli spazi rendendo i nuovi elementi funzionali nei colori e nelle forme a bilanciare la porzione antica». Si possono, per esempio, scegliere parquet recuperati da altri edifici coevi, o cambiare totalmente stile e accostare arredi contemporanei e minimali, oppure colori vivaci e linee pop. «Quando si ha un grande soffitto affrescato o un ambiente con una lunga storia alle spalle, comunque, è bene non frazionarlo o snaturarlo, ma puntare su arredi originali e creativi, come cabine armadio o bagni contenuti in box all’interno della stanza – conclude l’esperta -. Mantenere la lettura integrale dell’ambiente originale, per giocare con gli spazi e aggiungere un ulteriore tassello a quella storia».
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Novembre 2022
Guarda i progetti sulla rivista digitale
© Riproduzione riservata.