Oltre la decorazione: il Ruolo Cruciale del Progettista e delle Figure tecniche nella Ristrutturazione

di Alessandro Mezzina

Il progettista della ristrutturazione: ruolo e competenze
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In questo articolo esploreremo il ruolo dei progettisti e delle figure tecniche nella ristrutturazione di una casa: perché sono indispensabili, quali sono le figure professionali maggiormente qualificate, cosa devono fare. Vedremo come la loro esperienza sia essenziale per guidare il committente attraverso gli aspetti tecnici, pratici e normativi della sua ristrutturazione.

Ristrutturare casa è complesso, e va ben oltre la semplice volontà di rinnovare un ambiente. Come abbiamo avuto modo di vedere in tutti gli articoli di questa rubrica, la ristrutturazione è un processo che richiede una pianificazione minuziosa, un’attenta gestione dei costi e una profonda conoscenza delle normative vigenti. In questo contesto, il progettista assume un ruolo di primaria importanza, come supporto per il committente nel prendere decisioni cruciali, ma soprattutto con lo scopo di fornire progetti funzionali, che non sforino i costi prefissati e che siano in regola dal punto di vista normativo.

Ma cosa fa effettivamente un progettista in una ristrutturazione? Ed è veramente sempre necessario? È sufficiente un tecnico o ne servono più di uno? Queste sono solo alcune delle domande che si pongono i proprietari di casa e a cui proveremo a dare una risposta con questo articolo: nei prossimi paragrafi approfondiremo come le figure tecniche si inseriscono nel processo di ristrutturazione, evidenziando come la loro competenza incida direttamente sull’organizzazione del cantiere, sulla gestione della contabilità e dei costi, sul rispetto della normativa edilizia e urbanistica, sul design funzionale ed estetico degli spazi, e sull’efficienza energetica dell’immobile.

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Lo scopo di questo articolo è fornire al lettore una visione completa e dettagliata dell’ecosistema di professionalità che anima una ristrutturazione, comprendendo come la sinergia tra queste competenze sia fondamentale per realizzare il sogno di una casa rinnovata, sicura e accogliente.

È sempre necessario il progettista in una ristrutturazione?

Una delle prassi più diffuse tra le persone che devono ristrutturare casa, è contattare un’impresa specializzata per chiedere un preventivo e avviare quanto prima i lavori. Oltre ad essere un processo profondamente sbagliato, come abbiamo già avuto modo di sottolineare in questo articolo, uno dei problemi che emerge per chi affronta la ristrutturazione in questo modo è la necessità di trovare un tecnico abilitato che firmi le pratiche edilizie.

La normativa italiana infatti impone che, quando viene modificata la distribuzione interna degli ambienti o quando vengono rifatti completamente degli impianti, venga una presentata una pratica edilizia che deve obbligatoriamente essere asseverata da un tecnico abilitato. Anche il semplice rifacimento di un bagno, comprensivo degli impianti idraulici, richiede la presentazione di una pratica edilizia. Abbiamo già approfondito l’argomento nell’articolo sulle pratiche edilizie per ristrutturare a cui si rimanda per approfondimenti.

Quindi, nel momento in cui si avvia una ristrutturazione, il tecnico diventa una figura indispensabile, che tramite la sua firma garantisce la perfetta conformità dei lavori alla normativa in vigore. Normativa che prevede degli specifici requisiti dimensionali (dimensioni minime degli ambienti, aerazione e illuminazione), energetici e di sicurezza. Ciò fa capire che il ruolo del progettista non può, per definizione, ridursi esclusivamente a quello di firmare e timbrare i documenti ufficiali, ma deve estendersi alla intera progettazione degli interventi da eseguire.

Ecco che il progettista diventa quella figura indispensabile che interpreta le esigenze del cliente, traducendole in soluzioni architettoniche funzionali, esteticamente valide e conformi alle normative edilizie vigenti. Traduzione che non è solamente la navigazione attraverso il labirinto delle pratiche burocratiche, ma anche una questione di gestione degli spazi, stile e design, efficienza energetica, definizione e rispetto del budget prefissato.

Così il progettista assume un ruolo centrale durante tutto il processo di ristrutturazione, quale interprete delle esigenze del suo committente, gestore di pratiche e permessi, e professionista in grado di comunicare in modo efficace con gli esecutori dei lavori. Infatti, oltre a progettare, svolge quasi sempre anche il ruolo di direttore dei lavori, cioè quella figura il cui compito è verificare, per conto del committente, che le opere vengano realizzate come da progetto, che i preventivi di spesa vengano rispettati e che collabora attivamente con le imprese coinvolte nella risoluzione di problemi e contrattempi. Abbiamo già parlato approfonditamente di tutte le figure che ruotano intorno ad un cantiere di ristrutturazione in questo articolo: le figure del cantiere edile.

Il progettista perfetto: architetto, ingegnere o gemoetra?

Quali sono le figure professionali più adeguate a fare da progettista? Una scelta difficile tra architetto, ingegnere e geometra

Chiarita la necessità di un tecnico all’interno del processo di ristrutturazione, è importante capire quale sia il tecnico giusto a cui rivolgersi.

Infatti in Italia, forse caso unico al mondo, abbiamo più figure professionali che possono assumere questo ruolo. A cui si aggiungono figure che potremmo definire semi-professionali le quali, sebbene spesso non potrebbero farlo, si propongono come progettisti.

Ecco che per un proprietario di casa la scelta diventa difficile ed è quindi necessario chiarire quali siano tali figure e le relative competenze.

Iniziamo col delineare quali sono i professionisti che sono ufficialmente autorizzati ad assumere il ruolo di tecnico progettista di una ristrutturazione: parliamo di architetti, ingegneri e geometri, che siano regolarmente iscritti al rispettivo albo.

Si tratta di tre figure che, sebbene provenienti da background culturali differenti, possiedono tutte le competenze per gestire i principali aspetti tecnici di una ristrutturazione. Senza voler fare una classifica, possiamo dire che:

  • L’Architetto è un tecnico laureato, che ha specifiche competenze in fatto di progettazione di spazi abitativi (e non solo), oltre che di design, normativa edilizia e procedimenti amministrativi;
  • L’Ingegnere, anch’egli tecnico laureato, solitamente è più specializzato sugli aspetti strutturali, impiantistici ed energetici; mentre più raramente ha specifiche competenze sia in fatto di progettazione architettonica che di procedimenti edilizio-urbanistici;
  • Il Geometra è invece un tecnico diplomato, che proviene da un background formativo probabilmente più pratico ma meno avvezzo a gestire problemi complessi; in compenso spesso ha una maggiore competenza nella realizzazione di rilievi, nella valutazione dei costi e nella gestione dei cantieri.

Detto che ognuna di queste professionalità può, con l’esperienza, acquisire le necessarie competenze per occuparsi efficacemente di una ristrutturazione, la scelta di una o l’altra tipologia di tecnico dovrebbe basarsi su criteri oggettivi che proveremo a delineare nel prossimo paragrafo.

Prima però è opportuno spendere qualche parola sulle figure semi-professionali a cui abbiamo fatto accenno poco fa, e che operano nel settore della ristrutturazione a volte sconfinando le loro competenze. Si tratta di interior-designer e home-stager.

Senza voler entrare troppo nei dettagli, si tratta di professionisti che hanno seguito dei percorsi formativi, che però non sono abilitanti per poter timbrare e firmare progetti da presentare agli uffici tecnici comunali.

Quindi, al netto delle reali competenze di tali professionisti (per esempio gli interior designer spesso sono architetti o ingegneri che hanno seguito uno specifico corso formativo), il loro campo di intervento può riguardare esclusivamente le opere di finitura ed estetiche, ma non gli aspetti che solitamente caratterizzano una ristrutturazione: divisione degli spazi, impiantistica, efficienza energetica.

La Scelta del Progettista Giusto

La selezione del progettista adatto richiede un’attenta valutazione delle sue competenze tecniche, della sua esperienza in progetti simili, e della sua capacità di ascolto e comunicazione. È fondamentale che vi sia una sintonia tra cliente e progettista, poiché quest’ultimo agirà come interprete delle esigenze del cliente. Quindi la scelta del progettista giusto è un passo fondamentale nel processo di ristrutturazione di case e appartamenti.

Dove e Come Trovare il Progettista

Il modo migliore per entrare in contatto con tecnici è rivolgersi alla cerchia di parenti e amici che hanno già affrontato una ristrutturazione o che conoscono dei progettisti. In caso non si riesca ad individuare nessuno in questo modo, è possibile sfruttare la rete: esistono piattaforme online specializzate, forum di settore, social network, blog, etc.

Ma non tutti i professionisti del settore sono uguali: i tecnici si possono occupare di progettazione di case, di edifici pubblici, di infrastrutture, di urbanistica e di svariati altri settori attinenti alla loro formazione. E ognuno di essi solitamente ha normative molto specifiche e articolate che devono essere padroneggiate per evitare errori.

Anche la ristrutturazione di case e appartamenti ha le proprie norme da seguire. E conoscerle è importante.

Quindi il tecnico che si andrà a scegliere de avere delle specifiche caratteristiche.

Le caratteristiche del Progettista Ideale

La prima caratteristica del progettista deve quindi essere una comprovata esperienza in progetti simili, con una profonda conoscenza delle normative locali edilizie e una solida competenza in materia di efficienza energetica e sostenibilità. Questi sono sicuramente gli aspetti più difficili da valutare per chi non ha esperienza del settore. Il curriculum, la presenza di un blog o sito personale, eventuali libri o articoli pubblicati dal progettista possono essere indizi che aiutano a comprendere questi aspetti.

Da non sottovalutare c’è sicuramente lo stile progettuale del tecnico: la casa, come poche altre cose al mondo, è il posto dove emergono la personalità e i gusti di chi ci abita. Quindi avere spazi che ci rappresentino e in cui ci si senta a proprio agio è fondamentale. E il progettista è fondamentale per aiutare a creare questi spazi. Quindi è fondamentale anche la capacità di ascoltare e interpretare le esigenze del cliente, trasformandole in soluzioni pratiche e innovative, ma anche trovare un progettista che abbia uno stile affine ai propri gusti.

Un solo preventivo?

Così come abbiamo detto nell’articolo sulla selezione dell’impresa di ristrutturazione, anche per il tecnico non è consigliabile fermarsi al primo preventivo È consigliabile contattare almeno tre professionisti per confrontare approcci, visioni e preventivi.

Il preventivo che fornisce ogni professionista deve essere dettagliato, elencando non solo l’onorario, ma anche come strutturerà il lavoro e se ci saranno prestazioni di cui non si occuperà e che sarà necessario affidare ad un altro professionista.

Una volta raccolti i preventivi sarà necessario scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. E la scelta finale non dovrebbe basarsi solo sulla quotazione economica ma anche (e soprattutto) sulle competenze del tecnico, sulla completezza delle prestazioni offerte, sull’affinità di visioni e sulla fiducia che trasmette il tecnico. Un fattore chiave è la sensazione di fiducia reciproca: è essenziale sentirsi a proprio agio con il progettista, poiché si instaurerà un rapporto di collaborazione che durerà per tutta la durata del progetto.

Seguendo questi passaggi, sarà possibile selezionare il progettista che meglio risponde alle specifiche esigenze del progetto di ristrutturazione, garantendo un risultato finale che soddisfi le aspettative sia in termini di design che di funzionalità.

Finora abbiamo parlato di un tecnico progettista. Ma per gestire in modo completo una ristrutturazione è sufficiente un solo tecnico?

La risposta è che, se è vero che il progettista principale è uno, le figure tecniche che ruotano intorno ad una ristrutturazione sono molte di più.

O per essere più precisi, le competenze necessarie per gestire efficacemente tutti gli aspetti progettuali, amministrativi e pratici della ristrutturazione sono molteplici e raramente riescono ad essere in capo ad un unico progettista, perché richiedono un alto grado di specializzazione.

Nei prossimi paragrafi affronteremo le principali figure tecniche che solitamente prendono parte ad un progetto di ristrutturazione.

Il progettista dell'efficienza energetica: le figure tecniche specializzate

I progettisti degli impianti e dell’efficienza energetica

Se fino a non più di venti anni fa gli impianti, per vari motivi, rappresentavano un aspetto marginale in un progetto di ristrutturazione, oggigiorno la situazione è mutata profondamente. Nel processo di ristrutturazione di una casa o di un appartamento, la progettazione degli impianti ricopre un ruolo cruciale, influenzando direttamente l’efficienza energetica e il comfort abitativo dell’edificio.

A partire dall’inizio degli anni ’90 hanno cominciato ad essere emanate una serie di leggi e normative tecniche che hanno richiesto requisiti sempre più stringenti agli impianti. Contemporaneamente la tecnologia si è evoluta in modo significativo, diventando estremamente più sofisticata e complessa. E questo vale sia per l’impiantistica elettrica che per quella idro-termo-sanitaria.

Ormai la progettazione degli impianti in una ristrutturazione non è solamente una questione di adeguamento alle normative vigenti, ma è un’opportunità per migliorare significativamente l’efficienza energetica e il comfort della casa. Una progettazione oculata degli impianti elettrici, idraulici, di riscaldamento e di raffrescamento permette di ridurre i consumi energetici, con benefici tangibili sia in termini di costi che di impatto ambientale.

Questa progressiva sofisticazione ha però reso necessaria una parallela specializzazione dei tecnici anche in progetti relativamente semplici come quelli di ristrutturazione di case e appartamenti.

D’altronde ci siamo resi conto con il superbonus e la cronica carenza di termotecnici, di quanto tale aspetto sia diventato di difficile (se non impossibile) controllo per chi non è specializzato.

Quindi, per garantire che la progettazione e l’installazione degli impianti rispondano agli standard di efficienza energetica e sicurezza, è essenziale affidarsi a professionisti specializzati. Se da un lato abbiamo il termotecnico per quanto riguarda tutti gli aspetti degli impianti di riscaldamento e dell’efficienza energetica, professionalità solitamente ricoperta da un ingegnere specializzato, dall’altra abbiamo il progettista di impianti elettrici, spesso un ingegnere anche in questo caso. Questi professionisti devono lavorare in stretta collaborazione con il progettista principale per integrare gli impianti nel contesto architettonico dell’edificio, senza comprometterne l’estetica o la funzionalità. La progettazione degli impianti elettrici e di riscaldamento richiede competenze tecniche specifiche, una solida conoscenza delle normative vigenti e l’uso di strumenti software avanzati per garantire precisione e conformità. Aspetti che, quando si interviene in edifici esistenti come per le ristrutturazioni, sono in qualche modo estremizzati perché risulta necessario adeguarsi alle condizioni dell’esistente.

C’è da dire che, per quanto attiene gli impianti elettrici, la progettazione di un impianto standard per un appartamento medio non è particolarmente difficile e può essere gestito agevolmente da tecnico che abbia un minimo di esperienza e che lavora in sinergia con l’installatore (l’elettricista). Anche la normativa non richiede documentazione o requisiti particolari, ad eccezione della dichiarazione di conformità che rilascia proprio l’installatore a valle dei lavori.

Diverso il discorso se l’impianto è domotico e deve integrare più servizi di automazione: in questo caso, oltre ad una progettazione più complessa e tutt’altro che banale, è necessaria anche la capacità di programmare l’impianto. Quindi la presenza di tecnici specializzati è fondamentale.

Passando agli impianti di riscaldamento e condizionamento, se è vero che dimensionare un impianto a caldaia e termosifoni è un’operazione abbastanza semplice, c’è da dire che tale tipologia di impianti verrà sempre meno utilizzata, anche in virtù delle previsioni della direttiva Case Green recentemente approvata al Parlamento Europeo. Infatti un obiettivo di tale direttiva è la completa decarbonizzazione dell’Europa entro il 2050, e dal 2025 tutte le caldaie che utilizzano combustibili fossili non potranno più essere incentivate (niente detrazioni fiscali per le caldaie a condensazione).

Quindi saranno sempre più diffusi impianti a pompa di calore, la cui progettazione è sensibilmente più complessa di un impianto a caldaia e termosifoni, e ha bisogno di tecnici specializzati. Tornando a citare il superbonus, grazie a questa legge sono stati installati migliaia di impianti a pompa di calore, ma molti proprietari di casa si lamentano di funzionamenti anomali e di consumi elevati; situazioni causate da progettazioni errate fatte da tecnici senza le necessarie competenze: i sistemi a pompa di calore, se progettati correttamente, sono molto più efficienti e consumano molto meno dei tradizionali impianti con caldaia a metano.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che, nel caso di sostituzione dell’impianto di riscaldamento, la normativa richiede la predisposizione di una specifica relazione che non riguarda solo l’impianto in sé, ma tutta l’efficienza energetica della casa. Stiamo parlando della relazione ex L.10.

La Relazione ex L.10 sul Contenimento dei Consumi Energetici

La Relazione ex L.10, introdotta nell’ormai lontano 1991 per promuovere il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, è obbligatoria ogni qual volta venga sostituito completamente un impianto di riscaldamento.

La sua redazione non rappresenta un aspetto fondamentale solo per la progettazione degli impianti, ma per tutti gli aspetti energetici della casa. Questo documento tecnico infatti dettaglia le strategie adottate per contenere i consumi energetici dell’edificio, valutando aspetti come l’isolamento termico, la tipologia di impianti di riscaldamento e raffrescamento, l’illuminazione e l’utilizzo di energie rinnovabili. La relazione deve essere redatta da un professionista qualificato e presentata alle autorità competenti come parte della documentazione necessaria per ottenere i permessi di ristrutturazione.

L’obbligatorietà della Relazione ex L.10 sottolinea l’importanza di considerare l’efficienza energetica non come un optional, ma come un elemento integrante del progetto di ristrutturazione. Gli impatti di tale normativa sul processo di ristrutturazione sono significativi: richiede un’analisi dettagliata delle soluzioni tecniche adottate, con l’obiettivo di ridurre l’impronta ecologica dell’edificio e garantire un comfort abitativo sostenibile nel tempo. Aspetti che richiedono una determinata competenza per poter essere affrontati efficacemente.

In sintesi, la complessità degli impianti e le rigorose normative sull’efficienza energetica evidenziano la necessità di un approccio multidisciplinare nella ristrutturazione di case e appartamenti. Affidarsi a specialisti degli impianti non è solo una questione di conformità normativa, ma una scelta strategica per ottimizzare le prestazioni energetiche dell’edificio, migliorando così la qualità della vita degli occupanti e contribuendo alla sostenibilità ambientale. La collaborazione tra progettisti, ingegneri e tecnici specializzati è fondamentale per realizzare progetti di ristrutturazione che siano al tempo stesso innovativi, efficienti e rispettosi dell’ambiente.

Il coordinatore della sicurezza: il progettista specializzato che garantisce la sicurezza dei lavoratori del cantiere

La Sicurezza in Cantiere: il coordinatore della sicurezza

La sicurezza in cantiere riveste, fortunatamente, un ruolo importante: il cantiere di una ristrutturazione è, per gli operai, il loro luogo di lavoro ed è essenziale sia sicuro. Al contempo è innegabile che un cantiere sia un luogo pericoloso per sua natura intrinseca e pertanto, oltre ad una corretta formazione dei lavoratori, è importante che vi sia una figura dedicata che sia in grado di coordinare tutti gli aspetti legati alla sicurezza. Questa figura è il Coordinatore per la sicurezza.

Il Coordinatore per la Sicurezza: quando e perché serve?

Il Coordinatore per la Sicurezza riveste un ruolo indispensabile sia nella fase di progettazione che di esecuzione dei lavori. La sua necessità deriva dalla Direttiva 92/57/CEE sull’attuazione di misure minime di sicurezza e di salute nei cantieri temporanei o mobili, recepita in Italia con il D.Lgs 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro). Questa figura è responsabile dell’identificazione dei rischi, della pianificazione delle misure preventive e protettive, della redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) in fase di progettazione e della verifica ed approvazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS) redatto dall’impresa appaltatrice e dai subappaltatori, in fase di esecuzione.

L’obiettivo del Coordinatore per la Sicurezza è minimizzare i rischi di incidenti attraverso un’adeguata pianificazione e gestione delle attività in cantiere, assicurando che tutti i lavori siano eseguiti nel rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza.

In realtà la norma non prevede che sia sempre nominato il Coordinatore della Sicurezza: diventa obbligatorio quando in cantiere lavorano due o più imprese. Cosa che avviene praticamente sempre nelle ristrutturazioni, allorquando oltre all’impresa edile si avvicendano idraulici, elettricisti, cartongessisti, etc. Questo sia che siano subappaltatori sia che siano stati incaricati con contratti separati.

Anche la figura del Coordinatore della Sicurezza è un tecnico regolarmente iscritto all’albo. Ma la normativa chiede che tale tecnico abbia seguito un ulteriore corso abilitante e che consegua un regolare aggiornamento. Quindi non tutti gli architetti/ingegneri/geometri possono svolgere il ruolo di coordinatore della sicurezza.

Il compito di tale figura è chiaramente importante e comporta comunque l’assunzione di responsabilità sia civili che penali. Pertanto il suo costo è solitamente abbastanza alto, motivo per cui spesso i proprietari di casa non vogliono nominarlo. Ma la sua nomina è un obbligo di legge a carico proprio del committente, e se non lo fa può incorrere in sanzioni, oltre a rischiare conseguenze penali in caso di incidenti. Abbiamo già parlato approfonditamente dell’argomento in un altro articolo: la sicurezza nei cantieri di ristrutturazione.

Altri tecnici coinvolti nella ristrutturazione

Nei paragrafi precedenti abbiamo delineato quali sono i principali tecnici che sono coinvolti in una ristrutturazione: il progettista principale, i progettisti degli impianti, il coordinatore della sicurezza.

Ci sono però altre figure professionali tecniche che potrebbero essere coinvolte all’interno del processo. Stiamo parlando del progettista strutturale, il tecnico che si occupa della variazione catastale e il certificatore energetico.

  • Il progettista strutturale, solitamente un ingegnere specializzato, è necessario ogni qualvolta il progetto preveda la realizzazione di strutture portanti, che siano in calcestruzzo, ferro, legno, etc., opere non frequenti durante una ristrutturazione ma di cui comunque può esserci la necessità.

Naturalmente il suo compito è garantire che le strutture siano sicure per le persone, ma anche predisporre tutte le pratiche burocratiche specifiche che vengono richieste ogni volta.

  • Il tecnico che si occupa della variazione catastale di solito è un geometra, figura che storicamente si è dedicata a questo tipo di pratiche.

La variazione catastale, che non ha nulla a che vedere con la pratica edilizia, è necessaria ogni qualvolta viene modificata la divisione interna di un immobile, oltre che quando viene modificata la destinazione d’uso.

Nelle ristrutturazioni avviene spesso.

  • Il certificatore energetico infine è il tecnico che redige l’APE (Attestato di Prestazione Energetica).

Deve essere un tecnico abilitato ma non deve avere nessuna specifica abilitazione (a parte nelle Regioni che abbiano legiferato diversamente). In compenso non può essere nessun tecnico che sia coinvolto nella progettazione o direzione lavori. Quindi non può essere il progettista né tantomeno il termotecnico.

Il progettista, le figure tecniche e il clienti: meccanismi di un ingranaggio perfetto
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Conclusione

In questo lungo articolo abbiamo messo in evidenza come il progettista sia una figura centrale nel processo di ristrutturazione, come raramente può essere un unico progettista a occuparsi di tutti gli aspetti tecnici e come la selezione accurata delle figure tecniche è fondamentale per il successo di ogni progetto di ristrutturazione. Questo processo richiede un’attenta valutazione delle competenze, esperienze e qualifiche di architetti, ingegneri, coordinatori per la sicurezza. La sinergia tra queste professionalità garantisce non solo la conformità normativa e la sicurezza in cantiere, ma anche la realizzazione di un progetto che soddisfi le aspettative del committente in termini di qualità, tempistica e budget.

Per i committenti, è cruciale chiarire le proprie esigenze e aspettative fin dalle prime fasi del progetto, selezionando professionisti con esperienza specifica nel tipo di ristrutturazione previsto. È altresì importante stabilire una comunicazione chiara e continua con il team di progettazione e esecuzione, partecipando attivamente alle fasi decisionali del progetto.

In conclusione, la chiave per una riuscita ristrutturazione risiede (anche) nella capacità di assemblare un team di professionisti altamente qualificati e nella creazione di una forte sinergia tra committenti e progettisti. Questo approccio garantisce non solo la realizzazione di un progetto che rispecchi le visioni e le aspettative del committente, ma anche la valorizzazione del patrimonio edilizio nel rispetto dei più alti standard di qualità e sicurezza.

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