Mini praticità in ingresso

di Elena Fassio

Mini praticità in ingresso

Bagni piccoli, funzionali, ottimizzati e originali, che garantiscono privacy, igiene e comodità a padroni di casa e ospiti

Durante una ristrutturazione può essere necessario ottimizzare il più possibile lo spazio dedicato ai bagni, basandosi sulle esigenze degli abitanti e sullo spazio a disposizione. Un secondo piccolo bagno può essere inserito vicino all’ingresso o a diretto contatto con la zona living. La volontà può essere quella di salvaguardare la privacy delle zone più intime della casa o di creare un filtro tra l’esterno e l’interno dell’abitazione in cui lavarsi le mani prima di entrare nel cuore della casa. «Si può inserire un bagno anche in metrature molto ristrette», spiega l’architetto Laura Pesaro. «Dipende dal taglio e dalla disposizione delle pareti, delle tubature, dalla presenza di finestre o no. Bisogna valutare le esigenze e le possibilità caso per caso».

Lo stretto indispensabile. Ritagliato in un angolo defilato nella zona giorno, vicino all’ingresso o agli ambienti di servizio, il minibagno deve contenere alcuni elementi indispensabili, anche se viene normalmente utilizzato per igiene spicciola o poche e veloci attività. Bastano un lavandino, un piccolo appoggio e un water. A seconda della metratura è possibile ampliare la dotazione aggiungendo il bidet o addirittura una piccola doccia e alcuni mobiletti.

Come organizzare lo spazio. Si può scegliere di replicare un bagno in miniatura o di dividere gli ambienti. Doccia, lavabo principale e mobili da una parte, lavabo di servizio e sanitari dall’altra, come da concezione anglosassone. «In metrature ridotte è consigliabile sfruttare al meglio il mobiletto lavabo per farne un punto d’appoggio, self standing o a incasso a seconda dei gusti del cliente», spiega l’architetto Piermattia Cribiori di Atelierzero. «I mobili disegnati su misura permettono di sfruttare ogni caratteristica dello spazio. Anche lo specchio può essere contenitore, ma di solito si usa per aumentare la profondità percepita», continua. Tra un sanitario e l’altro devono comunque esserci almeno 17/18 cm.

Colori e materiali. «Per quanto sia piccolo e spartano, il bagno è una stanza dove passiamo del tempo almeno due volte al giorno», continua l’architetto Pesaro. «Non c’è motivo quindi per non arredarlo. I colori neutri e i rivestimenti opachi possono creare un effetto di continuità visiva, ma rischiano di essere monotoni». Perché non giocare allora, anche in metrature ristrette, con colori, smalti, specchi, quadri, fotografie o tappezzerie resistenti all’acqua. In questo modo sarà anche possibile contenere i costi dei rivestimenti, riservandoli alle zone che davvero si bagnano, come la doccia. «Consiglio sempre di rivestire il meno possibile e puntare invece su forme e colori, utilizzando dove possibile gli smalti e non le piastrelle che hanno fughe, sono difficili da allineare e da pulire», conclude Pesaro. «D’altronde tutte le stanze della casa devono essere igieniche e facilmente lavabili, non solo il bagno. Lo abbiamo imparato bene in questo periodo».

Mini praticità in ingresso

Bagni separati di concezione anglosassone

di Atelierzero

Guarda il progetto sulla Rivista Digitale

Mini praticità in ingresso

Pochi metri per l’igiene primaria

di Architetto Laura Pesaro

Guarda il progetto sulla Rivista Digitale

Mini praticità in ingresso

Un box sotto le scale

di Goko Studio Architects

Guarda il progetto sulla Rivista Digitale

Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare giugno 2020

Guarda i progetti sulla rivista digitale

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti