La caldaia della giusta taglia
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«Sto ristrutturando un appartamento di circa 90 metri quadrati e ho intenzione di aggiungere un secondo bagno. Per adeguare la caldaia gas, cosa devo valutare?» Arianna P., Firenze
Scegliere e dimensionare adeguatamente una caldaia a gas per il massimo comfort e l’ottimizzazione dei consumi
Scegliere e dimensionare adeguatamente una caldaia a gas equivale a garantire comfort e ottimizzare i consumi. Proprie dei classici impianti autonomi, le caldaie murali domestiche hanno potenza inferiore a 35 kW e il loro dimensionamento è più semplice rispetto a quello delle centralizzate. Ciò perché «le taglie disponibili sono standardizzare e, generalmente, si attestano su una potenza utile di 24-25 kW, ottimale per il riscaldamento e – soprattutto – per la produzione di acqua calda di consumo di appartamenti che presentano dimensioni fino a 80-100 metri quadrati», come evidenzia Fabio Bonalumi, Segretario dell’Ordine dei Periti Industriali di Milano e Lodi.
Riguardo alla scelta della taglia della caldaia, si devono considerare le utenze specifiche: in presenza di piccole zone Spa, vasche idromassaggio o necessità di avere forti produzioni di acqua calda, ad esempio, è possibile implementare soluzioni per aggiungere accumuli e riserve. Al di là delle singole esigenze, «per il dimensionamento dell’impianto è bene sviluppare un progetto ad hoc a cura di un tecnico abilitato, anche se alcune volte, nel caso di piccoli impianti, è possibile affidarsi direttamente all’installatore per effettuare le verifiche di calcolo». Altro punto a cui prestare particolare attenzione è la scelta del tipo di apparecchio da installare.
Si consideri che «le caldaie murali nel tempo più impiegate (tipo “B: camera aperta e tiraggio naturale”) sono in forte disuso e quelle di tipo “C tradizionali” non sono più prodotte». Oggi, le più impiegate «sono quelle di tipo “C a condensazione”, i cui prodotti della combustione, però, devono essere smaltiti in camini (singoli) o canne fumarie (collettive) di caratteristiche idonee».
Nella maggior parte dei casi, quindi, «occorre intervenire per adeguare i sistemi fumari esistenti, primi tra tutti quelli di tipo collettivo ramificato (o “shunt”). La possibilità di smaltire direttamente a parete i prodotti della combustione deve essere verificata sia dal punto di vista tecnico (il terminale deve essere posizionato nel rispetto di distanze minime prefissate dalla norma UNI 7129:2015 parte 3) sia da quello igienico-sanitario».
Detrazioni pro ambiente
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.304 del 30.12.2019, la Legge di Bilancio 2020 ha confermato che per l’anno in corso sono previste agevolazioni fiscali per la sostituzione delle vecchie caldaie con nuovi modelli a condensazione. I contribuenti che sceglieranno di sostenere l’intervento potranno detrarre una parte delle spese dall’Irpef o dall’Ires. L’importo da portare in detrazione dipenderà dalle caratteristiche dell’intervento e le spese ammesse in detrazione comprenderanno sia i costi per i lavori sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzarli.
Per poter usufruire della detrazione del 50%, la nuova caldaia a condensazione dovrà garantire un’efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A di prodotto prevista dal regolamento (UE) n. 811/2013. Qualora la caldaia rientrasse in questi valori e, in aggiunta, venisse abbinata a sistemi di termoregolazione evoluti in classe V, VI o VIII, l’ utente potrà usufruire della soglia massima di detrazione del 65%.
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare aprile 2020
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